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Mercoledì 30 aprile 2025, + San PIO V, papa, Bosco Marengo, Alessandria, 27 gennaio 1504 – Roma, 1 maggio 1572; + San Giuseppe Benedetto Cottolengo, sacerdote, Bra, Cuneo, 3 maggio 1786 – Chieri, Torino, 30 aprile 1842

Vangelo secondo Giovanni 3,16-21

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

DIO HA TANTO AMATO IL MONDO…

… da dare il Figlio unigenito. Dio non propone salvezza e condanna, paradiso e inferno. Dio propone e dona salvezza e vita eterna. Gesù viene non come giudice che taglia in due l’umanità, buoni e cattivi, ma come uno che vuole salvare tutti. Chi non si salva? Chi scivola fuori dalla luce, chi si sottrae alla sua presenza. Al fondo del cuore di ogni persona c’è un desiderio di vita, luce, bene. Lasciamolo affiorare in noi, e scopriamolo negli altri.

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