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Rete di teologia “Santi Angeli”

Alla scoperta del Mistero

In una bella ‘aula studio’ del nostro seminario, il 9 ottobre 2023  ha ripreso il cammino la Rete di teologia “Santi Angeli”, alla quale si sono aggregate quest’anno altre persone interessate a un percorso di approfondimento e di confronto sulle tematiche essenziali della fede cristiana.  E’ stato individuato un tema di fondo che introduce e attraversa tutta la fede cristiana e che  ne diventa una chiave di accesso: il MISTERO, una categoria usata in tutti i tempi e in tutti gli ambiti della vita della Chiesa. Il dialogo parte da alcune domande sulle quali i partecipanti erano già stati invitati a riflettere e a documentarsi: cosa significa mistero nella mentalità comune? e nella nostra? e nella liturgia e negli altri ambiti del Cristianesimo? Assai spesso il mistero è… mistero: qualcosa di ignoto, sconosciuto, inarrivabile, inconoscibile. Mistero è diverso da enigma, che indica qualcosa di difficile e di complesso, ma che può essere scoperto o risolto dall’uomo stesso.

Mistero è parola antica. E’ stata proposta da uno dei partecipanti una sintesi su mistero/misteri nel mondo greco-romano, dove la partecipazione ai Misteri rimanda al bisogno di salvezza dell’uomo, che si affida a un potere superiore e nascosto al quale si accede in cerimonie segrete per via irrazionale ed emozionale.

Il Cristianesimo riprende la parola mistero, non ricavandolo dal mito, ma ritrovandolo in un avvenimento che accade nella storia e che contiene ed esprime il divino; è il ‘tragitto’ del Logos che si fa carne. Gesù stesso nei Vangeli sinottici parla di “mistero del Regno”, Paolo annuncia la “rivelazione del mistero”, la liturgia della Messa proclama il mistero della fede, noi preghiamo i misteri del Rosario…

Cos’è dunque il mistero? Non una realtà nascosta da credere con fede cieca. Il “mistero della salvezza” infatti si svela nella “storia della salvezza” con la sua faccia umana nei i fatti nei quali agisce, diventando conoscibile dalla ragione, anche se non può mai essere esaurito nella sua fenomenicità. Occorre quindi superare la nozione intellettualistica di mistero, che non consiste solo nelle ‘verità da credere’, come si limitava a dire il Concilio Vaticano I nel 1870.

La profondità e la inesauribilità del mistero richiama la profondità e, in qualche modo, la ‘infinità’ del cuore umano, che si protende verso di esso perché non trova compimento e risposta in alcuna realtà terrestre, come documenta tutta la storia, in particolare nella ricerca di filosofi e poeti. La categoria di mistero si presenta, quindi, come una strada maestra per indagare e scoprire tutto ciò che ci circonda e ci costituisce: Dio, Cristo, il creato, l’uomo, al fine di capire e vivere più consapevolmente il dono della fede.

Il prossimo incontro, a fine novembre, sarà dedicato al punto centrale e sommo nel quale il Mistero si è rivelato e donato, la vicenda di un uomo di nome Gesù. Quale cammino di scoperta hanno fatto coloro che hanno incontrato Gesù per risalire dalla sua condizione umana, dalle sue parole e azioni, fino alla sua condizione divina, di Figlio di Dio mandato a salvare l’umanità? È il percorso dei primi che hanno incontrato Gesù, ed è anche il nostro, nella scoperta del Vangelo e nell’esperienza della vita.

 

 

 

 

 

 

 

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