GESÙ: IL FASCINO DI UNA SCOPERTA
Come quando sulla quieta superficie delle onde del mare viene a stendersi all’improvviso il brillio del sole. Così accade in una serata di dialogo su un tema di teologia quando si percepisce la vibrazione di una Presenza imprevista. E’ il secondo incontro – per questo nuovo ciclo - della Rete di Teologia ‘Santi Angeli’, Lunedì 18 novembre 2024. Sulle tracce del filosofo-teologo Romano Guardini veniamo condotti a riconoscere che l’essenza del Cristianesimo è Gesù stesso. Così è stato per i primi discepoli che hanno aderito a Lui come persona. Tanti l’avevano visto e udito. Perché quei primi hanno creduto e gli sono andati dietro? Non credettero perché Cristo diceva cose straordinarie, non credettero perché Cristo fece quei miracoli, non credettero perché Cristo era un grande profeta. Credettero per quella presenza, non per questo o quello che fece e che disse. Una presenza con una faccia ben precisa, una presenza carica di parola, cioè carica di proposta, carica della promessa di portare a compimento il loro destino. Anche noi, in questa serata, veniamo sorprendentemente introdotti nel Mistero di Cristo. Non solo entriamo in una conoscenza più consapevole attraverso il Vangelo che parla di Lui, anche nel paragone tra i diversi linguaggi degli evangelisti, ma percepiamo in Lui un DI PIÙ che ci affascina. Mentre avvertiamo che ci supera come comprensione intellettuale, restiamo avvinti e convinti. E’ quello che accadeva agli apostoli; anche per loro il linguaggio di Gesù era difficile da capire e ancor più duro da accogliere; come Pietro siamo disposti a dire:
“Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”. D’altra parte, se è Gesù è DI PIÙ, cioè se Lui è Dio, come possiamo comprenderlo?? Piuttosto, è Lui che afferra noi. Secondo un antico detto teologico, “Si comprehendis, non est Deus - Se lo comprendi tutto, non è Dio”. Per questo, Gesù ci invita a essere come bambini che si lasciano afferrare e afferrano con tutto se stessi. Ci ritroviamo più curiosi e attenti, come Zaccheo che sale sull’albero cercando di vederlo, per scoprire come il Signore oggi ci viene incontro. Risvegliamo il nostro desiderio e ci accompagniamo nella scoperta del Mistero! Tutto questo in una serata che scivolava diritta in un semplice dialogo e che d’improvviso si impenna in una scoperta.
All’indomani, così si esprime un amico: “Come un profumo che ti penetra, ti cattura, ti avvolge, ti rapisce. Non sai distinguere le fragranze che lo compongono. E rimani investito da una forza, da una attrattiva che non sai dire. Gesù è così. Il suo tutto ti conquista, il suo tutto ti prende. Ed è ragionevole seguirlo per quello che ti entra nell’anima. Qualcosa di nuovo ti ha investito. È facile accoglierlo, impossibile spiegarlo. Come l’esperienza dei primi discepoli: amati e perciò chiamati. Ma non potremmo comprendere quello che a loro è successo se non succede anche a noi. La sorpresa più grande è accorgersi che sta accadendo ora”. Conclude un altro amico: “Condivido il vostro sentire, le vostre impressioni, il clima amichevole, la sensazione di una impalpabile misteriosa Presenza".
A cura della Rete Teologica ‘Santi Angeli’