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Venerdì 16 agosto 2024, + Santo Stefano d’Ungheria, 969-1038 + San Rocco, Montpellier, Francia 1345/1350 – Voghera, 16 agosto 1376

Vangelo secondo Matteo 19.3-12

In quel tempo si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 7Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

IL MATRIMONIO ALLA SORGENTE

Si può abbandonare a se stessa una persona che si è amata, con la quale liberamente e reciprocamente ci si è donata la vita, e con la quale si sono generati i figli? Basteranno una caduta del sentimento amoroso, un tradimento, una colpa a sradicare la pianta dell’amore? Gesù propone un ‘ritorno all’origine, al principio’ del Dio creatore e anche alla sorgente del primo amore. Il matrimonio è segno di un amore più grande, come la totale ed esclusiva dedizione a Dio nella verginità.

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