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IL CUORE DELL’UOMO
Dentro il cuore dell’uomo c’è di tutto: tutto il bene e tutto il male. Non possiamo presumere che automaticamente e autonomamente il bene vinca il male. Gesù dice che dal cuore dell’uomo escono ‘i propositi di male’. Il cuore dell’uomo dev’essere dunque risanato. E’ dispersivo - se non inutile e a volte perfino dannoso - preoccuparci solo dei ‘cibi buoni o cattivi’. Come guarire il cuore? Solo un amore grande e puro lo risana e rilancia. ...continua a leggere "Mercoledì 8 febbraio 2017 San Gerolamo Emiliani, 1486 -1537. Santa Giuseppina Bakhita 1869-1947"

LA MESSA

"Il gesto più importante di tutta la storia del mondo è la morte e la resurrezione di Cristo. Nella nostra vita questo gesto è il sacrificio della Messa. Esso dovrebbe essere al centro della nostra giornata, dovrebbe essere importante, privilegiato, dovrebbe influire sulla nostra giornata (occorre ricordare che, perché un gesto influisca sulla vita, deve "costare" qualche cosa. Costare significa lavoro, impegno delle nostre energie e attenzione. Un gesto che non costa sacrificio non è vero.)
La messa dunque è il gesto più importante della nostra esistenza perché è il gesto della morte e resurrezione di Cristo. Se infatti diciamo che siamo parte del corpo di Cristo, membra gli uni degli altri, la messa è l'espressione suprema della assemblea cristiana, di quella assemblea permanente che è la vita cristiana. La messa è il gesto supremo della comunità, del mistero nascosto di Cristo e della sua Chiesa." p 33

Dialoghiamo insieme sulle pagine di LUIGI GIUSSANI, Dalla liturgia vissuta, 

Mercoledì 8 febbraio ore 18,30, Centro parrocchiale del Duomo (a destra del campanile)

MANI, LABBRA, CUORE

L’evangelista Marco descrive in modo analitico alcune regole dei farisei e va dritto allo scopo: non bastano le mani esteriormente pulite e le labbra che mormorano preghiere. Occorre un cuore che sa adorare Dio e amare il prossimo, cominciando da chi ci è più vicino, come il padre e la madre. Che ne è – giovani e adulti – del nostro rapporto con genitori e nonni, particolarmente se anziani e sofferenti? E’ una domanda che può purificare il cuore e aprire le mani. ...continua a leggere "Martedì 7 febbraio 2017 – San Riccardo Re degli Inglesi m. a Lucca, 722 – Beato Pio IX, papa dal 1846 al 1878"

TOCCARE GESU’

Riconoscere Gesù e raggiungerlo, deponendo davanti a lui i malati e toccandogli il mantello, è la grazia della vita. Ci domandiamo dove questo ancora accada. Vengono in mente i santuari dove vengono portati i malati, o i raduni per la Giornata del malato. Quando Gesù viene raggiunto in modo semplice e quotidiano attraverso la compagnia delle persone che tendono a lui, allora la scoperta della sua Parola nel Vangelo e della sua Presenza nell’Eucarestia diventano esperienza reale. ...continua a leggere "Lunedì 6 febbraio 2017 – San Paolo Miki e compagni, martiri giapponesi, 1556-1596"

LA LUCE E IL GUSTO DELLA VITA

Siamo noi il sale della terra e la luce del mondo? Chi potrebbe avere questa pretesa? Ci sentiamo tante volte scipiti e sciupati, spenti e svuotati nella rincorsa e nell’affanno delle cose di ogni giorno. Gesù ci viene incontro, ci guarda negli occhi e ci dice parole piene di fiducia che ci caricano di responsabilità. Se non fosse che Egli stesso è la luce e il sale del mondo, se non fosse che ci dona la sua grazia, come potremmo vivere e fare del bene?
Con Gesù scopriamo che ogni nostra azione non è fine a se stessa: è utile a noi, serve all'altro, rende gloria a Dio. Con Lui ogni nostra opera si ripercuote nel mondo e diventa un bene universale. Un gesto di carità e un’azione di testimonianza rischiarano le strade della vita più di ogni fiaccolata. Occorre dunque ricevere da Lui per poter donare agli altri. Piccoli e grandi, fragili e forti, Cristo passa attraverso di noi per illuminare il mondo e dare gusto alla vita.

