Vangelo di Giovanni 15,9-12
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
IL DONO DELL’AMORE
Le ricorrenze degli apostoli ci riportano all’origine e all’essenza della fede. Anche nel caso dell’apostolo aggiunto per sostituire Giuda. Gesù riversa sugli apostoli la pienezza dell’amore che Egli riceve dal Padre, perché anch’essi amino come Lui li ama. Questa effusione del dono di Dio attraverso Gesù, nella Chiesa che gli apostoli costituiscono arriva a toccare la nostra vita. Il cuore umano lo desidera. Occorre tenerlo aperto e accogliente.