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In ogni lungo viaggio in pullman con una compagnia di amici, è d’obbligo la sosta all’autogrill. La fila alla cassa per l’ordinazione di caffè, bevande e pasticcini si stempera nel giro dei corridoi invasi da montagne di biscotti, cioccolate, vini, pupazzi, aggeggi elettronici e altre diavolerie. Cerchi il tradizionale scaffale dei libri, e non lo trovi più. Sennonché, alla svolta di un angolo, ecco spuntare uno scaffale con degli album cartonati. Tutta roba per bambini? Invece, ecco il titolo di un libro colorato: Antologia delle Poesie di quando si imparavano a memoria. Lo sfoglio… Oh, Valentino vestito di nuovo… La nebbia agl’irti colli… Sparsa le trecce morbide…  Eran trecento, eran giovani e forti… I cipressi che a Bolgheri alti e schietti… Passata è la tempesta… Ei fu… E’ come aprire le cateratte del torrente. La memoria si riaccende e le parole scorrono veloci alzando gli occhi dalla pagina e incespicando qua e là. Non ci sono solo Pascoli e Carducci, Leopardi e Manzoni; ci sono anche Diego Valeri e Ada Negri, Giuseppe Giusti e Gabriele D’Annunzio, ma spuntano anche Orazio e Dante, Poliziano e Petrarca, Ungaretti e Montale e con essi una serie di altri nomi noti e alcuni ignoti. Rimembranze locali o scelte privilegiate dei maestri e delle maestre di una volta, quando era bello imparare le poesie a memoria. E che fatica. C’erano anche le sfide con gli amici, a chi la sapeva più lunga. Questa antologia, che si qualifica come la terza dopo la prima dedicata alle tappe della crescita, e dopo la seconda che seguiva il ritmo dell’anno scolastico, viene dedicata alle quattro stagioni: non solo nella successione del tempo, ma anche nella percezione dell’animo. Non manca all’inizio una nota di orientamento e alla fine alcune pagine di ‘Impronte d’autore’, con brevi biografie degli autori scelti. Un vero godimento.

ANTOLOGIA DELLE POESIE di quando si imparavano a memoria, Edizioni del Baldo, Castelnuovo del Garda 2023; pp 256 € 10,00

“HO TROVATO DIO PERCHE’ ERO FELICE”

Un libro fresco come la vita che racconta. Dorothy Day lo scrive per il fratello John, il più piccolo della famiglia, fermandosi alla grande svolta del 1928, quando si convertì al cristianesimo e ricevette il battesimo. Nata a New York nel 1897, nella stessa città morì nel 1980. Per la prima parte della vita, Dorothy può venire considerata la tipica rappresentante delle donne e degli uomini di buona volontà che sono stati affascinati dal marxismo per il desiderio di soccorrere i poveri, in particolare la classe operaia dei lavoratori, bistrattati in America come nel resto del mondo. Entrando nel merito della ideologia marxista, ella non ne sopportava i principi sui quali si fonda, cioè l’ateismo, la totale abolizione della proprietà privata, la violenza come metodo. Intelligenza vivacissima e carattere intraprendente, fin dai quattro anni è presa dall’attrattiva della lettura: tanti libri, da Le mille e una notte alla Bibbia, e infine tutti i grandi autori riconosciuti in quel torno di tempo, come Scott, Dickens, Stevenson. Quando la famiglia si trasferisce in California, attraverso un’amica entra in contatto con i metodisti; in un successivo trasferimento a Chicago spunta il primo incontro con il cattolicesimo. Varie vicende, nelle quali si immerge con tutta se stessa, la rendono partecipe della condizione operaia, coinvolta nelle lotte per la rivendicazione dei diritti degli operai: lei, cattolica, in combutta con i comunisti! I suoi amici marxisti gridano al tradimento quando nel 1928 lei si fa cattolica, tanto più che aveva avuto un bambino senza essere sposata.                                                                                                                      Eppure è proprio nella fede in Cristo e nella adesione libera e totale alla Chiesa cattolica che Dorothy ritrova la verità di se stessa e vive un’esperienza di felicità. Sorprende sentirla dire di essere certa dell’origine divina della Chiesa cattolica proprio perché questa - nonostante difetti ed errori - ancora permane e vive. La sua è una personalità dirompente, e molte pagine di questo libro lo manifestano con originale profondità. Commuove sul finale la concretezza della sua fede nell’Eucaristia.

