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All'incontro del Vangelo della prima domenica vedremo Gesù tentato nel deserto. Stasera ore 21 Centro parrocchiale della Cattedrale
Vangelo secondo Matteo 9,14-15
 
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
 
PERCHE’ IL DIGIUNO
 
Dopo il digiuno nel Mercoledì delle Ceneri, riprendiamo l’astinenza dalle carni in questo Venerdì di Quaresima. Il tempo della Quaresima è vissuto dai cristiani con la preghiera, il digiuno, l’elemosina. Condividiamo la vita di Gesù, partecipando in qualche modo ai suoi quaranta giorni di deserto e alla sua Passione. Chi ama, imita. La condivisione con Gesù ha molti altri aspetti di ‘digiuno’, adeguati ai tempi: ci educano a desiderare Gesù con cuore libero e attento e a fare attenzione ai fratelli.

Abbiamo cominciato ieri la Quaresima con la grande celebrazione delle Ceneri: il cuore è più disposto alla gioia di seguire Gesù.

Vangelo secondo Luca 9,22-25

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

IL CAMMINO DELLA QUARESIMA

La liturgia della Quaresima dice subito lo scopo verso il quale tende Gesù e verso il quale egli ci sospinge: il mistero della Pasqua, con il rifiuto, il tradimento, la morte e la risurrezione. Siamo discepoli di un Maestro che offre tutta la sua vita; seguaci di un Pastore che ci chiama a seguirlo per realizzarci e salvarci. Questo si compie non solo nei giorni finali della Pasqua, ma nel cammino quotidiano, abbracciati alla lieta croce delle circostanze.

LA CENERE E LA PASQUA
Guardano con occhi sbigottiti la piccola cassetta nella quale sono state deposte le ceneri del loro caro: il nonno, il papà, o forse il figlio. Tutto è ridotto in polvere, invisibile dentro la lucida botticella che i parenti vengono a deporre nel loculo predisposto. Sta diventando buona consuetudine raccogliersi insieme con il sacerdote in cimitero o nella cappella della memoria per un saluto e una preghiera davanti all'urna delle ceneri. La cremazione incenerisce anche la possibilità che l'ultimo ricordo del defunto si riferisca all'immagine del suo corpo, quando la persona era in vita o quando appariva distesa sul letto di morte o in obitorio. Il corpo sepolto nella buca di terra nera in cimitero manteneva intatta la memoria dell'intera figura personale e suggeriva il paragone con il seme gettato e marcito, che poi fiorisce in una nuova pianta.
Questa anticipata e forzata dissoluzione del corpo pare allontanare e forse rimuovere l'immagine della risurrezione. Come se Dio avesse da fare più fatica nell'ultimo giorno per ricostituire il corpo risorto, quel Dio che ha fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza dalla cenere della terra, quel Dio che ha creato il mondo dal nulla con la sua parola.
L'annuncio quaresimale "Tu sei polvere e in polvere ritornerai", che si ripete il Mercoledi delle ceneri e che continua a echeggiare in tutto il tempo della Quaresima, scorre rapido davanti agli occhi come la sabbia che scende nella clessidra. Come la sabbia nel vento del deserto.
Si avvia dunque un percorso, un passaggio che permette alla penitenza di diventare vita, alla mortificazione di produrre gioia, alla morte di aprire un varco alla risurrezione. Ogni frammento di vita è deposto nel cuore di Dio. Ogni minuto della giornata, ogni fiato che inumidisce l'aria del mattino, ogni goccia di sudore che bagna la terra apre a un nuovo cammino, introduce una nuova speranza. Come è accaduto nella vita di Gesù, che si muove deciso fino al compimento del giorno di Pasqua, le nostre mani si protendono al Cristo risorto insieme con la Maddalena nel giardino fiorito.
Guardando l’urna delle ceneri o ricevendole sul capo, percepiamo con un brivido di essere stati concepiti come un puntino invisibile custodito e cresciuto nel grembo materno e intravvediamo l’orizzonte infinito dove la polvere in cui ritorneremo - onorata di fede e preghiera - verrà esaltata nell’abbraccio della tenerezza del Dio Creatore e Signore del principio e del compimento della vita.

