Vai al contenuto

Un cammino di scoperta

La strada riaperta da Papa Francesco con la “Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione”, datata 17 luglio e resa nota il 4 agosto, è stata già lungamente percorsa da tanti autori, cristiani e non. Esiste una letteratura ‘devota’, che ammanta di devozione e ammirazione la vita dei santi, estraendoli fin nell’infanzia dalle cose del mondo e inserendoli nelle sfere celesti. Esiste la letteratura ‘religiosa’ fatta di testi che mettono espressamente a tema Dio, Cristo, Chiesa e tanti argomenti religiosi. Accanto e oltre i percorsi dichiaratamente cristiani e specificamente religiosi esiste la vasta letteratura che racconta l’essere umano nella varietà dei sentimenti e nella pluralità delle culture, disegnandone la grandezza e la perversione, la caduta e la redenzione. Grandi romanzi e poemi si aprono agli occhi e al cuore in un vastissimo panorama. Per citare alcuni dei testi più familiari, possiamo ricordare la Commedia di Dante e i Promessi sposi di Manzoni, le tragedie di Shakespeare e i Miserabili di Victor Hugo e via in un elenco senza fine. Occorre addestrare l’occhio e la mente per non fermarsi agli aspetti puramente storici o estetici, e giungere a individuare il dramma dell’essere umano in lotta con se stesso, con la società e con Dio. Già molte pubblicazioni, dal passato al presente, hanno illuminato questa strada, accompagnando il lettore verso inesauribili scoperte di umanità e di fede in testi all’apparenza estranei a una prospettiva religiosa. Ancora più efficace diventa la scoperta quando questa viene trasmessa a viva voce a un pubblico di ascoltatori: allora la pagina scritta si arricchisce anche della personalità di colui che la esalta a viva voce. E’ il caso della presente pubblicazione, che rievoca alcuni incontri dal vivo, ancora a disposizione su YouTube. Incontriamo classici come Dostoevskij e i suoi personaggi drammatici, l’Ulisse di Dante e il suo cammino verso l’ignoto, il Barabba di Lagerkvist, Claudel con L’Annuncio a Maria, l’epistolario del contrastato amore di Abelardo ed Eloisa, l’Assassinio nella cattedrale e i Cori da La Rocca di Eliot e altri autori. I personaggi rivivono nella voce vibrante di chi li racconta, aprendo nuovi spazi di comprensione e di emozione.  In questo testo viene riportata anche una serie di schede su altri autori, redatte da questo straordinario comunicatore nel corso dei vent’anni trascorsi come vicario parrocchiale della basilica di San Vittore e come professore di religione al liceo classico Cairoli di Milano. Lo spunto conclusivo dei cenni biografici, permette di riconoscere che il nostro autore percorre le orme di don Luigi Giussani, maestro anche nell’interpretazione degli autori classici.

Don Fabio Baroncini, Tiepidi… mai!. Introduzione ad alcuni capolavori della letteratura cristiana. A cura di Paolo Navotti, BUR Rizzoli 2024, pp 174 e 14,00

Don Angelo Busetto

 

IL VANGELO DELLE DONNE

Nel Vangelo ci sono alcune donne che non hanno nome. L’autore ne individua sette, alcune delle quali vengono identificate con altre segnalate nel Vangelo. Certo non sappiamo il nome della suocera di Pietro, della quale ammiriamo la prontezza nel servizio dopo la guarigione operata da Gesù; né il nome della donna che perde sangue, o della donna dalla schiena curva, o della donna pagana che chiede la guarigione della figlia, o della vedova povera che getta due monetine nel tesoro del tempio. Chi è la donna che bacia i piedi a Gesù, e quella che gli profuma il capo? L’autore evita di identificarle con altre. Il suo intento è guardarle nel loro dramma e nell’azione segnalata dal Vangelo, nell’approccio con Gesù che esse cercano o che Gesù stesso intraprende. Anche noi lettori le osserviamo nel contesto in cui vivono, nei verbi e nei vocaboli che ne esprimono le mosse, nelle considerazioni e nei suggerimenti che l’autore propone, usando con animo aperto e perspicace il metodo della ‘Lectio divina’: una breve preghiera all’inizio e alla fine; un’attenta indagine del testo, un paragone con la vita e infine alcune domande. Veniamo a scoprire, di personaggio in personaggio e di pagina in pagina, un Vangelo nascosto, sorpresi per l’audacia, la semplicità, la determinazione di queste donne, e nello stesso tempo commossi per l’atteggiamento di Gesù e per la strada che egli apre. In un mondo che non dava considerazione alle donne e non riconosceva loro alcun diritto, Gesù le mette in piazza e ne esalta la personalità. Una buona lezione anche per il presente, un esempio concreto di ‘teologia del femminile’.

