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Sabato 20 luglio 2024, + Sant’Apollinare di Ravenna, vescovo e martire, II-III secolo; + Beato Luigi Novarese, sacerdote, Casale Monferrato, 29 luglio 1914 – Rocca Priora, Roma, 20 luglio 1984

Vangelo secondo Matteo 12,14-21

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

IL SERVO CHE SALVA

Un contrasto vivissimo: i farisei complottano per fare morire Gesù, lui si sottrare e quelli che lo seguono ‘li guarisce tutti’. Non è un’esplosione di potenza, ma l’azione umile del servo nel quale Dio ha posto il suo compiacimento e al quale ha donato il suo spirito. Egli non sbaraglia l’avversario, ma si pone in mezzo al popolo come seme di salvezza. E’ il metodo cristiano, una strada sulla quale Gesù ci invita a camminare.

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