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Vangelo secondo Matteo 11,20-24

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

LA GRAZIA CHE PASSA

Sant’ Agostino diceva: “Temo il Signore che passa”. Se Il Signore viene da me, nella mia città e io non me ne accorgo e non vi corrispondo, che cosa perdo? Come potrò rifarmi? Ebbene, il Signore è passato e passa per l’Europa, per l’Italia, per i nostri paesi, per la nostra vita. Una storia, tante persone, tanti segnali della sua presenza. Ce ne possiamo ancora accorgere, possiamo volgere verso di lui lo sguardo, il cuore, l’attenzione: una ‘conversione’ che produce nuova vita.

 

Cominciamo la settimana guardando questo ‘punto di attrattiva’!

Vangelo secondo Matteo 10,34-11,1

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

IL PUNTO DI ATTRATTIVA

Gesù è un punto di attrattiva così forte da superare tutti gli altri rapporti e da sconvolgere ogni legame. Diventa il punto determinante della vita, dal quale tutto viene valutato. La sua è una pretesa sconvolgente, e la storia lo dimostra sia con il martirio di tanti cristiani che hanno scelto di essergli fedeli senza tradirlo, sia con la vita santa di tanti uomini. Quale sussulto e quale ampiezza di vita nascono in colui che si lascia attrarre da Cristo e lo segue?

 

Dal Vangelo secondo Matteo 13,1-9: - Forma breve -

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

IL SEME E IL TERRENO

Un Vangelo di stagione: Gesù in barca parla alla folla che lo ascolta dalla spiaggia. Non è un predicatore qualunque, né solo un uomo saggio; getta la semente e ne racconta la vicenda di aridità e fecondità. Il brano di Vangelo prosegue con la spiegazione della parabola che Gesù fa agli apostoli: il terreno in cui cade la semente è il cuore dell’uomo. Non si tratta solo di capire e mettere in pratica le parole di Gesù, quanto piuttosto di accoglierne la persona; non servono solo l’udito e la mente, ma anche il cuore. Veniamo attratti non dalla finezza della sapienza, ma dal fascino della persona. Gesù afferma che le parabole – pur semplicissime – vengono capite solo da chi apre il cuore; non per via di intelligenza, ma per via di amore. Come per una madre verso il figlio e per un figlio verso la madre. Come per gli innamorati. Gesù non è uno dei sapienti di turno nei giri della storia, ma Colui che ci ama fino a realizzare il nostro destino umano. Lo capisce chi lo ama.

 

STRADA FACENDO

Il Vangelo si fa strada nella vita, come un viandante che percorre un viaggio lungo e fruttuoso. Il Vangelo raccoglie insieme gruppi di pellegrini sostando qua e là, per fare nuovo il mondo. Piccole comunità nascono, come è accaduto nella storia dei grandi evangelizzatori che hanno bonificato campagne e riconciliato cuori, hanno ricostruito città e riaperto vie di comunicazione. Il monaco Agostino nell’Inghilterra, Colombano in Irlanda, Cirillo e Metodio nei paesi slavi, e tanti altri, in forme e tempi diversi, sono diventati padri di molti popoli. Soprattutto Benedetto e i suoi monasteri avviarono il riscatto dell'Europa dalla decadenza della civiltà romana e dall'invasione della barbarie. Per tanti secoli una corrente di vita e di carità ha creato la civiltà contadina e suscitato le confraternite cittadine nell’ambito delle comunità parrocchiali. Il mondo rinasce quando i cristiani si associano nell'impresa della carità e innestano nei rapporti umani la nuova linfa del Vangelo. ...continua a leggere "Solitudine e comunità"

Vangelo secondo Matteo 10,24-33

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

DISCEPOLI E SANTI

San Francesco discepolo di Gesù; Bonaventura discepolo di Francesco. Seguiamo le orme dei santi per avere davanti agli occhi e al cuore l’immagine viva del Signore. Desideriamo incontrare non solo pensieri, parole o ideali, ma una persona viva. Ritroviamo la sua vicenda in coloro che non hanno avuto paura della persecuzione o della morte, perché certi di un grande amore. La storia dei discepoli di Gesù prosegue nei secoli attraverso i santi e attraverso coloro che desiderano diventare santi.

Vangelo secondo Matteo 10,16-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un'altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo».

VANGELO ATTUALE

Sembra che non solo la specifica attività missionaria attiri opposizione e persecuzione, ma anche la sola presenza dei cristiani. Il ‘Nome di Gesù’ si pone in alternativa ad ogni altro ‘nome’, cioè ad ogni potenza che pretende di conquistare il cuore dell’uomo senza la capacità di stare all’altezza delle sue esigenze. Si può perseverare nella bufera della persecuzione solo perché Cristo ha preso talmente il nostro cuore da rivelarsi come l’Unica Risposta alla nostra sete di amore e alla nostra domanda di senso.

 

Vangelo secondo Matteo 10,7-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».

STRADA FACENDO

Quanta strada ci sarà da fare? Tutte le strade del mondo, tutte le case, tutte le persone. Il dono ricevuto viene comunicato attraverso la parola, il messaggio, il gesto, l’azione, la presenza dei testimoni. Viene comunicato come povertà e pace e diventa l’incontro della vita. I primi apostoli - e in seguito tutti gli altri – diventano segno di Cristo con la loro stessa persona e la loro presenza. E’ l’inizio e il permanere della vittoria di Cristo sul male.

Vangelo secondo Matteo 10,1-7

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

UNA STORIA NUOVA

Non li ha costituiti subito come gruppo dei dodici. Erano tra i suoi discepoli, e Gesù li ha chiamati a sé per investirli della missione doveva cominciare dalle ‘pecore perdute’ della propria nazione. A conclusione del Vangelo, gli stessi dodici vedranno aprirsi i confini del mondo e del tempo, per una missione universale. Rimanendo con Gesù per circa tre anni, gli apostoli hanno vissuto un’esperienza unica, origine di una storia nuova e dono di grazia per tutti gli uomini.