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Giovedì 23 gennaio 2025,   + Sant’Ildefonso da Toledo, vescovo, Toledo 607 – 23 gennaio 667; + Beata Benedetta Bianchi Porro, giovane laica, Dovadola, Forlì, 8 agosto 1936 – Sirmione, Brescia, 23 gennaio 1964

Vangelo secondo Marco 3,7-12

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

IL FIGLIO DI DIO

Nell’invasione di tanta gente spuntano le voci degli spiriti impuri, persone invase dal demonio, con un atteggiamento tra l’aggressivo e il riconoscimento dell’identità di Gesù, proclamato figlio di Dio; così Marco l’aveva definito all’inizio del suo vangelo e il centurione lo proclamerà sotto la croce. Gesù li fa tacere. Perché? Perché questo riconoscimento gli viene gettato addosso come una sfida. E perché Gesù non è il Messia dei miracoli, ma il Figlio che percorre la via segnata dal Padre.

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