“Non fu per i trenta denari…” La canzone di Claudio Chieffo sul tradimento di Giuda ha continuato a riecheggiarmi in testa nel corso dell’affascinante e densissima lettura di questo saggio di Bulgakov su Giuda Iscariota. L’autore è il grande teologo russo Bulgakov, amico di P.Florenskij e N.Berdjaev, nato nel 1871 e morto nel 1944 a Parigi, mandato in esilio dal regime sovietico nel 1922. La figura di Giuda viene indagata con grande sapienza, mettendo in confronto i racconti più stringati dei Vangeli sinottici – Matteo, Marco, Luca -, con quello più analitico di Giovanni. La tesi del nostro autore è interessante e paradossale. Giuda partecipa attivamente alla redenzione attuata da Cristo attraverso la passione e la croce. Gli apostoli e con essi tanti altri discepoli riconoscono Gesù come Messia, e fremono di desiderio che Lui porti a compimento questa missione secondo le loro attese: “Quando instaurerai il tuo regno?”. Giuda va oltre questa pretesa. In una decisione estrema, suggerita da Satana, egli offre a Gesù un’ultima occasione affinché possa manifestare la sua potenza salvatrice. Si protende fino ad accompagnare i soldati alla cattura di Gesù nell’orto degli Ulivi, con l’intento di farlo finalmente reagire sovrastandoli con la sua potenza di Messia vincitore. Il che non avviene. Seguono invece la cattura di Gesù, la condanna e la crocifissione. Giuda rimane deluso e sconvolto e si uccide. In una sintesi semplificata, possiamo riassumere in questo modo la tesi svolta dall’autore in più di cento fitte pagine.
E i trenta denari? Non fu per l’attaccamento al denaro che Gesù ha ‘tradito’ Gesù. Anzi, Giuda lo ha ‘consegnato’, sulla trafila della consegna di Dio Padre e della ‘consegna’ che Gesù fa di se stesso. La partecipazione di Giuda all’azione redentiva di Gesù è quindi ‘necessaria’. Apostolo chiamato alla sequela e alla missione come gli altri undici, Giuda viene investito di un altro compito ‘drammatico e diabolico’, ma inserito nell’azione di salvezza. Si apre qui l’annoso conflitto teologico tra libertà e predestinazione, sul quale il nostro autore indaga con profonda determinazione, conducendoci alle soglie di un mistero che affonda nel cuore di Dio. In conclusione, Bulgakov afferma: “…al di là della tomba, prima anche del ladrone pentito, Giuda fu il primo che Cristo (risorto) incontrò…”.
Sergej Nikolaevic Bulgakov, Giuda Iscariota, L’apostolo traditore, Traduzione e cura di Lucio Coco, EDB 2025, pp 142 € 19,50
Angelo Busetto