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I DONI DEI MAGI

Che cosa poteva farsene Gesù Bambino dei doni di oro, incenso e mirra? Am
maliati dai vestiti brillanti dei Magi venuti dall’Oriente, se lo domandano i bambini davanti alle grandi statue del Presepio. L’oro, e tutto il resto, è da ammirare, ma che può farsene un bambino? E che se ne faranno i due genitori, che presto dovranno scappare con il bimbo in Egitto? Loro, i Magi, dopo aver offerto i doni, partendo di là, che cosa avranno in contraccambio? Un po’ di fieno per i cammelli? (i camme
lli mangiano fieno?).
A Natale anche noi portiamo doni al Bambino Gesù: addobbi, auguri scambiati con tante persone, qualche veloce atto di carità non disgiunto dal calore delle celebrazioni liturgiche. Dopo, anche noi - come i Magi - ‘per un’altra strada’ facciamo ritorno alle nostre case e alle nostre cose. ...continua a leggere "FESTA dell’EPIFANIA"

A uno sguardo anche appena consapevole, il Natale lascia attoniti. Dio – il tutto, l’infinito - si è fatto uomo, ha preso un volto, il volto di tutti noi e di tutti gli uomini e la fattura di tutte le cose. E’ possibile guardarlo, accarezzarlo, abbracciarlo, e poi dipingerlo, figurarlo, rappresentarlo.

Occorrono parole grandi e vere per dire questo, come quelle di un autore imprevedibile, Jean Paul Sartre, in un dramma rappresentato nel Natale del 1940 per i compagni di prigionia nel campo di Treviri. La storia è ambientata in un villaggio vicino a Betlemme all’epoca in cui la Giudea era oppressa dai Romani. Vi risplende la descrizione della maternità umana e divina di Maria.

“La Vergine è pallida e guarda il bambino. Ciò che bisognerebbe dipingere sul suo viso è uno stupore ansioso che non è apparso che una volta su un viso umano. Poiché il Cristo è il suo bambino, la carne della sua carne, e il frutto del suo ventre. L’ha portato nove mesi e gli darà il seno, e il suo latte diventerà il sangue di Dio. E in certi momenti, la tentazione è così forte che dimentica che è Dio. Lo stringe tra le sue braccia e dice: piccolo mio! Ma in altri momenti, rimane interdetta e pensa: Dio è là e si sente presa da un orrore religioso per questo Dio muto, per questo bambino terrificante… Lo guarda e pensa: “Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. È fatta di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca è la forma della mia. Mi rassomiglia. È Dio e mi assomiglia”. E nessuna donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolo che si può prendere nelle braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e che vive”.
Come è possibile a noi partecipare di questa tenerezza, se non incontrandolo oggi, vivo e presente? Dove, se non nel sacramento che lo contiene e dal quale tutto lo spazio umano prende nuova forma e aspetto, fino a dire la verità di quel che siamo, noi divenuti carne della sua carne come egli è divenuto carne della nostra carne? Dal sacramento alla vita, dalla chiesa alla casa e alla strada, dal segno alle persone. Una densa e fitta rete di carità e di speranza sostiene il mondo e gli impedisce di crollare. Nel considerare questa tessitura che attraversa le nostre città, improvvisamente accade la certezza del Dio presente. Come sarebbe difficile credere nel Dio soltanto creatore e lontano nei cieli. Invece Egli ha invaso gli spazi dell’esistenza umana, dalla nascita alla morte, dalla condivisione all’amicizia, dal timore alla speranza. Si è posto a un nuovo inizio della storia e la permea nella vita di coloro che credono. La certezza su di Lui si innalza non in una costruzione di pensieri, ma nell’esperienza di fatti che accadono.

Da Angelo Busetto, "La traversata", Edizioni Itaca, pp.17-19

L’AMOR CHE MUOVE IL SOLE E TUTTI GLI UOMINI

Tutti uguali e tutti diversi. Gli anni della vita procedono ineluttabili nel giro della terra e degli astri, puntuali come un orologio di precisione. Producono fatti, lanciano nomi, modificano sistemi, cambiano persone. Il tempo è dunque una ruota fatale che ci trascina e ci sgretola nell’ingranaggio? Dove sta il principio del meccanismo, la cabina di comando?
In superficie, vediamo muoversi uomini e donne, per strade e case, botteghe e luoghi di lavoro. Al di sotto, i giri dell’economia, gli intrecci della burocrazia, le manovre della politica. Più in profondità, si suppone esista qualcosa o qualcuno più misterioso, qualificato come il grande manovratore, il segreto capitano di vascello che non scende mai in coperta. Secondo gli antichi, esiste il Fatum, il destino cieco che sballotta a caso le navi in navigazione in uno spazio troppo ristretto.
Dove ci conduce il tempo? Fin dove arriva lo spazio? Quanta aria consumiamo e dove andiamo a finire quando non respiriamo più? ...continua a leggere "ANNO NUOVO…"

FESTA DELLA FAMIGLIA. QUALE?