Dopo il racconto documentato in questo pubblicazione, la sua vita procede con l’avvio del Catholic Worker, un movimento di impegno sociale che si diffuse ampiamente. Papa Francesco il 24 settembre 2015, nel discorso pronunciato davanti al Congresso degli Stati Uniti d'America, l'ha indicata, insieme a Abraham LincolnMartin Luther King e Thomas Merton, quale esempio degli uomini e donne di quel paese; lo stesso papa firma la prefazione a questo libro. Di Dorothy Day è stata proposta la causa di beatificazione nel 1983; dopo qualche contestazione, è stata riavviata nel 2000. Una donna da conoscere, una cristiana da cui imparare a vivere e professare la fede.

Dorothy Day, Ho trovato Dio attraverso i suoi poveri, Dall’ateismo alla fede: il mio cammino interiore. Libreria Editrice Vaticana 2013 pp 228, € 17,00

ROMANO GUARDINI: L’UOMO NEL MONDO E NELLA STORIA

Stilare un elenco degli interessi culturali di Romano Guardini, e quindi delle sue pubblicazioni, è impresa laboriosa: fede e cultura, teologia e filosofia, arte e letteratura, storia e attualità, tutto lo spettro della condizione umana è oggetto della sua indagine, elaborata e espressa negli anni di insegnamento universitario come visione cristiana del mondo, ‘weltanschauung’. Certo è che il suo interesse si concentra sull’uomo e su tutto ciò che lo costituisce, lo circonda, lo condiziona. Insieme con i numerosissimi scritti, Guardini ha prodotto anche una serie di conferenze, invitato per varie occasioni a trattare temi specifici. Il grosso libro che abbiamo tra mano ne raccoglie un robusto grappolo, con un titolo significativo che esprime la sua tensione per il vero bene dell’uomo. La raccolta è distinta in due parti. La prima riguarda la condizione umana come tale. I temi, di disparato interesse, riguardano il rapporto tra la condizione naturale e lo sviluppo culturale; la ‘teologia del mondo’; la fede, la libertà, il rispetto della vita umana ancora in formazione nel grembo, la domenica, la santità, e infine la possibilità di considerarsi cittadino della propria nazione mentre si va affermando una coscienza europeista. Nella seconda parte l’indagine si allarga al mondo in cui viviamo: pace, dialogo, potere, ambito del servizio e della carità, le nuove frontiere aperte dalla psicanalisi di Freud, la questione dell’idolo e dei nuovi idoli, le problematiche derivanti dal cinema, il persistere della fede nella evoluzione del mondo. Ogni questione è posta da Guardini in un orizzonte più largo, che va dalle radici storiche agli influssi sulla persona e sulla società: il tutto in paragone con la fede cristiana. Alcuni interventi sono particolarmente illuminanti, come il quelli sulla libertà e sulla psicanalisi. Altri risentono dell’usura del tempo, come quello sul cinema. Certamente, dalla lettura dei testi di Romani Guardini non si esce mai come si era entrati; si acquista un nuovo sguardo sull’uomo e una nuova prospettiva sull’orizzonte del mondo e della storia.

Romano Guardini, Ansia per l’uomo, Morcelliana, Brescia 2024.2; pp 470 € 34,00

 

 

 

