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Credo, Amen: inizio e fine della professione di fede. Mentre sta per concludersi il Giubileo della Misericordia. Mentre viviamo il mese di Novembre segnato dalla memoria dei Santi e dei defunti. Mentre i cristiani vengono cacciati dalle loro case e uccisi a Mosul e in altre città. Mentre tante persone si trovano senza casa e lavoro dopo il terremoto. Mentre la chiesa di San Benedetto è crollata e altre chiese sono inagibili. Mentre è in atto il dramma che vive ogni singola persona e ogni comunità nel mondo. Il fiume della storia scorre tra la sponda del Credo e quella dell’Amen.

Credo: riconosco e accolgo Dio che è Padre e Creatore; è Figlio fatto uomo e salvatore; è Spirito Santo e dà la vita e l’amore. Credo, cioè mi affido dal profondo del cuore, unito a una comunità di fratelli che credono insieme.
Amen: mi appoggio sulla salda roccia dove è costruita la casa della vita, dove consiste il mio essere, dove spunta la pianta di un futuro certo.
Tra il Credo e l’Amen si stende tutta la vita degli uomini, il percorso della storia; avvertiamo di non essere soli, fino al compimento ultimo: non la morte e il nulla, ma la vita eterna nel ‘seno del Padre’.
Queste due parole, Credo e Amen, e tutto quanto viene espresso tra l’una e l’altra, tornano a risuonare ogni domenica nelle assemblee eucaristiche che riuniscono i cristiani. Queste parole rinnovano la nostra consapevolezza, ci dicono quel che siamo dall’origine del grande amore dal quale è sorta la vita fino al sua compimento.
Dobbiamo dunque nuovamente impossessarcene, non come vuoto involucro devozionale, ma come sostanza dell’essere e del vivere: Trinità; Incarnazione del Figlio; Spirito Santo che rinnova la vita; Chiesa che riunisce gli uomini; compimento della vita eterna. Sono parole che non vanno appena imparate a catechismo come verità da sapere, ma vanno sperimentate nel procedere della vita, disegnate nelle fibre del cuore, lette sul palmo della mano, percorse nello scorrere dei fiumi e nel volo delle nubi in cielo, risplendenti negli occhi dei bambini, percepite negli slanci degli innamorati, vissute nel lavoro degli uomini e delle donne, patite nei drammi delle persone colpite da disgrazie o afflosciate dalla vecchiaia o dalla malattia. Tutto il continente della vita è irrorato dalla grazia del Signore Dio che è Creatore, Redentore, Santificatore. Da quando il Figlio di Dio è venuto sulla terra, l’orizzonte della storia si è schiarito; la semente della vita germoglia in fatti di speranza audace, come i monaci e altri cristiani inginocchiati accanto alle macerie della chiesa distrutta. Vivendo e accogliendo la testimonianza di chi vive di fronte al Mistero disceso fino a noi, si riannoda l’umana fraternità e si innalza la scala che sale fino al cielo. Credo. Amen.

Giovedì 3 novembre 2016 sono cominciati gli incontri quindicinali di catechismo in Centro Parrocchiale del Duomo a Chioggia. Si è iniziato a presentare il CREDO.           Ecco la scheda-sintesi. Prossima puntata, Giovedì 17 novembre.                                   Stasera ore 21 in Cattedrale, INCONTRO DEL VANGELO.

CREDO. AMEN

Il CREDO è la carta di identità dei cristiani. La bandiera. La parola d'ordine. La mappa

• CREDO
Credo che tu ci sei - Credo a te - Credo te
Confido in te - Mi affido a te - Mi fido di te - Mi appoggio a te…

CREDIAMO
- a partire dal nostro passato: ci è stato donato un patrimonio, un deposito, una eredità.
Un legame, una parentela. Generati nella fede.
Possiamo avere molti maestri, ma abbiamo un solo padre.
- nel nostro presente: crediamo insieme, in comunità, nella Chiesa
- questa stessa fede fa di noi una comunità, la Chiesa

CREDI?
E’ la risposta a una domanda. E’ un dialogo tra il discepolo e il maestro, tra il figlio e la madre.
Il Battesimo inserisce in un comunità che già crede, in una storia che ci precede

• AMEN
Amen è la conferma finale di tutto quello che è espresso nel Credo.
Il timbro del credente e quasi la sua firma
Roccia, appoggio, piolo su cui viene conficcata la tenda.
Indica che si crede non solo con la testa, ma con il cuore e con la vita, con tutto se stessi.
Si aderisce a una Persona, si partecipa a una storia.
Così è!

