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Giovedì 3 ottobre 2024, San Dionigi L’Areopagita vescovo, Atene, Grecia, 95 circa

Vangelo secondo Luca 10,1-12

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: ‘Pace a questa casa!’. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: ‘È vicino a voi il regno di Dio’. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: ‘Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino’. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

LA MISSIONE DELLA VITA

Gesù manda in missione ‘altri settantadue’, dopo aver inviato i dodici. Arriverà il tempo in cui coloro che lo seguono si disperderanno nel mondo e vivranno la missione testimoniando quello che a loro è capitato: l’incontro con Gesù e la comunione con altri che l’hanno visto e udito. Cos’è infatti la missione, nel passato e nel presente, se non il racconto della vita di Gesù e la testimonianza di quello che Egli ancora sta operando in noi e nella storia del mondo?

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