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27 marzo 2024, Mercoledì della Settimana Santa, – Sant’Augusta di Serravalle, vergine e martire, Serravalle (Vittorio Veneto), m. 100 – San Ruperto vescovo, patrono di Salisburgo, m. 27 marzo 718.

Vangelo secondo Matteo 26,14-25

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

SONO FORSE IO?

Giuda procede nel suo percorso di tradimento, eppure sembra nascondersi dietro la domanda che anche gli altri discepoli si fanno: “Sono forse io?”. Come se dentro il cuore ciascuno temesse di franare, per diventare lui stesso traditore, mentre prepara la Pasqua e siede a mensa con lui… Chi garantisce che il mio cuore non tradirà? Domandiamo a Gesù e al suo santo Spirito la grazia della fedeltà. Accogliamo il dono della compagnia cristiana che ci protegge dai nostri tradimenti.

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