 SINODO: IL LABORIOSO CAMMINO PER UNA CHIESA CHE SI RINNOVA

Non si tratta di un concilio in incognito, ma di una iniziativa tesa a coinvolgere tutto il popolo di Dio. Il Sinodo della Chiesa Cattolica, inaugurato dopo il Concilio Vaticano II da Paolo VI nel 1965 come assemblea di vescovi, in questi ultimi tempi, per iniziativa di papa Francesco allarga la sua tenda fino a comprendere tutto il popolo di Dio, pur con funzioni diverse e diversa responsabilità dei fedeli. Nell’intenzione di Francesco non si tratta solo dell’ampliamento di una istituzione già avviata. In un suo discorso del 2015 la ‘sinodalità’ viene descritta come ‘una dimensione costitutiva della Chiesa’, cioè un modo di essere e di realizzarsi nel tempo. Sono questi i passaggi descritti dall’autore, un teologo chiamato a far parte della dirigenza del Sinodo. Egli ricorda che, soprattutto a partire dal Concilio di Trento, la struttura e la missione della Chiesa sono andate a concentrarsi nel sacramento dell’ordine e quindi nel compito della gerarchia, lasciando ai margini il resto del ‘popolo di Dio’, il quale semmai veniva chiamato a ‘collaborare’ con preti, vescovo e papa. Sull’onda del Concilio Vaticano II, in questi ultimi decenni è avvenuta la riscoperta del sacramento del Battesimo come ‘sacramento della vita e della missione cristiana’ e principio di uguaglianza fra tutti i fedeli.

Il volume riprende un filo che parte dai tempi della Chiesa, quando i cristiani venivano definiti ‘quelli della via’, gente che si caratterizzava non per un nuovo culto ma per un modo diverso di camminare nelle vie del mondo. L’autore ha buon gioco a evidenziare la condizione del cammino di Dio e del suo popolo, a cominciare dall’Esodo dell’antico popolo ebreo, fino a Gesù che si identifica come Via e ai primi cristiani missionari nel mondo. Con una ricerca attenta e puntuale l’autore riprende poi i testi del Concilio Vaticano II, per evidenziarne sia gli aspetti che si muovono nella nuova prospettiva comunitaria, sia le incertezze che la frenano, e rileva poi i sentieri del passaggio dalla ‘collegialità’ dei vescovi, alla ‘sinodalità’ dell’intera Chiesa. Egli nota che la vita della Chiesa non si concentra nella celebrazione di eventi eccezionali, ma “nell’apprendimento di nuovi modi di ascoltare e di prendere decisioni”. E’ quindi significativo che il tema affidato al ‘cammino sinodale’ in corso sia proprio la ‘sinodalità dell’intera Chiesa’, cioè una nuova modalità nel considerare il rapporto tra tutti i fedeli e di guardare alla missione della Chiesa nel mondo; il dialogo e l’ascolto reciproco ne sono componenti essenziali, come è manifestato anche dalla disposizione dei tavoli nella grande aula Paolo VI dove si svolgono i lavori sinodali.

Nei capitoli successivi viene proposto un tentativo di valutazione circa il lavoro della prima sessione del Sinodo, svolta nell’ottobre del 2023, dove è confluito il cammino precedentemente svolto dalle comunità locali, nazionali, continentali. E’ in atto ‘processo’ che avrà una tappa fondamentale nella seconda sessione che si apre in questo mese di ottobre, ma che è destinato a proseguire nel tempo per dare un nuovo volto e un nuovo cuore all’intera Chiesa, Un cantiere aperto per tutti, dal papa ai vescovi, dai sacerdoti ai fedeli e a tutte le comunità cristiane in missione nel mondo.

Christoph Theobald, Un concilio in incognito? Il sinodo, via di riconciliazione e di creatività, EDB Bologna 2024 pp 194 € 19,00

Angelo Busetto

 

 

