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Martedì 14 gennaio 2025, + San Felice da Nola, sacerdote e martire, Nola, III sec. – 14 gennaio 313? + Santa Macrina, m. 340 Nonna di Basilio Magno e Gregorio di Nissa, + Beato Odorico da Pordenone, sacerdote dei Frati Minori, esploratore-missionario in Oriente, Villanova di Pordenone, 1285 c. – Udine, 14 gennaio 1331

Vangelo secondo Marco 1,21-28

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

UNA PAROLA AUTOREVOLE

Il primo miracolo di Gesù è la liberazione di un uomo posseduto da uno ‘spirito impuro’, cioè da satana, il quale provoca immediatamente Gesù, mentre subito dopo Gesù imperiosamente gli domanda di uscire da quell’uomo. Questo fatto ci conduce all’origine del male, che precede e supera la condizione dell’uomo, nello scontro diretto tra Dio e satana. La vittoria sul male impersonato in satana - ieri e oggi - non può venire da noi, ma dalla parola autorevole di Gesù.

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