da Vatincan insider

LUCE E SALE

Gesù va di fretta. Fin da subito, chiama i discepoli e li lancia in missione. Venuto nel mondo come luce, sospinge i suoi perché siano luce loro stessi, come la luna che riceve luce dal sole e come uno specchio che ne riflette i raggi. Con timore e tremore, abbiamo un tesoro da condividere, un sale da spargere che può donare sapore alla vita di tutti. Il mondo ha bisogno di incontrare ciò che noi abbiamo visto e udito. ...continua a leggere "5 febbraio 2017 – Domenica V durante l’anno A"

IN DISPARTE CON GESU’

Ci sono giornate tumultuose e affannate, che non possiamo evitare. L’invito di Gesù è la cosa più bella del mondo: “Venite in disparte con me”. La solitudine della preghiera davanti all’Eucaristia, la partecipazione intensa alla Messa, l’ascolto di una testimonianza, lo scambio vero con gli amici, una lettura intelligente e vera… E’ grazia tutto quello che ci porta davanti al suo volto, nella sua Compagnia, e dà significato e vigore a tutte le azioni e al tumulto delle nostre giornate. ...continua a leggere "Sabato 4 febbraio 2017 – San Rabano Mauro, abate di Fulda, Magonza 780-856"

LA VITA DONATA

Il potere vince con i soldi, la corruzione, la violenza. Una vittoria amara, che imbratta le pagine della storia, ma che provoca un sussulto tutt’intorno: da qualche parte, la vita risorge. Qui risorge nei discepoli di Giovanni che vanno a prendere il cadavere del maestro, ma ancor più in Gesù che vede nel Battista il precursore anche del suo martirio. Si può dare la vita ogni giorno, non per perderla, ma per donarla, e perché nelle mani di Dio porti frutto. ...continua a leggere "Venerdì 3 febbraio 2107, San Biagio vescovo e martire, 316 – S.Oscar, vescovo, 801-865"

FESTA DI INCONTRI
L’episodio prolunga l’onda bella del Natale, dopo quaranta giorni. La salita al tempio di Maria e Giuseppe con il Bambino, l’attesa e il riconoscimento di Simeone e Anna concludono la prima infanzia di Gesù, che il Vangelo di Luca vede crescere fino ai dodici anni e poi fino agli inizi della vita pubblica. La vita di Gesù suscita una serie di incontri. Tante persone si imbattono in lui, Bambino, Ragazzo, Uomo. E’ sempre un incontro eccezionale, che apre alla gioia, alla vita, alla salvezza. ...continua a leggere "Giovedì 2 febbraio 2017 – Presentazione di Gesù al Tempio – Candelora"

Pensavo di ritrovarmi una seconda volta sul libro ‘Dalla liturgia vissuta’.
Dopo la prima volta, di cui vi dicevo,                                 in cui c’è stata una sorta di                         ‘presentazione generale’ condivisa,
bramerei soffermarmi con lo stesso metodo               ‘dialogico e condiviso’                                                      sulla parte che descrive la Messa.
Proporrei questo incontro                                         mercoledì 8 febbraio alle ore 18,30.
L’anticipo dell’orario – il primo è stato alle ore 21 – dipende dalla
richiesta di qualcuno che mi ha suggerito il cambio.
Questo mi permette anche di non fare l’incontro in canonica, ma in                                                                                                                       Centro parrocchiale della Cattedrale a Chioggia.

SPUNTI su la 
LITURGIA VISSUTA

Cos’è la liturgia:
- il livello espressivo della presenza del Mistero di Dio
- la continuità della incarnazione del Signore Gesù
- l’intensità massima dell’esprimersi della Chiesa
- il termine di paragone della vita dell’uomo

Concretamente:
- Prima l’ascolto (e lo sguardo): La liturgia è il libro dei poveri di spirito, di coloro che non inventano parole. La liturgia è ciò che il popolo cristiano fedele segue, ripete, risponde.
- Il gesto più importante di tutta la storia del mondo è la morte e risurrezione di Cristo
Nella nostra vita questo gesto è la Messa
Ogni pagina del libro e ogni ‘passaggio’ liturgico presentato in questo libro,è un invito a prendere sul serio gesti e parole della celebrazione.
La vita coinvolta: superamento del binomio azione-contemplazione.                             Citaz di Hamman p 22
Liturgia, definizione pp 25-29
La Messa e la vita p 34 consacrazione come vita 53
Natale p 77: una realtà nuova presente; l’azione del Padre 82. 86-88
Quaresima: Cristo pervade la vita 100-103
Tracce di Gennaio 2017: p 88 Presentazione di Tornielli