Oggi, Mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima, strada verso la Pasqua di Gesù. Come Lui, iniziamo con il digiuno e la preghiera. Oggi vengono poste le ceneri sul capo.

In Cattedrale a Chioggia, alle ore 17 Celebrazione con i ragazzi e i genitori.              Alle ore 18 celebrazione della Messa con le Ceneri, con il Vescovo.

BUONA QUARESIMA!!

 

Vangelo secondo Matteo 6,1-6.16-18

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

PREGHIERA, ELEMOSINA, DIGIUNO

La Quaresima comincia con un invito preciso e deciso: preghiera, elemosina, digiuno. Nel Vangelo Gesù va dritto: egli sa di che cosa abbiamo bisogno. La verità di noi stessi emerge quando ci stacchiamo dalla confusione e dalla folla per entrare nel silenzio e nella preghiera, quando prendiamo le distanze dal cibo perché non diventi idolo, quando siamo disposti alla condivisione anche spicciola dell’elemosina. Preghiera, elemosina, digiuno: Papa Francesco li suggerisce per questa Quaresima. Li prendiamo sul serio.

Vangelo secondo Marco 8,14-21

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

FIDARSI DI GESU’

Aveva ragione Gesù quando, in un’altra circostanza, diceva che parlava in parabole perché la gente non capisse. Questa volta non capiscono nemmeno gli apostoli!! Per capire occorre avere mente sveglia e cuore aperto. Allora ci si accorge del bene e del male che ci circonda. Allora il lievito cattivo appare nella sua evidenza e i miracoli che il Signore è capace di compiere ci riempiono di fiducia e di pace. Gesù torna a dirci: “Fidatevi realmente di me!!”.

Vangelo secondo Marco 8,11-13

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

IL SOSPIRO DI GESU’

Gesù avverte l’incomprensione e la chiusura dei farisei, che vanno da lui con pretesa e misura. Egli non risponde alla loro ‘contabilità’, ma sta davanti ad essi nella verità e immediatezza della sua persona, in parole e azioni. Poi sguscia via e li lascia soli. Non potremo vedere e capire nulla del mistero di Dio se il cuore non si apre a lasciare spazio alla novità di una presenza che sorprende e convince anche solo con un sospiro.

Vangelo secondo Marco 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

PIU’ DELLA GUARIGIONE

Quello che il lebbroso chiede a Gesù non è soltanto la guarigione delle membra che si disfano; è una purificazione della sua persona: "Se vuoi, puoi purificarmi". Anche quello di cui noi abbiamo bisogno non è appena una buona salute fisica. Libri e riviste e programmi televisivi così palesemente salutisti trattano di cibo e di salute, e le cronache raccontano e commentano i ricorrenti disagi e le tragedie di giovani e di famiglie. Il 'benessere' della vita va oltre la salute fisica.
Eppure la pienezza del benessere non coincide nemmeno con l'armonia di tutti i fattori fisici e psicologici, promessi dalla pubblicità mediatica.
Il Vangelo racconta che il lebbroso guarito va in giro a proclamare il bene che Gesù gli ha fatto. Non sappiamo che cosa e quanto quell’uomo avrà colto della vera identità di Gesù. Ma sappiamo che la persona che incontra personalmente il Signore trova il vero bene della vita, trova il senso del presente e del futuro, incrocia una compagnia stabile e chiara fino al compimento del proprio destino.

Oggi offri una medicina per chi ne ha bisogno. Farmacie a Chioggia: Nicolini, Redentore (in Corso), San Giovanni (Borgo S.Giovanni)

Vangelo secondo Marco 8,1-10

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.

DI FRONTE ALLA FOLLA

Come fa Gesù a interessarsi di tanta folla? Cosa c’entra lui, cosa può fare un uomo solo, perché prova compassione? E la gente, perché lo segue trascurando il mangiare, rischiando di ‘venir meno lungo il cammino’? Sta accadendo una cosa grande, in questo mondo di rincorse, programmi, disperazioni. Qualcuno mette a disposizione di Gesù la sua piccola vita: sette pani. Gesù li prende, li benedice, li dona senza misura. Viene da dire: “Vorrei esserci stato ”. E subito ti accorgi che ci sei ora.