2° - Credo in solo Dio: Padre, Figlio, Spirito Santo
Giovedì 17 novembre 2016
1. Un Dio vivo e personale
Domenica 32.a anno liturgico, 6 novembre, Vangelo di Luca 27,38. Mosè a proposito del roveto, dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Il Dio che si manifesta nell’A.T. è il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe: un Dio personale che chiama per nome le persone e si coinvolge con loro. Dio è distinto da tutte le altre realtà e potenze esistenti.
Il politeismo identifica Dio con le potenze della terra. Dio invece è uno ed unico, distinto dal mondo e superiore ad esso (trascendenza), eppure presente e attivo nel creato e nella storia degli uomini (immanenza).
La formula cristiana Credo in un solo Dio, deriva dalla forma ebraica dell'atto di fede: “Shemà Israel. Ascolta Israele: Jahwè, il tuo Dio, è unico".
2. Il nome di Dio
In Esodo 3,14, Dio rivela il suo nome a Mosè: "Io sono colui che sono": JAHVE'.
Il tetragramma (in ebraico יהוה) è un caso tipico di differenza fra pronuncia e forma scritta. La sua pronuncia è concessa solo al Sommo sacerdote. È formato da quattro consonanti e perciò la sua corretta pronuncia non è evidente. La maggior parte delle confessioni cristiane lo legge come "Jahvè". I Testimoni di Geova e altri leggono: "Geova". Nella Bibbia degli Ebrei, la sua pronuncia viene sostituita con altri nomi, specialmente "il Nome" e Adonai (l'Eterno). In Alessandria d’Egitto due secoli e mezzo prima di Cristo i Settanta traducono: Dio è colui che è. Dio si presenta con un nome: non è più solo l'Essere trascendente e incomunicabile, ma è immanente alla storia e cammina con noi. Mosè dice: "Io sono mi ha mandato a voi": un Dio per gli uomini, un Dio che soccorre e libera,
fa vivere e accompagna il suo popolo.
3. Credo in Dio Padre, Figlio, Spirito Santo - La fede nella Trinità nasce nella storia di Gesù
Un giorno appare al mondo una cosa nuova: un uomo viene riconosciuto come Figlio di Dio fin ‘da principio’. Gesù si presenta non solo come inviato da Dio o suo intermediario, ma come Figlio che intrattiene con Dio un rapporto unico: viene a noi dal Padre; nella sua vita terrena realizza la volontà e le opere del Padre, per riconsegnare tutto a Lui (Giov 1,1-3).
Il Figlio Gesù manifesta una pretesa inaudita: si dichiara più grande del tempio, di Abramo, di Mosè, di Giona e di Salomone. Usa lo stesso potere che Dio ha nel perdonare i peccati; domina le forze della natura e compie i miracoli; chiama a una sequela assoluta. Si rivolge continuamente al Padre negli avvenimenti della vita. La parola Padre viene pronunciata da Gesù non meno di centosettanta volte. Gesù si rivolge a Dio in un modo diverso da come fanno gli uomini. Egli chiama Dio Padre con la parola Abba, registrata in Mc 14,36 e in Gal 4,6 e Rom 8,15.
I nemici di Gesù hanno ben capito le sue parole e i suoi atteggiamenti quando affermano: “Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio” (Gv 10,31-33).
Gesù si attribuisce perfino il nome stesso con il quale Dio si è dichiarato nell’Antico Testamento:
“Io sono”(Gv 8,28,42,58). Egli è il Primogenito e l’Unigenito, Colui nel quale il Padre ha fatto ogni cosa.
Anche con la sua umanità viene presa dentro questa figliolanza: è l’umanità del Figlio di Dio! Lo si vede in modo completo in Gesù risorto, che poi sale alla destra del Padre e viene riconosciuto come Dio e Signore.
Attraverso la vita e la personalità di Gesù, intravvediamo che in Dio vi sono un 'Io' e un 'Tu', in dialogo e comunione piena e totale: il Padre e il Figlio. Nella storia umana di Gesù riscontriamo inoltre che il dialogo tra Padre e Figlio include un terzo personaggio.
Il Padre infatti ha donato al Figlio il suo Spirito, e il Figlio ha agito nella potenza dello Spirito che il Padre gli ha dato. “Vi manderò un ‘altro’ Paraclito che vi condurrà alla verità tutta intera”(Giov 14,15-18).
Nei Vangeli e negli altri libri del Nuovo Testamento, l’unico Dio si presenta con un triplice nome e volto, senza che venga rotta l'unità che lo costituisce: le tre 'forme' con le quali si esprime dicono la pienezza e varietà di vita presente in uno stesso Essere. Gesù si manifesta come una persona distinta dal Padre eppure profondamente unita a Lui, fino a dire ‘Io e il Padre siamo una sola cosa’ (Gv 10,30).
Ecco quindi il nome intero di Dio rivelato e mostrato da Gesù nei vangeli: “Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio (Padre) la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi”(1 Cor 13,13).
PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO: UN SOLO DIO IN TRE PERSONE: TRINITA' ...continua a leggere "IL “CREDO”"