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Giovedì 15 giugno 2023; San Vito, adolescente martire, Mazara del Vallo III sec. – Lucania, 15 giugno 303; San Luigi Maria Palazzolo sacerdote e fondatore, Bergamo, 1827 – 15 giugno 1886

Vangelo secondo Matteo 5,20-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

IL CAMMINO DELLA GIUSTIZIA

Giustizia e moralità: parole sfuggenti, altalenanti. A Gesù non basta la giustizia secondo la misura degli ‘scribi e farisei’, bloccata alla formalità dei gesti esteriori e non rispettosa della dignità altrui. Non basta la moralità di chi porta l’offerta all’altare, ma non si riconcilia con il fratello con il quale è in discordia. Per costruire un mondo di giustizia e di pace, occorre trovare un accordo con chiunque ci cammina accanto. In ciascuna di queste proposte, Gesù ci lancia nell’iniziativa personale.