Vai al contenuto

 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nel Vangelo odierno l’evangelista Luca racconta di Gesù che, mentre è in cammino verso Gerusalemme, entra in un villaggio ed è accolto a casa di due sorelle: Marta e Maria (cfr Lc 10,38-42). Entrambe offrono accoglienza al Signore, ma lo fanno in modi diversi. Maria si mette seduta ai piedi di Gesù e ascolta la sua parola (cfr v. 39), invece Marta è tutta presa dalle cose da preparare; e a un certo punto dice a Gesù: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti» (v. 40). E Gesù le risponde: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (vv. 41-42).

Nel suo affaccendarsi e darsi da fare, Marta rischia di dimenticare - e questo è il problema - la cosa più importante, cioè la presenza dell’ospite, che era Gesù in questo caso. Si dimentica della presenza dell’ospite. ...continua a leggere "PAPA FRANCESCO  ANGELUS – Piazza San Pietro Domenica, 17 luglio 2016"

L’orrore di Nizza, solo una Presenza potrà salvarci
di Luigi Negri*

Intervengo brevemente su questa orrenda vicenda di Nizza per dire, insieme alla mia più grande vicinanza a tutte le vittime e ai loro famigliari, alcune parole che sento profondamente. Mi rendo conto che tanto sarà detto in queste ore e in questi giorni, molti discorsi di circostanza da parte di chi custodisce questo sistema sociale che si sta disfacendo sotto l’urto di pressioni che sembrano davvero irresistibili.

Da parte mia vorrei semplicemente e brevemente rivolgermi alla gente, alla gente vera, quella che ha i volti che ho visto nelle trasmissioni televisive, la gente che si sente profondamente smarrita e abbandonata. ...continua a leggere "Dopo NIZZA: che fare?"

1

Marta e Maria orazioneorto2Marta e Maria

MARTA

E MARIA:

GESU’

in

CASA

TUA

Mettiamo che Gesù si autoinvita oggi a casa tua. Tu sei una donna di famiglia, hai lavorato fuori mezza giornata, torni, sbrighi varie cose in casa; suona il campanello, Lui entra.

Sei un’impiegata, torni stanca e te lo trovi lì seduto al tavolo. Sei un.una giovane, stasera esci con gli amici e sei venuto.a a casa a cambiarti e Lui è lì. Sei un prete, stai pensando al Vangelo di domenica, che parla di Marta e Maria che hanno Gesù in casa loro. ...continua a leggere "Domenica 17 luglio 2016 – Il Vangelo di Marta e Maria"

Nel Mistero dei giorni

L’intera settimana è dominata dalla notizia che in un baleno ha attraversato la nostra piccola città di mare. Una ragazza di 18 anni è morta in un incidente di scooter sul lungomare, e l’amica che era con lei, gravemente ferita, viene sottoposta a importanti operazioni. Appena qualche giorno dopo, due treni si scontrano in Puglia, dilaniando decine di persone. Il tempo dell’estate improvvisamente si impenna e fa svanire la morbida scansione dei giorni di calura e di festa, ovattati dal clima di vacanza. Non ci si può mai distrarre dalla vita. Non possiamo mai perdere la coscienza di noi stessi mentre viviamo. ...continua a leggere "Di fronte alle vittime di questi giorni"

Nuova Scintilla 31/10/2010 Chioggia: 50° di sacerdozio di mons. Dino De Antoni
Nuova Scintilla 31/10/2010
Chioggia: 50° di sacerdozio di mons. Dino De Antoni

Il valore della riforma liturgica è nello “slancio” nuovo dato all’Eucaristia
Il percorso dal Concilio ad oggi apre alla "partecipazione attiva" al momento clou della messa. Il teologo Grillo: così il popolo incontro il Corpo di Cristo
GELSOMINO DEL GUERCIO/ALETEIA

12 LUGLIO 2016

In queste ore i riflettori sono accesi sulla riforma liturgica dopo le dichiarazioni del cardinale Robert Sarah che invitava a partire dalla prima domenica di Avvento, il prossimo novembre, a celebrare la messa «versus Orientem», cioè con l’altare rivolto verso Oriente, dando le spalle al popolo, come si usava prima della riforma conciliare. Una Nota della Sala stampa ristabilisce lepriorità del Concilio Vaticano II.
Il Concilio Vaticano, spiega ad Aleteia il professore Andrea Grillo, docente di Teologia (sacramentaria e liturgica) presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo a Roma, «ha concentrato molte attenzioni sulla liturgia, riscoprendo una forma di partecipazione in cui tutto il popolo è coinvolto in essa. La premessa è che l’esperienza rituale è un’esperienza di tutto il popolo di Dio». ...continua a leggere "IL VALORE DELLA LITURGIA STA NELL’EUCARISTIA"