La festa della Santa Famiglia di Nazaret quest'anno svanisce quasi dal calendario, non trovando una domenica in cui collocarsi tra Natale e Capodanno e dovendosi accontentare di un magro venerdì. Quello che accade incidentalmente nel calendario liturgico quest'anno, sembra un riflesso dello smarrimento del senso della famiglia che serpeggia nella società. Quando gruppetti di donne singole si radunano nel bar sottocasa, o più frequentemente vi stazionano giovanotti attempati, si diffonde una sensazione di solitudine, come nei racconti dell'Ottocento con le vicende dei ragazzi senza famiglia. Il tempo sembra fare un percorso ineluttabile. Donne sole e padri separati, bambini appoggiati insieme con la mamma in casa dei nonni, coppie deboli e labili con frequente cambio di partner, così da non lasciare il tempo di memorizzarne i nomi. Sarebbe così semplice risolvere il problema di un letto in cui dormire e di un pranzo caldo, se i due fratelli ormai maturi si guardassero e si frequentassero o tornassero ad abitare con i genitori 'fastidiosi'. Sarebbe così semplice gustare la bellezza della casa se papá e mamma si parlassero senza litigare. ...continua a leggere "La Santa Famiglia e le nostre famiglie"

IL MARTIRIO DEL NATALE

Sùbito, il bianco Natale si tinge di rosso-sangue. Il martirio del primo martire Santo Stefano, che segue immediatamente il giorno natalizio, risplende di un colore assolutamente attuale. In questi ultimi tempi è stato variamente richiamato attraverso inchieste, conteggi, corrispondenze dalla Terrasanta, dall’Africa, dall’Asia, e si è arricchito di nomi e storie di persone e comunità cristiane sottoposte a persecuzione. L’avessimo sempre davanti agli occhi e al cuore, sarebbe una formidabile testimonianza di una fede bella e di un amore grande a Gesù. Esperienze totali e generose come il martirio dei cristiani, diventano un aiuto per chi vive  condizioni in cui l’amore a Cristo e la fedeltà al suo nome sono messi alla prova secondo una misura non cruenta ma comunque aggressiva. ...continua a leggere "Santo Stefano"


NATALE

di Angelo Busetto

E’ accaduto qualcosa di bello, di molto bello. Il riverbero che ne gustiamo nei giorni di attesa e la pienezza donata a Natale lo dicono con decisione. Se lo sono portati dietro i pastori tornandosene ai loro greggi “glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano visto e udito”. La gioia del Natale, da allora, è fiorita in mille direzioni: auguri, addobbi, dolci, feste, pranzi, familiari e amici, carità e misericordia, gite e vacanze dal lavoro e dalla scuola. Persino l’impegno delle attività ‘pastorali’si scioglie nella normalità dell’augurio così pieno e sincero di ‘Buon Natale del Signore’. Il Natale ci ripesca al livello originario delle nostre umane relazioni, quello che viene prima di programmi e volantini, di orari e di incontri prefissati; rende i rapporti immediati e sinceri, senza ricatti e pretese e senza la presunzione di ‘fare del bene’ a chicchessia. ...continua a leggere "Qualcosa di bello a Natale"

Una notizia da andare a vedere
di Angelo Busetto

A volere aggiustare il mondo, da che parte si comincia? Chi comincia? Noi che non siamo capaci di riparare il rubinetto che perde o di sostituire il neon che si spegne? O i nuovi fornitori di energia che ti tagliano la corrente per insolvenza, quando abbiamo già pagato tutto?                                                                                                       Non sono in gioco solo quisquiglie. Chi riedifica Aleppo e ne risana gli abitanti dopo aver dilaniato la città e depredato il corpo e l’anima di donne e uomini e bambini? Chi risana le guerre e guerriglie dell’Africa o le incursioni dell’Isis in Asia o gli attentati in Europa? Da quale governo, nazionale o europeo o globale, andiamo a mendicare il risanamento dell’economia, la ripresa del lavoro, la risorsa della natalità? Ci impantaniamo nella palude della burocrazia, rimaniamo sommersi nelle sabbie mobili degli uffici comunali e statali, navighiamo da un sito all’altro in cerca di soluzioni, ci aggrappiamo all’esperto improvvisamente spuntato dal nulla.

