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Venerdì 20 dicembre 2024, + Sant’Ursicino Del Giura, eremita e fondatore, Giura svizzero, m.620 + San Vincenzo Romano, sacerdote, Torre del Greco, Napoli, 3 giugno 1751 – 20 dicembre 1831

Vangelo secondo Luca 1,26-38

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

IN CRESCENDO

Un crescendo degli avvenimenti e un diminuendo della melodia, che si fa discreta nel duetto tra l’Angelo e Maria. “Entrando da lei…”: nella solitudine della casa e nella profondità del cuore di Maria. Tutto si compie nella singolarità del dialogo tra l’inviato di Dio e la semplicità di una giovane ragazza, che si pone con determinazione davanti all’annuncio, e infine si concede interamente alla parola e all’azione del Signore. E’ la prima la sorgente della grande storia che coinvolge la nostra vita.

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