Corriere della Sera, lunedì 4 luglio, p. 17,

Scola: «Io, il Papa e i miei anni a Milano» (A. Cazzullo)

Cardinale Scola, lei è a Milano da cinque anni, ed è reduce dalla visita pastorale nella diocesi. Come l’ha trovata?
«Un’esperienza sorprendente. Mi ha colpito la qualità e la quantità della partecipazione: alle assemblee non eravamo mai meno di 500 e spesso più di mille. E non è mancata gente che non frequenta la parrocchia. È emersa una realtà consapevole del grande cambiamento in atto. Permane nel nostro popolo un senso della fede spontaneo, l’importanza di Dio, di Gesù nella vita. Lo si nota anche dalla partecipazione all’eucaristia, che certo non ha più le frequenze di prima degli anni 70, però è molto più consapevole: viene in chiesa chi è convinto».
È finita la ritirata del cattolicesimo nella società?
«È finita, anche se diventa più difficile aiutarci a quella che il Papa chiama “la Chiesa in uscita”. Citando il Vangelo ho detto: “Il campo è il mondo”. Facciamo ancora troppo affidamento sulle strategie, e non vediamo che non c’è uomo che prescinda dall’esperienza comune a tutti: gli affetti, il lavoro, il riposo... Inventiamo strumenti per andare verso i cosiddetti “lontani”; ma di lontano da questa esperienza umana non c’è nessuno». ...continua a leggere "Scola: «Io, il Papa e i miei anni a Milano"

Ieri mattina, vigilia dei Santi Pietro e Paolo nella Sala Clementina in Vaticano, si è tenuta una cerimonia solenne per il 65° anniversario di sacerdozio del Papa emerito Benedetto XVI. L'incontro si è aperto con un discorso di Papa Francesco che pubblichiamo integralmente:

Santità,
oggi festeggiamo la storia di una chiamata iniziata sessantacinque anni fa con la Sua Ordinazione sacerdotale avvenuta nella Cattedrale di Freising il 29 giugno 1951. Ma quale è la nota di fondo che percorre questa lunga storia e che da quel primo inizio sino a oggi la domina sempre più?
In una delle tante belle pagine che Lei dedica al sacerdozio sottolinea come, nell'ora della chiamata definitiva di Simone, Gesù, guardandolo, in fondo gli chiede una cosa sola: "Mi ami?". ...continua a leggere "Papa Benedetto: 65 anni di sacerdozio"

Un documento da leggere e commentare insieme.                                                         Ne allego qui sotto il numero 2, descrizione perfetta e significativa dei nuovi movimenti e aggregazioni sorti dopo il Concilio Vaticano II. Un invito a leggere tutto il documento

ATT00031

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

Lettera Iuvenescit Ecclesia ai Vescovi della Chiesa cattolica                                               sulla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa
Introduzione
Le multiformi aggregazioni ecclesiali

2. Sia prima che dopo il Concilio Vaticano II sono sorte numerose aggregazioni ecclesiali che costituiscono una grande risorsa di rinnovamento per la Chiesa e per l’urgente «conversione pastorale e missionaria» di tutta la vita ecclesiale. Al valore e alla ricchezza di tutte le realtà associative tradizionali, caratterizzate da scopi particolari, come anche degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica, si aggiungono quelle realtà più recenti che possono essere descritte come aggregazioni di fedeli, movimenti ecclesiali e nuove comunità, sulle
quali si sofferma il presente documento. Esse non possono essere intese semplicemente come un volontario consociarsi di persone al fine di perseguire uno scopo peculiare di carattere religioso o sociale. Il carattere di «movimento» li distingue nel panorama ecclesiale in quanto realtà fortemente dinamiche, capaci di suscitare particolare attrattiva per il Vangelo e di suggerire una proposta di vita cristiana tendenzialmente globale, investendo ogni aspetto dell’esistenza umana. ...continua a leggere "Iuvenescit Ecclesia: LA CHIESA RINGIOVANISCE"

A Villa Nazaret, sabato 18 giugno, il Papa Francesco ha risposto ad alcune domande. Mi pare formidabile la prima risposta.

