TESORI NASCOSTI DEL MUSEO DIOCESANO
Finora ci aveva condotto per mano ad accorgerci dei tesori che abbiamo sotto gli occhi: chiese e monumenti, lapidi e dipinti e tutto il bello che costituisce il patrimonio artistico nato dalla fede cristiana e dalla religiosità diffusa nel popolo cristiana della città di Chioggia e del circondario. Ora la guida esperta di don Giuliano Marangon ci conduce a sgranare gli occhi sui libroni dell’Archivio diocesano identificati come ‘codici miniati’ e ‘testi pergamenacei’. Per “Codici Miniati” si intendono manoscritti scritti e decorati a mano con miniature che abbelliscono i capilettera e danno particolare rilievo al testo. Vengono presentati tre antifonari quattrocenteschi: il primo riproduce le antifone del tempo liturgico dalla prima domenica di Avvento al giorno della ceneri; il secondo, le antifone dalla prima domenica di Quaresima alla Pentecoste, il terzo, quelle dalla Santissima Trinità alla fine dell’anno liturgico; viene riprodotto a colori l’incipit di alcune antifone, con testo e note gregoriane del canto; la prima, ripresa dal Mattutino della Vigilia di Natale, presenta l’immagine della Vergine che adora il Bambino. Segue quindi la presentazione di sei ‘Mariegole’, libri-matricola, che registrano la vita, le iniziative, le regole della Confraternita dei Santi Felice e Fortunato, di quella Confraternita della Vera Croce, del SS.mo Sacramento, dei Flagellanti della SS.ma Trinità, di San Nicola patrono dei calafati e dei naviganti, seguite dall’Albo d’oro della Confraternita della Navicella. In riferimento all’ambito manageriale della città di Chioggia, ecco due volumi Catastici, che riproducono planimetrie e mappali dei terreni di proprietà di enti ecclesiastici, e il Capitolare dei Salineri, con le norme per la vendita del sale e relative tasse. In appendice, una rassegna delle prime edizioni a stampa - gli ‘incunaboli’ - della seconda metà del Quattrocento. In chiusura una decina di quadri di arte sacra esposti nella sezione ‘modernità’ del Museo diocesano. Questo rapido resoconto può dare un’idea della grande ricchezza di storia della nostra città accuratamente custodita nel Museo diocesano. L’autore non solo ce ne dona una descrizione precisa e analitica, ma la racconta nel suo contesto vitale. In un capitolo introduttivo informa il lettore circa la tormentata storia delle immagini nei primi secoli cristiani, che trovò soluzione quando si prese coscienza che l’incarnazione del Figlio di Dio apre il campo a tutte le arti visive, capaci di descrivere in tutti i tempi e in tutte le forme quello che i primi cristiani hanno ‘visto e udito’.
Giuliano Marangon, Codici miniati e testi pergamenacei rari dell’Archivio diocesano di Chioggia, Ed Nuova Scintilla 2023 pp 112 s.i.p
Angelo Busetto