Un cammino di scoperta

La strada riaperta da Papa Francesco con la “Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione”, datata 17 luglio e resa nota il 4 agosto, è stata già lungamente percorsa da tanti autori, cristiani e non. Esiste una letteratura ‘devota’, che ammanta di devozione e ammirazione la vita dei santi, estraendoli fin nell’infanzia dalle cose del mondo e inserendoli nelle sfere celesti. Esiste la letteratura ‘religiosa’ fatta di testi che mettono espressamente a tema Dio, Cristo, Chiesa e tanti argomenti religiosi. Accanto e oltre i percorsi dichiaratamente cristiani e specificamente religiosi esiste la vasta letteratura che racconta l’essere umano nella varietà dei sentimenti e nella pluralità delle culture, disegnandone la grandezza e la perversione, la caduta e la redenzione. Grandi romanzi e poemi si aprono agli occhi e al cuore in un vastissimo panorama. Per citare alcuni dei testi più familiari, possiamo ricordare la Commedia di Dante e i Promessi sposi di Manzoni, le tragedie di Shakespeare e i Miserabili di Victor Hugo e via in un elenco senza fine. Occorre addestrare l’occhio e la mente per non fermarsi agli aspetti puramente storici o estetici, e giungere a individuare il dramma dell’essere umano in lotta con se stesso, con la società e con Dio. Già molte pubblicazioni, dal passato al presente, hanno illuminato questa strada, accompagnando il lettore verso inesauribili scoperte di umanità e di fede in testi all’apparenza estranei a una prospettiva religiosa. Ancora più efficace diventa la scoperta quando questa viene trasmessa a viva voce a un pubblico di ascoltatori: allora la pagina scritta si arricchisce anche della personalità di colui che la esalta a viva voce. E’ il caso della presente pubblicazione, che rievoca alcuni incontri dal vivo, ancora a disposizione su YouTube. Incontriamo classici come Dostoevskij e i suoi personaggi drammatici, l’Ulisse di Dante e il suo cammino verso l’ignoto, il Barabba di Lagerkvist, Claudel con L’Annuncio a Maria, l’epistolario del contrastato amore di Abelardo ed Eloisa, l’Assassinio nella cattedrale e i Cori da La Rocca di Eliot e altri autori. I personaggi rivivono nella voce vibrante di chi li racconta, aprendo nuovi spazi di comprensione e di emozione.  In questo testo viene riportata anche una serie di schede su altri autori, redatte da questo straordinario comunicatore nel corso dei vent’anni trascorsi come vicario parrocchiale della basilica di San Vittore e come professore di religione al liceo classico Cairoli di Milano. Lo spunto conclusivo dei cenni biografici, permette di riconoscere che il nostro autore percorre le orme di don Luigi Giussani, maestro anche nell’interpretazione degli autori classici.

Don Fabio Baroncini, Tiepidi… mai!. Introduzione ad alcuni capolavori della letteratura cristiana. A cura di Paolo Navotti, BUR Rizzoli 2024, pp 174 e 14,00

Don Angelo Busetto

 

IL VANGELO DELLE DONNE

Nel Vangelo ci sono alcune donne che non hanno nome. L’autore ne individua sette, alcune delle quali vengono identificate con altre segnalate nel Vangelo. Certo non sappiamo il nome della suocera di Pietro, della quale ammiriamo la prontezza nel servizio dopo la guarigione operata da Gesù; né il nome della donna che perde sangue, o della donna dalla schiena curva, o della donna pagana che chiede la guarigione della figlia, o della vedova povera che getta due monetine nel tesoro del tempio. Chi è la donna che bacia i piedi a Gesù, e quella che gli profuma il capo? L’autore evita di identificarle con altre. Il suo intento è guardarle nel loro dramma e nell’azione segnalata dal Vangelo, nell’approccio con Gesù che esse cercano o che Gesù stesso intraprende. Anche noi lettori le osserviamo nel contesto in cui vivono, nei verbi e nei vocaboli che ne esprimono le mosse, nelle considerazioni e nei suggerimenti che l’autore propone, usando con animo aperto e perspicace il metodo della ‘Lectio divina’: una breve preghiera all’inizio e alla fine; un’attenta indagine del testo, un paragone con la vita e infine alcune domande. Veniamo a scoprire, di personaggio in personaggio e di pagina in pagina, un Vangelo nascosto, sorpresi per l’audacia, la semplicità, la determinazione di queste donne, e nello stesso tempo commossi per l’atteggiamento di Gesù e per la strada che egli apre. In un mondo che non dava considerazione alle donne e non riconosceva loro alcun diritto, Gesù le mette in piazza e ne esalta la personalità. Una buona lezione anche per il presente, un esempio concreto di ‘teologia del femminile’.

