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Mercoledì 15 maggio 2024, Sant’Isidoro l’agricoltore, Madrid, Spagna, 1070/80 – 15 maggio 1130

Vangelo secondo Giovanni 17,11-19

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

UNITA’ E VERITA’

Nei giorni prima di Pentecoste la liturgia ci accompagna con la preghiera che Gesù rivolge al Padre nell’Ultima Cena per i discepoli, per noi. Mentre Lui ci lascia, rimaniamo privi della sua Presenza fisica, ma non della Sua preghiera che ci raccoglie ‘in una cosa sola’ con Lui, come Egli è unito al Padre. Mentre rimaniamo nel mondo, Gesù prega il Padre di custodirci dal maligno e di ‘consacrarci’ nella verità: la verità di Dio, delle persone e delle cose.

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