• CONTENUTO DEL CREDO
E' lo stesso che viene espresso nel segno di croce
E' lo stesso della formula battesimale

Credo in un solo Dio:
Un solo Dio che è Padre, Figlio, Spirito Santo:
Un solo Dio in Tre Persone:
La Santissima Trinità

Siamo fatti a sua immagine: ciascuno di noi è un solo soggetto - aperto a relazioni 'adeguate', cioè con altre persone umane. Vedi Adamo nel Paradiso terrestre.           Ma chi è adeguato a Dio, chi è al suo livello? Solo Dio è al livello di Dio.
La sua vitalità e pienezza si esprime nelle tre ‘Persone’ (soggetti agenti):
Il Padre si esprime nel Figlio e si proietta nel Figlio amandolo (Spirito Santo)

- Come arriviamo a conoscere Dio e a credere in Lui?
I tentativi degli uomini per conoscere il Mistero della vita e raggiungere Dio sono frecce che vanno in su, verso il cielo
Ma a un certo punto, Dio stesso ha lanciato la freccia che scende in giù.
La rivelazione di Lui è diventata storia. Addirittura si è mostrato nel volto di un uomo:
Cristo, Figlio di Dio fatto uomo e la pienezza e il compimento della rivelazione di Dio. In Lui realizza compiutamente il destino dell'umanità.

Testi di riferimento:                                                                                                                 - - Catechismo della Chiesa Cattolica. Testo intero e Compendio.
- La Bibbia, Antico e Nuovo Testamento

Il CRISTO ABBRACCIATO

Appena sulla soglia di casa, veniamo sorpresi dalle notizie sul nuovo terremoto. Cosa c'entra con questo nuovo dramma quanto abbiamo udito e vissuto nei giorni degli esercizi spirituali? La fede cristiana non è un recinto nel quale rifugiarsi, un lago o una i laguna dove andare a pescare il pesce per la cena. La fede non è un buco in cui consolarsi senza procurarsi troppo danno. Piuttosto è una relazione personale che provoca e muove, un'amicizia che prende e trascina, aprendo la via verso Dio e verso il prossimo. L'abate generale dei Cistercensi Padre Mauro Lèpori ne parla con intensità e semplicità, indugiando a descrivere l'apostolo Giovanni che posa il capo sul petto di Gesù. ...continua a leggere "Dopo gli Esercizi"

 

CERCANDO UMANITÀ

Eccoli, arrivano, sono qui. Genitori e ragazzi rispuntano da vie e case, da scuole e campi da gioco, e la navata della Chiesa si rinnova con le loro facce; le aride panche rifioriscono come aiuole di un giardino. Lungo strade misteriose, il Maestro Gesù non ha smesso di accompagnarci durante l’estate e in queste settimane la compagnia dei suoi amici si ricompone. Ci raccontiamo le cose viste, le spiaggiate e le nuotate e le camminate, le amicizie rinnovate e quelle perdute. Per le occasioni sprecate, le pigrizie annoiate e i filamenti di malizia che appesantiscono il cuore, troveremo una Porta Santa per la quale passare e l’abbraccio del Padre misericordioso. ...continua a leggere "Inizio anno in comunità"

Dentro i ‘gesti’

Viviamo gli avvenimenti scorrendo velocemente sopra la loro corteccia. Bello, non bello; mi prende, mi annoia; lungo, corto; siamo tanti, siamo pochi e via di seguito. Ma dentro l’avvenimento, dentro la cosa vissuta, celebrata, partecipata, cantata, chi c’è? Quale il senso, il motivo, il contenuto? Quale l’effetto in te, in noi, negli altri; quale il beneficio, il lascito nel cuore e nella memoria? In questi mesi vengono vissuti molti ‘Giubilei’, con l’ingresso attraverso la Porta Santa e altre celebrazioni. Folle numerose o gruppetti o singole persone. Un gesto imponente o semplice. Un rivolo di acqua buona percorre il territorio umano della diocesi e dell’intera Chiesa, ristorando, lavando, rinnovando: il percorso della Grazia arriva alla soglia del cuore e della mente di ciascuno. I ‘gesti’ cristiani non hanno lo scopo di celebrare se stessi o coloro che li compiono, ma di riportare le persone davanti a Gesù, riaccendendo l’amore a Lui e la dedizione della vita. ...continua a leggere "Per la Domenica e gli altri giorni…"

santateresa_bambino_gesuS. Teresa di Gesù Bambino, Papa Benedetto, Udienza di 6 aprile 2011

Inseparabile dal Vangelo, l'Eucaristia è per Teresa il Sacramento dell'Amore Divino che si abbassa all'estremo per innalzarci fino a Lui. Nella sua ultima Lettera, su un'immagine che rappresenta Gesù Bambino nell'Ostia consacrata, la Santa scrive queste semplici parole: "Non posso temere un Dio che per me si è fatto così piccolo! Io Lo amo! Infatti, Egli non è che Amore e Misericordia!"