Ecco un tratto dalla PRESENTAZIONE di Francesco Braschi:
"Nel suo senso più vasto la liturgia è l’umanità resa consapevole dell’adorazione a Dio come supremo suo significato, e del lavoro come gloria a Dio» (vedi qui, p. 25). È da una simile ampiezza di orizzonte che dobbiamo partire, se vogliamo accostarci con una reale consapevolezza del suo senso e del suo valore a questo testo di don Giussani, che possiamo definire allo stesso tempo sintetico e fondamentale.
Il carattere sintetico del libro risiede non solo nella circostanza della sua genesi (come recita la Nota alla prima edizione, si tratta di «rapidi appunti» raccolti da conversazioni tenute nell’arco di otto anni, dal 1965 al 1973), ma soprattutto nell’intenzione che ne sta all’origine."

L. Giussani, Dalla liturgia vissuta. Una testimonianza, San Paolo

Commenti:

Mario

Il Movimento è metodo di educazione alla fede e la fede è riconoscimento della Presenza di Dio.
L’aspetto supremo del problema della vita – ci ricorda don Giussani in Perché la Chiesa – è l’incontro dell’uomo con Dio (p. 165) e il cristianesimo è l’annuncio dell’avvenimento di Cristo, di Dio che è entrato nel mondo come uomo, mentre la Chiesa è la continuità dell’avvenimento dell’Incarnazione nella storia, ciò che permette all’uomo di oggi di essere in rapporto con Cristo (p. 307).
Ora, la liturgia è il luogo in cui il Mistero, qui ed ora, si fa presente, agisce, opera.
Per questo, dice don Giussani, il modo con cui viviamo la liturgia è indizio di come intendiamo e viviamo la Chiesa.
La liturgia è il luogo dove il Mistero opera secondo il suo metodo, che è quello dell'Incarnazione (si poteva accontentare di aiutarci di lontano, ma è qui), il luogo in cui Gesù continua a parlarci, a guarirci, a sfamarci, attraverso i gesti della sua umanità.
La liturgia, dice ancora don Giussani, è strada della nostra moralità, è il nostro sì quotidiano alla presenza del Mistero che ci cambia.
Rileggere oggi Dalla liturgia vissuta rende questo libro di sorprendente attualità.
Nella lettera apostolica Misericordia et Misera, papa Francesco, a conclusione del Giubileo indica la liturgia come il primo luogo in cui continuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia divina.
Nei luoghi in cui i cristiani sono maggiormente esposti alla violenza e alla persecuzione, la celebrazione del Mistero di Cristo è sempre di più la testimonianza della fede come bellezza disarmata.

Marilena

"DALLA LITURGIA VISSUTA , UNA TESTIMONIANZA”
Finalmente ho iniziato a leggere questo libro.
E’ da qualche settimana che stazionava sul tavolino del salotto. Stretta da impegni di vario tipo e forse anche pregiudizialmente convinta che fosse un saggio su “un già saputo” e magari complicato e noiosetto, aspettavo un momento di quiete per leggerlo. Ho iniziato dal capitolo sulla Messa. Che sorpresa! Altrochè il già saputo, man mano che procedevo si ridestavano in me un’attenzione ed una consapevolezza verso la liturgia eucaristica riproposta in tutta la sua novità ed attualità per la mia vita. Non ho proseguito subito con il testo , ma ho riletto più volte lo stesso capitolo, quasi a voler consolidare questo sguardo nuovo sulla liturgia , dove il Mistero si fa presente.
Che Grazia , partecipare alla Messa con una coscienza nuova! Persino le parole iniziali “ Nel nome del Padre…”, ripetute migliaia di volte, sono diventate nuove : un sì al Signore, il sì della certezza che tutte le cose sono sostenute da Lui, sono nel suo nome. Anche tutte le altre parti della Messa sono “vissute” in modo più reale, più concreto, più bello, come un vero paradigma della vita, della mia vita. E’ un’incredibile ricchezza che mi aiuta tenere lo sguardo verso Dio.
Sto continuando a leggere il libro ed è talmente importante per me che mi sono stupita di me stessa nel comunicarlo in famiglia, agli amici ed anche in palestra dove una persona mi ha addirittura chiesto di prestarglielo.
Sono sempre più grata al Signore dell’incontro fatto con il carisma di don Giussani, attraverso la sua testimonianza sulla liturgia sto sperimentando la ricchezza della Misericordia di cui parla Papa Francesco.
Consapevole della mia debolezza, prego il Signore che mi tenga vigile per non cadere nella distrazione e lo ringrazio di richiamarmi e sostenermi attraverso questa nostra Compagnia.