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31 gennaio 2025 ;+ San Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani. Castelnuovo d’Asti, 16 agosto 1815 – Torino, 31 gennaio 1888; + San Giulio D’Orta, sacerdote, IV secolo; + Beata Maria Cristina di Savoia, regina delle Due Sicilie, Cagliari, 14 novembre 1812 – Napoli, 31 gennaio 1836

Vangelo secondo Marco 4,26-34

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

LA FORZA DEL SEME

Queste parole di Gesù descrivono la potenza della semente gettata nel terreno. E’ la forza della Parola di Dio, la grazia che si comunica al cuore e alla mente della persona quando si aprono all’incontro con il Signore. Può avvenire anche attraverso una circostanza casuale, un episodio fuggevole, un fatto imprevisto. Occorrono due elementi: colui che getta il seme della parola e un cuore che si apre a riceverla. Il resto lo compie Dio. Come nella vita di don Bosco.

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