Renzo Mandirola, DONNE SENZA NOME, Per una riflessione sul femminile nella Chiesa, Tau editrice 2024. Todi, Perugia, pp 172, € 16,00

ANGELO BUSETTO

UN AMORE PIU’ FORTE DELLA DITTATURA

Franz e Franziska sono due coniugi che vivono nella campagna austriaca ai confini con la Baviera. Con il matrimonio, nel quale nascono le tre figlie, Rosalia nel 1937, Maria nel 1938 e Loisi nel 1940, Franz abbandona la vita precedente piuttosto leggera, e sperimenta con la sposa la bellezza dell’amore cristiano e dell’esperienza della fede, nella compagnia della Bibbia e dello Schott, il messale in tedesco.                                                       La vita viene sconvolta quando la Germania di Hitler invade l’Austria, a partire dal 1938. Si potrà collaborare con il regime nazista oppressivo della libertà e anticristiano? Nel maggio 1940 Franz viene arruolato la prima volta, ma presto viene rimandato a casa perché ritenuto indispensabile per i lavori in campagna. Durante un secondo breve arruolamento incontra l’amico Rudolf Mayer che lo sostiene nella scelta cristiana. Nel febbraio del 1943 Franz viene nuovamente precettato; quando si presenta dichiara subito la propria obiezione al nazionalismo di Hitler e alla sua guerra; viene imprigionato, e dopo torture e umiliazioni il 9 agosto viene decapitato. Il libro documenta come la sua fede e la sua decisione vengono contraddette non solo dai paesani, ma anche da alcune autorità della Chiesa, che gli richiamano i ‘doveri’ familiari e patriottici. La moglie Franziska partecipa con fortezza alla sua decisione; lo scambio di lettere tra i due – in parte riprodotte in questo catalogo - è di una lucentezza e intensità straordinarie e documenta che ‘non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici’.  La figura di Franz, rimasta nell’ombra per molto tempo, è riemersa con decisione negli ultimi tempi, manifestando la sua ricchezze umana e la fortezza indomabile della sua fede. Da questo ampio catalogo, che gode di una bella prefazione del cardinal Zuppi, sono state ricavate le immagini presentate al Meeting di Rimini di quest’anno in una mostra tra le più visitate e appassionanti. Franz è stato proclamato beato il 26 ottobre 2007, ed è stato riproposto in faccia alla Chiesa e al mondo. Tutta la vicenda è stata raccontata nel film ‘La vita nascosta’.

Andrea Caspani (a cura) Franz e Franziska, Non c’è amore più grande. I coniugi Jàgerstatter e il martirio della coscienza, Ed Libreria Editrice Vaticana 2024 pp.144 € 16,00

Angelo Busetto

Martedì 13 agosto 2024

Mi sono fatto accompagnare nelle ultime settimane dalla lettura di AMICO CARISSIMO, il libro che riporta in parallelo le parole di Enzo Piccinini e le reazioni di chi lo ha incontrato. Ponevo la lettura in alcuni momneti vivi della giornata, nei passaggi tra Chioggia e Pellestrina. Anch’io l’ho incontrato negli ultimi anni della sua vita, quando veniva a trovarci a Chioggia. Ricordo anche che una volta, insieme a don Lino Rebellato, siamo andati a Bologna a incontrarlo, e l’abbiamo atteso fino a tarda sera, dopo tutti i suoi impegni. Ma non ci aveva infastidito quell’attesa, pieni di meraviglia per quell’uomo che ci accoglieva, ci ascoltava, ci rilanciava.

