“Buongiorno. Avvisiamo che l’articolo da Lei prenotato è arrivato ed è a sua disposizione.” Mi giunge via mail l’avviso che la biografia di Divo Barsotti è in libreria. Qualche settimana fa, dopo una veloce giro tra gli scaffali, avvicinandomi al bancone della commessa esclamavo: “E il naufragar m’è dolce in questo mare”. Un mare di libri, dolce e amaro insieme, nel quale non trovo l’autore che cerco. Ordinatissima come un negozio di alta moda, la libreria contiene un catalogo infinito di titoli, copertine, proposte, novità, colori e parole, passato, presente e un po’ di futuro. Quante vite ci vorrebbero per leggere tutto? So di persone che macinano libri a macchinetta; altre inseguono i titoli alla moda, molte non vanno al di là della copertina. Ragionando con un amico salta fuori una proposta: ‘Facciamoci una biblioteca ideale’. Ideale per chi? Metti un cristiano, già entrato nella grande cattedrale della Bibbia, che domanda di scoprire i pilastri della fede, le navate della speranza, le cupole della carità, le colonne della teologia, gli altari delle devozioni, le statue dei santi, le immagini del Crocifisso e della Madonna. Cosa suggerirgli, quale itinerario proporgli? Da pari suo, l’amico sta facendo un audace percorso di lettura, al quale dedica buona parte delle serate; ha solcato un buon tratto di mare con qualche poderosa opera di Agostino e Tommaso d’Aquino, senza affondare, ed è entrato nelle correnti della spiritualità e della mistica. Di tanto in tanto mi manda fotocopia della copertina e di qualche pagina di scrittori e di mistici che traboccano di amore e dedizione a Gesù. Si potrà dunque costruire insieme una ‘biblioteca ideale’ del cristiano, gettando le fondamenta di un edificio che potrà crescere secondo le preferenze di ciascuno. Cominciamo con i Padri apostolici. Chi sono costoro? Formano la prima fioritura della letteratura cristiana dopo i Vangeli. Ignazio di Antiochia, nel primo decennio del secondo secolo, scrive sette lettere alle chiese incontrate nel viaggio che lo porta incatenato verso Roma, dove troverà il martirio; supplica i cristiani di Roma di lasciarlo andare “in pasto alle belve, come frumento di Cristo macinato per diventare pane puro di Cristo”. Policarpo si gloria della discendenza della sua fede direttamente dall’apostolo Giovanni. I frammenti di Papia ci sorprendono riferendo la prima elaborazione dei Vangeli con ‘i detti del Signore’ e alcuni cenni su Marco e Matteo. La lettera di Barnaba è una sorta di manuale catechistico dove si dice: ‘Passiamo nella gioia l’ottavo giorno in cui Gesù risorse dai morti’. L’immaginifico Pastore di Erma entra nel contesto di una comunità cristiana ormai cresciuta. Infine Diogneto definisce i cristiani come anima del mondo.
Potrà un cristiano del nostro tempo e di tutti i tempi dirsi certo e lieto della sua fede senza paragonarsi almeno con qualche spunto ripreso da queste prime esperienze di vita cristiana? Nelle librerie delle nostre città si trovano libri di esoterismo, islamismo, religioni orientali; non mancano la Bibbia e l’ultima biografia di Papa Francesco. Ma come risalire alle sorgenti del fiume che attraversa il territorio della storia cristiana per giungere ad abbeverarci al rubinetto di casa? La gentile commessa prenderà nota della richiesta, e a suo tempo ci manderà l’avviso che “l’articolo da voi prenotato è arrivato ed è a vostra disposizione”.
don Angelo Busetto