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Mercoledì 4 settembre 2024. + Santa Rosalia, vergine, eremita,, Palermo, XII secolo – 4 settembre 1160; + Beato Giuseppe Toniolo, sociologo, Treviso, 7 marzo 1845 –  Pisa, 7 ottobre 1918

Vangelo secondo Luca 4,38-44

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.

INIZIO DELLA MISSIONE

Come una persona qualunque, come un fedele ebreo, Gesù partecipa al rito del sabato in sinagoga a Cafarnao. Ha trovato una casa che lo ospita, la casa di Simone-Pietro. La sua parola autorevole raggiunge la suocera, subito guarita dalla febbre. Ed ecco già – sul finire della giornata festiva – accorrere le folle con malati e indemoniati da guarire. Ma Gesù non va di corsa. Egli riparte dalla sua origine, il Padre, ritrovato nella preghiera mattutina: il primo passo della giornata.

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