IL MISTERO PRENDE VOLTO
Il cammino della Rete di teologia “Santi Angeli” attorno alla parola Mistero è ripreso il 27 novembre 2024 nel Seminario diocesano. Il secondo incontro è stato dedicato al punto centrale e sommo nel quale il Mistero si è rivelato e donato, la vicenda di un uomo di nome Gesù. Ciascun partecipante era stato invitato a riflettere e a lavorare personalmente sul percorso dei primi che hanno incontrato Gesù: quale cammino di scoperta hanno fatto coloro che hanno incontrato Gesù, per poter risalire dalla sua condizione umana, dalle sue parole, dalle sue azioni, fino alla sua condizione di Figlio di Dio mandato dal Padre a salvare l’umanità? Come Gesù è la pienezza del Mistero di Dio rivelato e donato? Gli interventi hanno ripercorso i Vangeli e alcune ‘vite di Gesù’, da quella classica di Giuseppe Ricciotti a quella più recente di Andrea Tornielli. Nei Vangeli i discepoli incontrano un uomo e gli vanno dietro. Attraverso la sua umanità e dentro la sua umanità scorgono un di più, intravvedono il MISTERO di quest’uomo. E si interrogano: chi sei? che cosa dici di essere?
Gesù suscita sorpresa, stupore, meraviglia
I discepoli sono sorpresi dalla persona di Gesù, dalla sua umanità che è accoglienza, attenzione, cura. Anche prima dei miracoli, appena lo incontrano, Giovanni e Andrea gli chiedono: “Maestro, dove abiti”, desiderando seguirlo. Natanaele, quando viene chiamato, esprime stupore. I soldati, mandati a catturarlo, non lo catturano ed esclamano: “Nessuno ha mai parlato come quest’uomo”. Anche Erode ha voglia di sentirlo parlare. Le folle lo seguono meravigliate, dimenticando di portarsi dietro le provviste per il cammino. Gesù ama l’umanità così com’è. Piange su Lazzaro, e alla vedova madre del figlio morto dice di non piangere. Ha compassione della gente che lo segue, la raggiunge nel suo bisogno, nei suoi stessi desideri.
Gesù rimanda al Padre
La preghiera al Padre caratterizza Gesù: si ritira al mattino a pregare; prega prima di compiere azioni importanti, prima di scegliere i discepoli. Quando gli chiedono “insegnaci a pregare”, Lui dice: “Padre…”. Si affida completamente al Padre: “Non pensate al domani, guardate come il Padre veste i gigli del campo, nutre gli uccelli del cielo”.
Gesù sovverte i parametri della vita e della pratica della fede
Sconvolge il rapporto con il sabato e con il tempio, dichiarando di valere più del sabato, più del tempio: “Misericordia io voglio, non sacrifici”. Sovverte il rapporto con i peccatori: “È più facile dire: alzati e cammina o perdonare i peccati?”. Muta il rapporto con le prostitute, i pubblicani, le donne, i bambini, i malati, i lebbrosi, gli ‘scomunicati’…
Gesù sovverte i progetti dei discepoli, senza fermarsi alla loro misura
Egli annuncia la drammatica prospettiva della sua vita: cattura, condanna, morte, risurrezione e questo provoca le proteste dei discepoli, che non capiscono. Annuncia un regno senza potenza, dove chi serve è il più grande, il regno dei poveri e dei peccatori. “Capite quello che vi ho fatto lavandovi i piedi?” “Amate i vostri nemici!”.
Gesù affascina, vale la pena seguirlo
Sgorga dall’ esperienza fatta con Gesù la domanda “Da chi andremo?”. Dopo il tradimento, Pietro si pente e piange, riconoscendo in Gesù il senso della sua vita. Giovanni e le donne lo seguono fino alla croce. I discepoli, in seguito, lo seguiranno fino al martirio. Accogliere Gesù cambia la vita, porta la salvezza, come accade al decimo lebbroso e al cieco nato.
Un uomo così, chi è?
I parametri normali non sono sufficienti a dirlo. I discepoli usano le parole e le categorie del tempo: maestro, profeta, Cristo, Figlio dell’uomo (come nel profeta Daniele). In sua compagnia, a chi è con lui in cammino, passo passo, Gesù rivela il suo mistero, il suo essere Figlio, il suo essere una cosa sola con Dio. Senza esserne geloso, senza trattenere questo suo tesoro: “A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”.
Si apre un cammino anche per noi, che continuiamo ad essere suoi discepoli. Un cammino di scoperta che invade tutta la vita: “Signore Gesù, svelaci il mistero della tua persona”. È un cammino che riprenderemo nel prossimo incontro del 22 gennaio 2024.
Gianni Colombo
Se possibile, si potrebbe affiancare all’articolo questa immagine (Masaccio, Il tributo).