Dai manoscritti autobiografici di s. Teresa di Gesù bambino, dottore della Chiesa

Essere tua Sposa, Gesù, essere carmelitana, essere, per l’unione con te madre delle anime, tutto questo dovrebbe bastarmi... Sento la vocazione del sacerdote. ...continua a leggere "Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo: dagli scritti"

cane-uomoUOMINI, ANIMALI e COSE

All’ingresso di un giardino tra le case del paesello in riva la mare, spunta la scritta “Chi strappa un fiore, ruba una stella al cielo”. Più in là un giovanotto tiene al guinzaglio un esile cagnolino già rivestito del golfetto: “E’ cambiata la stagione”, esclama. Per una sorta di assonanza ‘teologica’, mi sovviene il titolo di un documento del Concilio, dal titolo in lingua latina “Quanta cura”! Latino o italiano, l’amore agli animali e il rispetto della natura sono diventati mentalità e scelta di vita, professati con devozione e proclamati con spirito religioso. Tutto dev’essere secondo natura, cibo e abitudini, boschi e fiumi, case e paesi, ben regolati e difesi da alluvioni e terremoti. L’invito di Papa Francesco nell’enciclica Laudato sì e in altre occasioni trova felice rispondenza. Non altrettanto i suoi richiami a una ‘ecologia umana’. ...continua a leggere "Tre piste da rivedere"

LA SCOPERTA DELLA VITA

Si fa un gran parlare del problema della denatalità e dei tentativi posti in atto dal governo per incentivare le nascite. Questo è un tempo in cui sembra sia venuto meno il desiderio e si sia ridotto al lumicino l'apprezzamento della vita. Oltre alle conclamate difficoltà economiche, si sente ripetere: "Come si fa a far nascere un bambino in un mondo così?” Così come? Un mondo brutto e cattivo!
Eppure in questo mondo, anche più brutto e più cattivo, uomini e donne hanno generato figli e figlie, fino al settimo o al decimo - dipende dal tipo di conteggio – per cui anche il sottoscritto dice grazie. ...continua a leggere "La VITA (da AVVENIRE 21.09.2016)"

PedagogiadelDolore_Brossura.inddIl percorso del ‘DOLORE INNOCENTE’

E’ un libretto di poche pagine, stampato molti decenni fa con i caratteri eleganti de “La Scuola” Editrice. In seguito dovetti farne varie fotocopie, man mano che l’esperienza del ‘dolore innocente’ dei bimbi disorientava e scandalizzava i grandi. “Pedagogia del dolore innocente” era il titolo, e la sua prima edizione porta la data del 29 febbraio 1956, il giorno seguente la morte del suo autore, don Carlo Gnocchi. Ora me lo ritrovo tra mano in una nuova edizione dell’editrice San Paolo. La copertina riproduce una foto di don Gnocchi che abbraccia un bambino, ...continua a leggere "EUTANASIA e BAMBINI"

Benedetta Chiesa libera…

Nel libro delle sue ‘Ultime conversazioni’ Papa Benedetto racconta l'opposizione a volte aspra che alcuni settori della Chiesa della Germania hanno esercitato nei suoi riguardi. Finisce con il dire che in Germania esiste 'un cattolicesimo strutturato e ben pagato' che genera nei dipendenti 'una mentalità sindacale'. Al contrario, nota che 'gli italiani non si possono permettere di pagare tutta questa gente, la collaborazione si basa quasi tutta sul volontariato'. Sante e vere parole! Papa Ratzinger porta l'esempio del meeting di Rimini, che 'si organizza completamente grazie al volontariato'. In realtà tutta la migliore vicenda del laicato cristiano, dalle piccole parrocchie alle diocesi, dai gruppi alle imprese di carità, cammina con le gambe e il cuore di persone che impiegano gratuitamente tempo ed energie. ...continua a leggere "Libro-intervista a Papa Benedetto"