Come ha fatto il mondo a nascere? Come è nato il bambino, appena ieri, intasando di complimenti e auguri il cellulare di zii e altri familiari? ...continua a leggere "Verso il NATALE"

LA VITA dopo il REFERENDUM 

Mentre si svolgono trattative politiche in alto e in basso, coinvolgendo istituzioni dello Stato e partiti politici, noi non possiamo stare ad aspettare. Non si può aspettare per vivere, perché si vive ogni giorno. Ogni mattina ci si risveglia pieni di desiderio. Arriva puntualmente a scuoterci l’invito dell’Avvento.

Il grido del Battista risuona dentro l’anima per tutti i giorni che seguono ciascuna domenica di dicembre: “Convertitevi, il Regno di Dio è vicino”. Non vale solo per risollevare la testa dal banco di chiesa. Il germoglio annunciato da Isaia fiorisce dentro la vita. Che cosa lo fa fiorire? Che cosa sorpassa le beghe della politica e le promesse degli imbonitori; che cosa scava un solco nel quale gettare nuova semente? ...continua a leggere "La vita rinasce dal rapporto con Cristo"

Giovedì 1 dicembre 2016 ore 18,30 – 3° incontro quindicinale

1. Gesù Cristo, è noto o ignoto?
- Gesù Cristo è genericamente noto: il Natale arriva dappertutto
- Gesù Cristo ignoto: una ricerca del Censis sulla conoscenza del Vangelo.
In casa ce l’hanno sette italiani su dieci, best seller. Vangelo «dimenticato»: l’80% dichiara di leggerlo «mai o quasi mai». Poco meno di uno su due non sa quanti siano gli evangelisti. Giovani: la metà di chi ce l’ha, lo legge. L’86% ricorda almeno un nome di un evangelista, ma il 46% non sa quanti siano: 4).
Il legame italiani-Vangelo resta forte dal punto di vista simbolico e sentimentale: il 48% afferma che è una parte essenziale del nostro patrimonio culturale, il 30,9% si sente toccato nei sentimenti e solo il 6,7% lo percepisce distante. Più di sei su dieci ritengono che i valori evangelici siano universali.
Sorpresa giovani: dimostrano confidenza con il Vangelo più che le persone di mezza età, livello di attenzione che li avvicina agli anziani: il 70% ne possiede una copia, contro il 65% della generazione di mezzo, e quasi il 50% che ne ha una copia la legge, anche se non spesso, contro il 43% dei 30-50enni.

Negli ambienti cristiani, viene annunciato Gesù?
- L’azione caritativa è dettata dall’amore a Gesù ? Vedi Madre Teresa. Oppure si vive una fede separata?
- Omelie: annunciano Cristo presente e vivo o parlano d’altro?
- La vita di una comunità cristiana, ha lo scopo di indicare e donare Cristo, oppure altro?
“Il vero dramma della Chiesa che ama definirsi moderna è il tentativo di correggere lo stupore dell’evento cristiano con delle regole” Giovanni Paolo I  ...continua a leggere "E tu, sai CHI E’ veramente GESU’ ??"

MISERICORDIA ET MISERA: La Misericordia e la Mìsera

Scrive un missionario dal Cile: “Il giorno 13 di novembre, anche noi abbiamo chiuso la Porta Santa del Santuario della nostra parrocchia “Divino Maestro”. Abbiamo celebrato una sola Messa domenicale, riunendo i fedeli di tutte le sei cappelle della nostra parrocchia. I sei cori hanno cantato e suonato tutti assieme, la comunità ha partecipato con gioia alla celebrazione e noi tre sacerdoti abbiamo celebrato e confessato”. E continua: “É sempre commovente poter confessare tanta gente che ritorna dopo molti anni di trascuratezza e dimenticanza del Signore. Non tutti possono ricevere subito l'assoluzione per le complicate situazioni in cui si trovano, però a tutti il Signore si propone per ritornare a camminare insieme”.

Quando manda questa mail agli amici, Padre Tommaso non sa ancora di compiere quello che Papa Francesco scriverà una settimana dopo alla chiusura del Giubileo a Roma, nella Lettera Apostolica Misericordia et misera. Solo seguendo il Papa nella pratica della vita, si può capire e attuare quanto egli dice, senza ridurlo a slogan. ...continua a leggere "Misericordia, una strada che va ben oltre l’aborto"