In ogni lungo viaggio in pullman con una compagnia di amici, è d’obbligo la sosta all’autogrill. La fila alla cassa per l’ordinazione di caffè, bevande e pasticcini si stempera nel giro dei corridoi invasi da montagne di biscotti, cioccolate, vini, pupazzi, aggeggi elettronici e altre diavolerie. Cerchi il tradizionale scaffale dei libri, e non lo trovi più. Sennonché, alla svolta di un angolo, ecco spuntare uno scaffale con degli album cartonati. Tutta roba per bambini? Invece, ecco il titolo di un libro colorato: Antologia delle Poesie di quando si imparavano a memoria. Lo sfoglio… Oh, Valentino vestito di nuovo… La nebbia agl’irti colli… Sparsa le trecce morbide… Eran trecento, eran giovani e forti… I cipressi che a Bolgheri alti e schietti… Passata è la tempesta… Ei fu… E’ come aprire le cateratte del torrente. La memoria si riaccende e le parole scorrono veloci alzando gli occhi dalla pagina e incespicando qua e là. Non ci sono solo Pascoli e Carducci, Leopardi e Manzoni; ci sono anche Diego Valeri e Ada Negri, Giuseppe Giusti e Gabriele D’Annunzio, ma spuntano anche Orazio e Dante, Poliziano e Petrarca, Ungaretti e Montale e con essi una serie di altri nomi noti e alcuni ignoti. Rimembranze locali o scelte privilegiate dei maestri e delle maestre di una volta, quando era bello imparare le poesie a memoria. E che fatica. C’erano anche le sfide con gli amici, a chi la sapeva più lunga. Questa antologia, che si qualifica come la terza dopo la prima dedicata alle tappe della crescita, e dopo la seconda che seguiva il ritmo dell’anno scolastico, viene dedicata alle quattro stagioni: non solo nella successione del tempo, ma anche nella percezione dell’animo. Non manca all’inizio una nota di orientamento e alla fine alcune pagine di ‘Impronte d’autore’, con brevi biografie degli autori scelti. Un vero godimento.
ANTOLOGIA DELLE POESIE di quando si imparavano a memoria, Edizioni del Baldo, Castelnuovo del Garda 2023; pp 256 € 10,00