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Mercoledì 22 gennaio 2025; + San Gaudenzio, vescovo, Ivrea, 327 – Novara, 22 gennaio 418; + San Vincenzo Pallotti, sacerdote, Roma, 21 aprile 1795 – Roma, 22 gennaio 1850; + Beata Laura Vicuna ragazza, Santiago del Cile, Cile, 5 aprile 1891 – Junin de los Andes, Argentina, 22 gennaio 1904; + Beato Giuseppe Nascimbeni, sacerdote, fondatore delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, Torri del Benaco, Verona, 22 marzo 1851 – Castelletto di Brenzone, Verona, 21 gennaio 1922

Vangelo secondo Marco 3,1-6

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

LA LEGGE E LA PERSONA

La controversia sul riposo del sabato diventa il punto più critico del rapporto di Gesù con la legge antica, impersonata dai farisei e tanti loro associati. Si ripetono gli episodi nei quali – per Gesù – il bene della persona prevale sulla lettera della legge, che fin da principio Dio aveva stabilito in favore dell’uomo, e che poi si era ridotta a formalità. In modo indiretto, Gesù attesta che il vero comandamento dell’amore di Dio si esplicita nell’amore del prossimo.

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