Vai al contenuto

Sabato 13 luglio 2024, + Sant’Enrico II, Imperatore, 973 – Bamberga, Germania, 13 luglio 1024; + Santa Clelia Barbieri, San Giovanni in Persiceto, Bologna, 13 febbraio 1847 – 13 luglio 1870

Vangelo secondo Matteo 10,24-33

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

COME GESU’

Gesù ha il desiderio di riportarci al suo stesso livello: il discepolo al livello del maestro, il servo come il padrone. Egli ci guarda come testimoni della sua persona e della sua opera, che in noi verrà estesa e moltiplicata. Garantisce la nostra vita, mettendoci sotto lo sguardo del Padre più che i passeri del cielo. Il fatto di riconoscere Lui davanti agli uomini, è garanzia che Egli ci riconoscerà davanti al Padre. Una certezza di salvezza.

Inserisci un commento...