Vorrei ringraziare una per una le circa trecento persone che ieri sera hanno ascoltato il grande racconto di Tornielli sui viaggi del Papa. Abbiamo 'visto e imparato' molto. Grazie anche a chi ha promesso di dire un'Ave Maria: ha funzionato....
Ancora in comunione di preghiera per il dono della vita!!!!!
Autore: don Angelo Busetto
Martedì 8 agosto 2017, San Domenico di Guzman, fondatore dei domenicani, 1170-1221
Vangelo secondo Matteo 15,1-2.10-14
In quel tempo, alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
L’ORIGINE
Non siamo origine a noi stessi, né ci possiamo guidare da soli. Siamo stati piantati dall’amore e dalla sapienza del Padre, e possiamo camminare nella retta via, sostenendo il peso e la gioia del cammino, solo perché siamo condotti dai maestri che conoscono la strada della vita e veniamo accompagnati da persone che la percorrono insieme con noi. Ogni giorno Gesù concede alla nostra libertà la grazia di sperimentare la letizia del cuore.
IN VIAGGIO CON IL PAPA
Con il mare e la laguna agitati dal vento, Gesù arriva a noi: sula barca di Pietro che viaggia per il mondo.
Ce lo racconta questa sera alle ore 21 in Cattedrale a Chioggia ANDREA TORNIELLI.
Lunedì 7 agosto, San Sisto II papa dal 257 al 258; San Gaetano Thiene, sacerdote 1480- 1547
Vangelo secondo Matteo 14,22-36
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.
CAMMINARE SULL'ACQUA
Camminare sull'acqua, si può? Con Gesù si possono fare cose impossibili alle capacità umana. Si può superare la distanza tra una persona e l'altra, si possono riportare sulla stessa barca sposi che si erano allontanati, si può perdonare i nemici, guarire dalle malattie dell'anima e magari anche del corpo. Qual è la condizione? Credere in Gesù, domandare a lui, fidarsi di lui. Pietro cammina sull’acqua fin che si fida di Gesù. Quando cede, tende la mano, Gesù lo afferra e lo salva. E’ la regola.
Domenica 6 agosto 2017, TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE
Insieme con Pietro, Giacomo e Giovanni, BUONA DOMENICA!!!!
Vangelo secondo Matteo 17,1-9
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».
L'IDENTITÀ SVELATA
Di fronte a chi riusciamo a svelare finalmente la nostra vera identità? A chi comunichiamo il segreto della nostra vita, la nostra origine e il fondo del nostro cuore, l'agitazione che ci inquieta e il sogno custodito nel cassetto? Possiamo farlo solo con persone fidate e amiche.
Alla svolta della vita che lo porta alla croce, Gesù convoca gli amici più stretti, e senza pronunciare parole si mostra loro per quello che è. Lo splendore della Presenza divina che lo abita traspare dai pori della sua pelle, riluce attraverso le vesti e lo fa risplendere come una cattedrale di fuoco. Non è solo una bellezza per gli occhi. È un gaudio del cuore e una pace dell'anima. Gli amici gridano: “È bello per noi stare qui”. I mistici hanno provato qualcosa di simile, e anche i cristiani più semplici hanno goduto di una pace nel cuore. Chi vede 'questo' Gesù, continua a vivere, a sperare, a combattere. Potrà anche affrontare la croce, e sperimenterà poi la risurrezione.
Omelia della Trasfigurazione. Domenica 6 agosto 2017
Sabato 5 agosto 2017, Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore
Vangelo secondo Matteo 14,1-12
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
IL TRADIMENTO E IL MARTIRIO
I potenti fanno il gioco perverso dei prepotenti, ma non vincono la partita della vita e quella della storia. Le loro bieche figure prolungano un'ombra di malvagità e perversione. Al contrario, Giovanni Battista, precursore di Gesù nella nascita e nella morte, viene eletto dall'umanità come simbolo di coerenza e coraggio, e i cristiani lo guardano come annunciatore di Gesù con la parola, la vita e la morte. E’ una strada segnata.
Venerdì 4 agosto 2017 San Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars 1786- 1859 – Madonna dell’Apparizione a Pellestrina, Venezia
Vangelo secondo Matteo, 13,54-58
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
RITORNO A CASA
Non è più quello di prima, il giovane uomo che torna a casa, nella cittadina di Nazaret, dopo il giro di predicazione e di miracoli nei dintorni del lago di Tiberiade. La sua gente si accorge della sua sapienza e dei prodigi da lui compiuti. Tuttavia, lo stupore non diventa occasione di accoglienza, ma di scandalo e di rifiuto. Gesù è un avvenimento cosi grande che, o uno se ne lascia attrarre, o lo rifiuta come nemico. Cedendo all’attrattiva, se ne scopre la bellezza.
don SERGIO CHIEREGHIN
Leggi la testimonianza di ANDREA TORNIELLI su don Sergio Chiereghin.
La Messa di suffragio viene celebrata sabato 5 agosto ore 10 nella Chiesa di San Martino a Sottomarina
http://www.andreatornielli.it/?p=8664
Giovedì 3 agosto 2017, San Pietro di Anagni, vescovo, morto nel 1105
Vangelo di Matteo, 13, 47-53
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
LA RETE
Cosa impariamo da questa bellissima immagine del Vangelo? La rete, tirata a riva carica dei pesci catturati, richiama il momento finale della storia. Il giudizio avviene alla fine e lo fa solo Dio, mentre noi non possiamo e non dobbiamo giudicare nessuno in anticipo. Il giudizio avviene sull’intera vita e riguarda una montagna di opere buone o un cumulo di cattiverie. Su queste si decide il nostro destino eterno. L’avviso di Gesù richiama alla responsabilità rispetto alle scelte e alle azioni di ogni giorno.