Il libro. Procede per varie tematiche, come percorsi che mettono in evidenza un tratto della sua vita, della sua fede, del suo rapporto con le persone. Al contrario del libro in qualche modo analogo si Andrea Aziani, che mi sembrava ripetitivo e quindi a tratti stucchevole, questo è vibrante, sempre nuovo pur riferendosi alla stessa persona.  Quel che risalta è l’uomo, pieno di vita e di ricerca, indomabile fisicamente e intellettualmente. Un carattee vivace, una ricerca audace di tutto, una ‘compromissione invadente' con la vita di tutti. Un uomo, un chirurgo, un amico, un capo. Fatto per gli ideali grandi e interi. Da giovanissimo, mentre partecipa ai gruppi marxisti extraparlamentari, incontra i ragazzi di don Giussani che a Bologna vivono in modo diverso. In questo impatto, il torrente della sua personalità irrompe in un territorio nuovo, e ne guadagnano le sue acque e il territorio, L’audcia del ‘di più’, l’audacia del ‘si può’. Sia in sala operatoria, che nel rapporto con le persone, nella spinta di nuove proposte e iniziative. Don Giussani l’ha notato ben presto, e lo ha reso partecipe della sua amicizia, facendogli incontrare altri, come Angelo Scola. Si può forse dire che nella personalità piena di giudizio e irruenza di Piccinini, la personalità di Giussani e la sua proposta hanno cavalcato un cavallo da corsa, si sono rivestiti di un’umanità capace di abbracciare, condividere, aprire, rinnovare. Cristo vivo, Cristo presente, è Lui la risposta compiuta al nostro essere, al nostro desiderio, all’impulso del nostro cuore. Fino al punto che ‘Il criterio, per chi incontra Cristo, non è neanche il cuore’. Cristo sperimentabile in una appartenenza, in una compagnia, nella realtà immediata della vita. Come si capisce che il cristianesimo non è un pensiero da assimilare, ma una posizione di vita, un’esperienza di fatto, una compagnia presente che incontra, invade man mano le cose della vita, con il desiderio e la tensione di coinvolgerle tutte.

Il libro termina con una sorta di biografia che riporta il passaggio di alcune date e alcuni avvenimenti, fino al culmine dell’ultimo giorno, il 26 maggio 1999, quell’incidente che gli bruciò la vita, quella vita che già era tutta offerta.

don Angelo Busetto

pp 326 € 13 Bur Saggi

I VOLTI DI UNA CHIESA CHE SI RINNOVA

Si inseguono i libri che – a schizzi o a disegni più compiuti – descrivono il passaggio della Chiesa dal passato al presente, offrendo prospettive, programmi, speranze. Una pubblicistica che si è ravvivata nel rimbalzo periodico dei lavori del Sinodo sulla ‘sinodalità’, la quale rappresenta una nuova veste o forse una nuova anima della Chiesa. Spesso si procede per schemi, con descrizioni sommarie del passato e più spesso con processi frettolosi, che non escludono preconcetti e semplificazioni. In questo libro si respira un’aria un po’ diversa, soprattutto per il fatto che – per quanto possibile – si superano le posizioni ideologiche, e si guardano in faccia le persone nel loro agire concreto. La prima parte – un terzo del libro – è di taglio prevalentemente storico. Comincia con la domanda fatale: il Concilio Vaticano II, riforma o rivoluzione? Papa Benedetto e Papa Francesco hanno risposto con le parole e con i fatti, facendo avanzare la Chiesa sulla linea della riforma. L’autore ci conduce attraverso i pontificati di Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco, per individuare e sottolineare i filamenti della continuità e della novità della Chiesa.