Renzo Mandirola, DONNE SENZA NOME, Per una riflessione sul femminile nella Chiesa, Tau editrice 2024. Todi, Perugia, pp 172, € 16,00

ANGELO BUSETTO

UN AMORE PIU’ FORTE DELLA DITTATURA

Franz e Franziska sono due coniugi che vivono nella campagna austriaca ai confini con la Baviera. Con il matrimonio, nel quale nascono le tre figlie, Rosalia nel 1937, Maria nel 1938 e Loisi nel 1940, Franz abbandona la vita precedente piuttosto leggera, e sperimenta con la sposa la bellezza dell’amore cristiano e dell’esperienza della fede, nella compagnia della Bibbia e dello Schott, il messale in tedesco.                                                       La vita viene sconvolta quando la Germania di Hitler invade l’Austria, a partire dal 1938. Si potrà collaborare con il regime nazista oppressivo della libertà e anticristiano? Nel maggio 1940 Franz viene arruolato la prima volta, ma presto viene rimandato a casa perché ritenuto indispensabile per i lavori in campagna. Durante un secondo breve arruolamento incontra l’amico Rudolf Mayer che lo sostiene nella scelta cristiana. Nel febbraio del 1943 Franz viene nuovamente precettato; quando si presenta dichiara subito la propria obiezione al nazionalismo di Hitler e alla sua guerra; viene imprigionato, e dopo torture e umiliazioni il 9 agosto viene decapitato. Il libro documenta come la sua fede e la sua decisione vengono contraddette non solo dai paesani, ma anche da alcune autorità della Chiesa, che gli richiamano i ‘doveri’ familiari e patriottici. La moglie Franziska partecipa con fortezza alla sua decisione; lo scambio di lettere tra i due – in parte riprodotte in questo catalogo - è di una lucentezza e intensità straordinarie e documenta che ‘non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici’.  La figura di Franz, rimasta nell’ombra per molto tempo, è riemersa con decisione negli ultimi tempi, manifestando la sua ricchezze umana e la fortezza indomabile della sua fede. Da questo ampio catalogo, che gode di una bella prefazione del cardinal Zuppi, sono state ricavate le immagini presentate al Meeting di Rimini di quest’anno in una mostra tra le più visitate e appassionanti. Franz è stato proclamato beato il 26 ottobre 2007, ed è stato riproposto in faccia alla Chiesa e al mondo. Tutta la vicenda è stata raccontata nel film ‘La vita nascosta’.

Andrea Caspani (a cura) Franz e Franziska, Non c’è amore più grande. I coniugi Jàgerstatter e il martirio della coscienza, Ed Libreria Editrice Vaticana 2024 pp.144 € 16,00

Angelo Busetto

Martedì 13 agosto 2024

Mi sono fatto accompagnare nelle ultime settimane dalla lettura di AMICO CARISSIMO, il libro che riporta in parallelo le parole di Enzo Piccinini e le reazioni di chi lo ha incontrato. Ponevo la lettura in alcuni momneti vivi della giornata, nei passaggi tra Chioggia e Pellestrina. Anch’io l’ho incontrato negli ultimi anni della sua vita, quando veniva a trovarci a Chioggia. Ricordo anche che una volta, insieme a don Lino Rebellato, siamo andati a Bologna a incontrarlo, e l’abbiamo atteso fino a tarda sera, dopo tutti i suoi impegni. Ma non ci aveva infastidito quell’attesa, pieni di meraviglia per quell’uomo che ci accoglieva, ci ascoltava, ci rilanciava.

