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Sabato 11 gennaio 2025; + Sant’Igino, papa dal 136 al 140 + San Paolino D’Aquileia, vescovo, m. Cividale, 802

Vangelo secondo Luca 5,12-16

Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro».
Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.

PERCHE’ I MIRACOLI

Il lebbroso ‘purificato’: liberato dalla lebbra e reintrodotto nella società. Perché Gesù fa miracoli? Non è venuto per fare miracoli, ma per salvare l’uomo intero. Non prende lui l’iniziativa, ma risponde a una richiesta. Si sottrae a ogni pubblicità e divulgazione del miracolo, e si ritira a pregare. Gesù non è il santone a cui rincorrere, né il protettore che ci libera dagli intoppi. La sua missione è un’altra: introdurci nel rapporto con il Padre che egli continuamente ravviva nella preghiera.

 

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