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Martedì 17 settembre 2024, + Sant’Ildegarda di Bingen, monaca, dottore della Chiesa, Kreuznach, castello di Böckenheim, Germania, 1098 – Bingen, Germania, 17 settembre 1179; + San Roberto Bellarmino, vescovo e dottore della Chiesa, Montepulciano, Siena, 4 ottobre 1542 – Roma, 17 settembre 1621

Vangelo secondo Luca 7,11-17

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

“NON PIANGERE”

La com-passione per quella donna sospinge Gesù a far ritornare in vita il ragazzo morto. Gesù non programma i miracoli, nè li fa per ‘dimostrarsi’ grande o bravo. Egli reagisce agli incontri, si lascia provocare dagli avvenimenti cercando il bene di tutti coloro che trova sulla sua strada. I suoi interventi straordinari diventano segno e promessa di una salvezza definitiva che Gesù potrà ottenere per tutti attraverso la sua morte e risurrezione.

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