Domenica XXXIII - 19 novembre 2023
Siamo verso la fine dell’Anno liturgico: Domenica prossima è la festa di Cristo Re. Il Vangelo di oggi ci permette di fare quasi una sorta di ‘resoconto di fine anno’.
Ci parla dei talenti che abbiamo ricevuto. Da bambino quando all’inizio dell’anno scolastico, c’era la Messa e l’arciprete leggeva questa parabola al Vangelo e spiegava che i talenti ce li abbiamo per studiare bene le materie ed essere promossi.
I talenti sono grosse e preziose monete. Noi abbiamo delle monete preziosissime: la vita, il tempo a disposizione, l’intelligenza, la volontà, il cuore desideroso di bene, la fede.
Questi doni ci sono sati dati come sementi, da far crescere, come gli una pianta, comun un albero da frutto. Non solo per farci belli noi, per fare bella figura, per guadagnare, per il bene della nostra famiglia.
Lo sviluppo dei talenti ci fa crescere come persone. Pensiamo a una persona disoccupata, che non trova lavora. Pensiamo a un giovane pigro, disperso, che non vuole fare niente.
Pensiamo al bene della nostra comunità, del paese, di un gruppo di ragazzi, di un ambiente di lavoro: come una presenza buona, saggia, lo può rende bello, lieto, vivibile. Una persona di fede, tante persone di fede, non pigre, non attaccate al carretto, ma che diventano locomotiva, motore.
Mi sta capitando nella preparazione degli incontri su l’AVVENTURA DELLA FEDE: non da solo, ma insieme con don Renato e 5-6 persone.
La prima lettura ci parla di una donna ‘forte’, forte nel cuore, nella dedizione, nell’amore. Una donna fede, ‘che teme Dio’, cioè lo serve con tutta la propria vita. Oggi è la Giornata dei poveri… Lo Sstato, la Chiesa, gli altri, le istituzioni. E io, e i miei talenti. Ieri la Colletta Alimentare era per tutti, richiamava l’opera, la collaborazione di tutti
Ecco allora il Vangelo di oggi-
- I talenti sono i doni di Dio per noi, per il bene nostro e di tutti
- I talenti ci richiamano alla nostra responsabilità, collaborazione, dedizione.
Ce n’è per tutti, Per me e per te.