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11 aprile 2023, Martedì di Pasqua, Santo Stanislao, vescovo e martire Polonia 1030-1079; Santa Gemma Galgani, Lucca 1878-1903

Vangelo secondo Giovanni 20,11-18

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

IL RISORTO CI CHIAMA PER NOME

I Vangeli della settimana di Pasqua sono una goduria. Raccontano le apparizioni di Gesù risorto, nel loro dinamismo anche contraddittorio, come si addice ai fatti reali quando vengono riportati da testimoni diversi. Qui siamo al primo albore del mattino di Pasqua, e troviamo Maria Maddalena in lacrime dopo avere scoperto il sepolcro vuoto. L’incontro con Gesù risorto è uno di quei fatti che commuovono il cuore e ingolosiscono i pittori. Anche noi rimaniamo sbigottiti quando Gesù ci chiama per nome. E lo gridiamo a tutti.