Il libro. Procede per varie tematiche, come percorsi che mettono in evidenza un tratto della sua vita, della sua fede, del suo rapporto con le persone. Al contrario del libro in qualche modo analogo si Andrea Aziani, che mi sembrava ripetitivo e quindi a tratti stucchevole, questo è vibrante, sempre nuovo pur riferendosi alla stessa persona.  Quel che risalta è l’uomo, pieno di vita e di ricerca, indomabile fisicamente e intellettualmente. Un carattee vivace, una ricerca audace di tutto, una ‘compromissione invadente' con la vita di tutti. Un uomo, un chirurgo, un amico, un capo. Fatto per gli ideali grandi e interi. Da giovanissimo, mentre partecipa ai gruppi marxisti extraparlamentari, incontra i ragazzi di don Giussani che a Bologna vivono in modo diverso. In questo impatto, il torrente della sua personalità irrompe in un territorio nuovo, e ne guadagnano le sue acque e il territorio, L’audcia del ‘di più’, l’audacia del ‘si può’. Sia in sala operatoria, che nel rapporto con le persone, nella spinta di nuove proposte e iniziative. Don Giussani l’ha notato ben presto, e lo ha reso partecipe della sua amicizia, facendogli incontrare altri, come Angelo Scola. Si può forse dire che nella personalità piena di giudizio e irruenza di Piccinini, la personalità di Giussani e la sua proposta hanno cavalcato un cavallo da corsa, si sono rivestiti di un’umanità capace di abbracciare, condividere, aprire, rinnovare. Cristo vivo, Cristo presente, è Lui la risposta compiuta al nostro essere, al nostro desiderio, all’impulso del nostro cuore. Fino al punto che ‘Il criterio, per chi incontra Cristo, non è neanche il cuore’. Cristo sperimentabile in una appartenenza, in una compagnia, nella realtà immediata della vita. Come si capisce che il cristianesimo non è un pensiero da assimilare, ma una posizione di vita, un’esperienza di fatto, una compagnia presente che incontra, invade man mano le cose della vita, con il desiderio e la tensione di coinvolgerle tutte.

Il libro termina con una sorta di biografia che riporta il passaggio di alcune date e alcuni avvenimenti, fino al culmine dell’ultimo giorno, il 26 maggio 1999, quell’incidente che gli bruciò la vita, quella vita che già era tutta offerta.

don Angelo Busetto

pp 326 € 13 Bur Saggi

I VOLTI DI UNA CHIESA CHE SI RINNOVA

Si inseguono i libri che – a schizzi o a disegni più compiuti – descrivono il passaggio della Chiesa dal passato al presente, offrendo prospettive, programmi, speranze. Una pubblicistica che si è ravvivata nel rimbalzo periodico dei lavori del Sinodo sulla ‘sinodalità’, la quale rappresenta una nuova veste o forse una nuova anima della Chiesa. Spesso si procede per schemi, con descrizioni sommarie del passato e più spesso con processi frettolosi, che non escludono preconcetti e semplificazioni. In questo libro si respira un’aria un po’ diversa, soprattutto per il fatto che – per quanto possibile – si superano le posizioni ideologiche, e si guardano in faccia le persone nel loro agire concreto. La prima parte – un terzo del libro – è di taglio prevalentemente storico. Comincia con la domanda fatale: il Concilio Vaticano II, riforma o rivoluzione? Papa Benedetto e Papa Francesco hanno risposto con le parole e con i fatti, facendo avanzare la Chiesa sulla linea della riforma. L’autore ci conduce attraverso i pontificati di Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco, per individuare e sottolineare i filamenti della continuità e della novità della Chiesa.

Le duecento pagine che seguono scorrono in una galleria di volti. L’autore non descrive la Chiesa per convegni e programmi, ma delinea in successione la figura del vescovo, del sacerdote, della vita religiosa, dei laici leggendola attraverso i documenti del Concilio, descrivendola nei ritratti di alcuni personaggi del passato e del presente e arricchendola con la propria personale esperienza. Il paragone diventa concreto, vitale, immediato. Spuntano grandi personaggi prevedibili, come San Benedetto e San Francesco, con l’aggiunta di Gregorio Magno e Carlo Borromeo. L’autore delinea i volti di altre persone anche del nostro tempo, con le quali, in modo palese o nascosto, la storia della Chiesa riparte e si rinnova. La santità vissuta e a volte espressamente riconosciuta è un segno della potenza dello Spirito che opera nel mondo. Nuove seminagioni e nuove fioriture appaiono attraverso Chiara Lubich, Madre Cànopi e Madre Piccardo, don Calabria e don Giussani, e persino attraverso il seminarista martire Rolando Rivi. Sono personaggi esemplificativi, attorno ai quali e oltre ai quali si muove una nube di testimoni. Da dove rinasce dunque la Chiesa, dove e come fermenta la sua missione? Il cuore della Chiesa è la santità, non appena come forma ascetica personale. La santità è ascolto di Dio, è passione che tende al suo vero scopo, è una umanità pienamente realizzata proprio lasciando spazio all’opera di un Altro. Si prospetta un cammino realistico quanto mai, come rileva con chiarezza il cardinale Zuppi nell’ampia prefazione.

