Vangelo secondo Matteo 11,25-30
In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
AMORE ALLA CHIESA
Da dove derivava a Caterina la sapienza per cui scriveva a papi, cardinali, vescovi, re e regine, condottieri e signori, principi e dame, artisti e giuristi, oltre a familiari e discepoli, monaci e monache, frati ed eremiti, sacerdoti e confratelli, mercanti e artigiani? Intingeva la penna ‘nel prezioso sangue di Gesù Cristo’, e sospingeva a un amore incandescente verso di Lui. Impariamo da Caterina l’amore a Cristo, alla Chiesa, al Papa, a tutti i cristiani e a tutti gli uomini e donne…