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Martedì 2 luglio 2024, San Bernardino Realino, sacerdote Carpi, Modena, 1 dicembre 1530 – Lecce, 2 luglio 1616

Vangelo secondo Matteo 8,23-27

In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

COLUI CHE VINCE I VENTI E IL MARE

Rispetto al racconto di Marco, quello di Matteo è più sobrio e meno dinamico, e fa trasparire con immediatezza la maestà di Gesù sui venti e il mare e la fede stupìta dei discepoli. Guardiamo Gesù dominatore degli elementi materiali, dei fenomeni naturali e Signore della vita. Fino a che punto possiamo fidarci del suo ‘potere’ sulle cose? Fino al punto della morte, l’ultimo ‘nemico’ ad essere sottomesso, quando già la morte credeva di possederlo. Gesù risorge e vive.

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