Massimo Camisasca, La luce che attraversa il tempo. Contributo per un riforma della Chiesa, San Paolo 2023, pp 316 € 22,00

Angelo Busetto

GESUITI: LA GRANDE STORIA DELLA CHIAMATA ALLE MISSIONI

Dalle prime righe scritte in treno fino alle ultime che segnalano l’arrivo in Kansas, presso il Collegio dei gesuiti, si svolge la straordinaria ricerca dell’autore che indaga sulle indipetae, le lettere che i gesuiti europei hanno inviato ai superiori nel corso di quattrocento anni per chiedere di partire per le ‘Indie’, le missioni d’oltremare. E’ una storia rimasta a lungo sottotraccia per il grande pubblico, in quanto ci si limita di solito a considerare la presenza dei gesuiti nel contesto del continente europeo. Eppure sappiamo che lo stesso papa Bergoglio, da giovane, aveva chiesto di essere inviato in Giappone, senza trovare l’assenso dei superiori a causa di problemi di salute. Non sapevamo invece che anche il giovane Luigi Gonzaga aveva fatto analoga richiesta, che fu deviata verso l’opzione sostitutiva, quella della dedizione ai malati di peste a Roma. Nelle Indie non si veniva inviati per iniziativa del superiore; era invece necessaria l’esplicita richiesta del candidato, che poteva essere reiterata; nell’immenso corpus delle oltre 16.000 indipetae conservate negli archivi, la media di ciascun candidato è di tre lettere, ma c’è chi ne ha scritto oltre quaranta. Le Indie erano lontane, pericolose, e non garantivano il ritorno. Ma l’attrattiva della missione realizzata da San Francesco Saverio era vincente. Vi concorreva anche l’impostazione teologica del tempo, secondo la quale solo il battesimo può garantire la salvezza eterna: l’intervento dei missionari era quindi ritenuto necessario. Solo all’altezza del Concilio Vaticano II la prospettiva cambiò, come sottolinea nella pagine finali papa Benedetto, che sposta l’accento sulla centralità della missione nella struttura stessa della Chiesa.

Sorprendono in tutti i capitoli l’ardore e la determinazione delle richieste, spesso legate anche alla disponibilità del martirio che in molti casi si presentava possibile o addirittura probabile. I richiedenti sono presi da una passione totale che include la disponibilità a dare la vita, fosse pure per via del naufragio della nave prima di giungere alla meta. La domanda veniva presentata al preposito generale, scavalcando i superiori locali; era avvalorata da varie motivazioni, come quella che l’inclinazione missionaria avesse preceduto l’ingresso nella Compagnia o che la prospettiva missionaria fosse stato l’elemento preponderante per entrarvi. Entrava in gioco la percezione della chiamata stessa di Dio, come suggerisce il titolo del libro. In molti casi i richiedenti dovevano superare anche l’opposizione dei genitori, che protestavano ‘con strepiti e lamenti’.

Da tutta questa vicenda, il volto della Compagnia di Gesù risulta esaltato per l’imponenza e l’efficacia della dimensione missionaria e ‘martiriale’. In filigrana scorrono gli avvenimenti più importanti della storia dell’intera Compagnia, il più notevole dei quali è costituito dalla sua soppressone negli anni dal 1773 al 1814. Vengono riferiti molti interessanti episodi e si viene alla scoperta di personaggi eccezionali, di cui si racconta una essenziale biografia, con molte citazioni riprese testualmente dalle lettere o da altri documenti, che fanno percepire il clima del tempo. Un grande lavoro, frutto di una consultazione metodica e puntuale degli archivi sparsi in varie località. Ne risulta uno spaccato in gran parte inedito di storia dei gesuiti, storia delle missioni, storia della Chiesa.

Emanuele Colombo, Quando Dio chiama. I gesuiti nelle Indie (1560-1960). Il Mulino, Saggi, Bologan 2023, pp 292, € 28,00

Angelo Busetto