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Martedì 18 giugno 2024, + San Gregorio Barbarigo, vescovo, Venezia, 16 settembre 1625 – Padova, 18 giugno 1697; + Santa Marina, monaca, sec VIII

Vangelo secondo Matteo 5,43-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: ‘Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

LA NOVITA’ EVANGELICA

L’Antico Testamento riporta il comandamento dell’amore del prossimo in Levitico 19,18. Nella vita pratica, il prossimo si riduceva ai vicini, per parentela o religione. Gli ‘altri’ erano considerati estranei, se non addirittura nemici. Gesù sbaraglia il campo e pone un altro principio all’amore verso il prossimo: Dio Padre, di cui siamo figli e rimaniamo tali anche quando diventiamo cattivi. Questa diversa prospettiva è una sorgente di novità nel mondo, ed è una calamita che attira il cuore di ognuno.

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