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IL FUOCO DI CATERINA

Caterina era illetterata, ma sapeva ben comunicare un amore fervente e illuminato a Gesù e al suo Corpo, la Chiesa. Donna vibrante, disposta ad ogni sacrificio in casa e fuori, pur di restare fedele al suo Signore che le si rivelava alla mente e al cuore e le affidava una grande missione. Aggregata all’Ordine Domenicano ebbe amici e seguaci, una “Bella Brigata” di uomini e donne che la consideravano Madre e Maestra. Il suo grido risuona ancora in Italia e nel mondo: “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo”. ...continua a leggere "Venerdì 29 aprile 2016 – Santa Caterina da Siena 1347-1380"

 

LA GIOIA DELLA SUA AMICIZIA

Quali cose grandi e belle dice Gesù ai suoi, ragionando con loro nell’ultima Cena. Si vede proprio che vuole loro un bene grande. Sta per andarsene e raccomanda loro di ‘rimanere’ nel suo amore: attaccati a Lui non solo con l’affetto, ma con un legame concreto, con le intenzioni e con le azioni, con i comandamenti e con la vita. Quando Gesù, con la sua compagnia e la sua amicizia, si comunica a noi e noi gli rimaniamo attaccati, allora rifiorisce in noi continuamente la sua stessa gioia. ...continua a leggere "Giovedì 28 aprile 2016, San Luigi Maria Grignion da Montfort, 1673-1716; San Pietro Chanel, 1803- 841 Santa Gianna Beretta Molla, 1922-1962"

RIMANETE IN ME

Rimanete in me: quale cosa più grande possiamo desiderare, dopo aver incontrato il Signore? Rimanere nella sua amicizia, vivere nella sua grazia, appartenere al suo corpo nella Chiesa: che cosa vuol dire? come si fa? Si comincia dal desiderio, dalla volontà, dalla decisione. E tuttavia, più che una nostra iniziativa e azione, è un lasciarsi afferrare da Lui ogni giorno, nelle circostanze che accadono. E’ rimanere nella sua Chiesa, anche quando ne vediamo le contraddizioni e quando noi stessi cadiamo in contraddizione. La Sua grazia vale più della vita. ...continua a leggere "Mercoledì 27 aprile 2016, San Liberale, IV-V secolo"

LA PARTENZA E L’ATTESA

Gesù prepara i discepoli alla sua partenza. Dice che dovrebbero rallegrarsi del suo ritorno al Padre. Ci si può rallegrare per la partenza di un amico grande e di un Maestro, anzi di Colui dal quale dipende il nostro destino? Si può accogliere la sua pace se si riconosce che Egli potrà tornare e ancora accompagnarci nel cammino della vita. Come potrà avvenire questo? I primi discepoli – e noi con loro – lo potranno capire e sperimentare fidandosi delle parole di Gesù e accogliendo il suo Spirito. ...continua a leggere "Martedì 26 aprile 2016 – San Cleto-Anacleto, papa, m. 88"

San Marco, patrono delle Genti Venete e garanzia e sostegno della nostra fede.

San Marco è il primo evangelista, colui che ha San Marco‘inventato’la forma letteraria del Vangelo. Il Vangelo è per Lui Gesù stesso, la sua vita, la sua opera, la sua passione, morte e risurrezione.

Affidiamo a Lui la nostra fede e la missione che il Signore Gesù ci affida
per tutto il mondo

 

 

Una delle giornate più brutte di questa altalenante primavera: pioggia e vento, e freddo come a febbraio. Eppure ieri, domenica, è diventata una giornata sorprendentemente bella. Le uscite con le famiglie dei ragazzi hanno sempre una gestazione problematica: vengo, non vengo, non posso, abbiamo un impegno. Poi ci si accorge di aver bisogno proprio di occasioni come questa. ...continua a leggere "Con le famiglie dei ragazzi della Cresima"

L’ANNUNCIO

Marco, il primo a raccontare la storia di Gesù, conclude il suo Vangelo con la consegna che Gesù fa agli apostoli inviandoli in tutto il mondo. Il Vangelo è un annuncio che salva, ci fa conoscere Gesù e apre alla fede in Lui, che ci accoglie nel Battesimo. Subito Gesù lascia gli apostoli e sale al cielo. Non si tratta di un abbandono: il Signore continua ad agire e si manifesta anche con segni straordinari, che diventeranno palesi dopo l’Ascensione con la venuta dello Spirito Santo. ...continua a leggere "Lunedì 25 Aprile, San Marco Evangelista"

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Piazza San Pietro Domenica, 24 aprile 2016

«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).

Cari ragazzi e ragazze, che grande responsabilità ci affida oggi il Signore! Ci dice che la gente riconoscerà i discepoli di Gesù da come si amano tra di loro. L’amore, in altre parole, è la carta d’identità del cristiano, è l’unico “documento” valido per essere riconosciuti discepoli di Gesù. L’unico documento valido. Se questo documento scade e non si rinnova continuamente, non siamo più testimoni del Maestro. Allora vi chiedo: volete accogliere l’invito di Gesù a essere suoi discepoli? Volete essere suoi amici fedeli? Il vero amico di Gesù si distingue essenzialmente per l’amore concreto; non l’amore “nelle nuvole”, no, l’amore concreto che risplende nella sua vita. L’amore è sempre concreto. Chi non è concreto e parla dell’amore fa una telenovela, un teleromanzo. ...continua a leggere "PAPA FRANCESCO AL GIUBILEO DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE"