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Mercoledì 7 agosto 2024, + San Sisto II, papa, e Compagni martiri, 258 + San Gaetano da Thiene, sacerdote, Vicenza, ottobre 1480 – Napoli, 7 agosto 1547

Vangelo secondo Matteo 15,21-28

In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, - disse la donna - eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

LA STRANIERA

Che cosa ci unisce ai fratelli e sorelle, concittadini o stranieri? Ci unisce il bisogno, quel deficit nella carne e nel cuore nostro e dei nostri figli. Il grido, la domanda, la fiducia in Colui che ci può salvare supera ogni ostacolo ed elimina ogni barriera. Se uno ha fame o sete, se sta per annegare, non stiamo a guardare il colore della pelle. Il gesto di Gesù, che si lascia provocare dalla donna straniera, apre anche il nostro cuore e le nostre mani.

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