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Venerdì 21 marzo 2025, + San Nicola di Flue, padre di famiglia, eremita, Flueli, Svizzera, 1417 – Sachseln, Svizzera, 21 marzo 1487 + San Serapione di Thmuis, vescovo, m. 362

Vangelo secondo Matteo 21,33-43.45

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

UN’EREDITA’ DA VIVERE

Che cosa ne facciamo della fede che ci è stata consegnata, della storia da cui è nata la nostra persona, la vita, gli ideali? Non siamo figli di nessuno, non siamo senza passato. Possediamo una grande eredità: non un cassettone di pietre preziose, ma un tesoro di fede, speranza, carità. C’è un unico modo per apprezzarlo: provare a viverlo, farne esperienza. Proviamo a vivere realmente la compagnia della Chiesa, la fede in Gesù Figlio di Dio fatto uomo, la speranza nella vita eterna…

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