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Martedì 22 ottobre 2024, + San Giovanni Paolo II, papa, Wadowice, Cracovia, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005 + Sant’Abercio di Geropoli, vescovo di Gerapio, in Frigia, sec. II

Vangelo secondo Luca 12,35-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

LA VIGILANZA CHE FA VIVERE

Svegli, attenti, desiderosi: come chi attende una persona cara e amata che dà senso alla vita. L’attesa e la presenza di Gesù spegne la nostra solitudine e apre ogni giorno il cammino della vita. La compagnia vera non è data dal numero o dal chiasso delle persone che ci circondano, ma da presenze e persone che ridestano l’attesa e la percezione di colui che dà senso e valore a una vita anche povera e solitaria.

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