Il coraggio della scelta - Domanda di Valentina Piras

Santo Padre, prima di maestri, noi giovani abbiamo bisogno di testimoni credibili. Sovente abbiamo la consapevolezza di abitare una realtà complessa nella quale non ci sono punti di riferimento costanti e dove vengono proposte esperienze senza sostanza. A volte siamo ragazzi e adulti ‘parcheggiati’ nella vita, preda dell’illusione del successo e del culto del proprio ego, incapaci di donarci agli altri. Santo Padre, noi vorremmo che Lei ci desse una parola che ci aiuti a far luce sulle tenebre che sovrastano i nostri cuori. Come possiamo ridestare la grandezza e il coraggio di scelte di ampio respiro, di slanci del cuore per affrontare sfide educative e affettive?

Papa Francesco:

Grazie. Una parola-chiave è: “Noi giovani abbiamo bisogno di testimoni credibili”. E questa è proprio la logica del Vangelo: dare testimonianza. Con la propria vita, il modo di vivere, le scelte fatte… Ma testimonianza di che? Di diverse cose. Testimonianza, noi cristiani, di Gesù Cristo che è vivo, ci ha accompagnato: ci ha accompagnato nel dolore, è morto per noi, ma è vivo. Detto così, sembra troppo clericale. Ma io capisco qual è la testimonianza che i giovani cercano: è la testimonianza dello “schiaffo”. Lo schiaffo è una bella testimonianza quotidiana! Quella che ti sveglia, ti dice: “Guarda, non farti illusioni con le idee, con le promesse…”. Anche illusioni più vicine a noi. L’illusione del successo: “No, io vado per questa strada e avrò successo”. Del culto del proprio ego. Oggi, tutti lo sappiamo, lo specchio è di moda! Guardarsi. Il proprio ego, quel narcisismo che ci offre la cultura di oggi. E quando non abbiamo testimonianze, forse la vita ci va bene, guadagniamo bene, abbiamo una professione, c’è un bel posto di lavoro, una famiglia…, ma tu hai detto una parola molto forte: “Siamo uomini e donne parcheggiati nella vita”, cioè che non camminano, che non vanno. Come i conformisti: tutto è abitudine, un’abitudine che ci lascia tranquilli, abbiamo il necessario, non manca niente, grazie a Dio… “Come possiamo ridestare la grandezza e il coraggio di scelte di ampio respiro, di slanci del cuore per affrontare sfide educative e affettive?”. La parola l’ho detta tante volte: rischia! Rischia. Chi non rischia non cammina. “Ma se sbaglio?”. Benedetto il Signore! Sbaglierai di più se tu rimani fermo, ferma: quello è lo sbaglio, lo sbaglio brutto, la chiusura. Rischia. Rischia su ideali nobili, rischia sporcandoti le mani, rischia come ha rischiato quel samaritano della parabola. Quando noi nella vita siamo più o meno tranquilli, c’è sempre la tentazione della paralisi. Non rischiare: stare tranquilli, quieti… “Come possiamo ridestare la grandezza e il coraggio di scelte di ampio respiro”, hai domandato, “di slanci del cuore per affrontare sfide educative e affettive?”. Avvicinati ai problemi, esci da te stesso e rischia, rischia. Altrimenti la tua vita lentamente diventerà una vita paralitica; felice, contenta, con la famiglia, ma lì, parcheggiata – per usare la tua parola. E’ molto triste vedere vite parcheggiate; è molto triste vedere persone che sembrano più mummie da museo che esseri viventi. Rischia! Rischia. E se sbagli, benedetto il Signore. Rischia. Avanti! Non so, questo mi viene di dirti.

L'Udienza del Papa ala quale abbiamo partecipato nel Pellegrinaggio a Roma

Guarda questo video su YouTube:

https://youtu.be/G1HtyxMK5Ds
PAPA FRANCESCO  UDIENZA GENERALE  Piazza San Pietro  Mercoledì, 15 giugno 2016

La misericordia è luce (cfr. Lc 18,35-43)

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Un giorno Gesù, avvicinandosi alla città di Gerico, compì il miracolo di ridare la vista a un cieco che mendicava lungo la strada (cfr Lc 18,35-43). Oggi vogliamo cogliere il significato di questo segno perché tocca anche noi direttamente. L’evangelista Luca dice che quel cieco era seduto sul bordo della strada a mendicare (cfr v. 35). Un cieco a quei tempi – ma anche fino a non molto tempo fa – non poteva che vivere di elemosina. La figura di questo cieco rappresenta tante persone che, anche oggi, si trovano emarginate a causa di uno svantaggio fisico o di altro genere. E’ separato dalla folla, sta lì seduto mentre la gente passa indaffarata, assorta nei propri pensieri e in tante cose...E la strada, che può essere un luogo di incontro, per lui invece è il luogo della solitudine. Tanta folla che passa...E lui è solo. ...continua a leggere "Udienza del Papa Mercoledì 15 giugno 2016"