Le duecento pagine che seguono scorrono in una galleria di volti. L’autore non descrive la Chiesa per convegni e programmi, ma delinea in successione la figura del vescovo, del sacerdote, della vita religiosa, dei laici leggendola attraverso i documenti del Concilio, descrivendola nei ritratti di alcuni personaggi del passato e del presente e arricchendola con la propria personale esperienza. Il paragone diventa concreto, vitale, immediato. Spuntano grandi personaggi prevedibili, come San Benedetto e San Francesco, con l’aggiunta di Gregorio Magno e Carlo Borromeo. L’autore delinea i volti di altre persone anche del nostro tempo, con le quali, in modo palese o nascosto, la storia della Chiesa riparte e si rinnova. La santità vissuta e a volte espressamente riconosciuta è un segno della potenza dello Spirito che opera nel mondo. Nuove seminagioni e nuove fioriture appaiono attraverso Chiara Lubich, Madre Cànopi e Madre Piccardo, don Calabria e don Giussani, e persino attraverso il seminarista martire Rolando Rivi. Sono personaggi esemplificativi, attorno ai quali e oltre ai quali si muove una nube di testimoni. Da dove rinasce dunque la Chiesa, dove e come fermenta la sua missione? Il cuore della Chiesa è la santità, non appena come forma ascetica personale. La santità è ascolto di Dio, è passione che tende al suo vero scopo, è una umanità pienamente realizzata proprio lasciando spazio all’opera di un Altro. Si prospetta un cammino realistico quanto mai, come rileva con chiarezza il cardinale Zuppi nell’ampia prefazione.

Massimo Camisasca, La luce che attraversa il tempo. Contributo per un riforma della Chiesa, San Paolo 2023, pp 316 € 22,00

Angelo Busetto

GESUITI: LA GRANDE STORIA DELLA CHIAMATA ALLE MISSIONI

Dalle prime righe scritte in treno fino alle ultime che segnalano l’arrivo in Kansas, presso il Collegio dei gesuiti, si svolge la straordinaria ricerca dell’autore che indaga sulle indipetae, le lettere che i gesuiti europei hanno inviato ai superiori nel corso di quattrocento anni per chiedere di partire per le ‘Indie’, le missioni d’oltremare. E’ una storia rimasta a lungo sottotraccia per il grande pubblico, in quanto ci si limita di solito a considerare la presenza dei gesuiti nel contesto del continente europeo. Eppure sappiamo che lo stesso papa Bergoglio, da giovane, aveva chiesto di essere inviato in Giappone, senza trovare l’assenso dei superiori a causa di problemi di salute. Non sapevamo invece che anche il giovane Luigi Gonzaga aveva fatto analoga richiesta, che fu deviata verso l’opzione sostitutiva, quella della dedizione ai malati di peste a Roma. Nelle Indie non si veniva inviati per iniziativa del superiore; era invece necessaria l’esplicita richiesta del candidato, che poteva essere reiterata; nell’immenso corpus delle oltre 16.000 indipetae conservate negli archivi, la media di ciascun candidato è di tre lettere, ma c’è chi ne ha scritto oltre quaranta. Le Indie erano lontane, pericolose, e non garantivano il ritorno. Ma l’attrattiva della missione realizzata da San Francesco Saverio era vincente. Vi concorreva anche l’impostazione teologica del tempo, secondo la quale solo il battesimo può garantire la salvezza eterna: l’intervento dei missionari era quindi ritenuto necessario. Solo all’altezza del Concilio Vaticano II la prospettiva cambiò, come sottolinea nella pagine finali papa Benedetto, che sposta l’accento sulla centralità della missione nella struttura stessa della Chiesa.

Sorprendono in tutti i capitoli l’ardore e la determinazione delle richieste, spesso legate anche alla disponibilità del martirio che in molti casi si presentava possibile o addirittura probabile. I richiedenti sono presi da una passione totale che include la disponibilità a dare la vita, fosse pure per via del naufragio della nave prima di giungere alla meta. La domanda veniva presentata al preposito generale, scavalcando i superiori locali; era avvalorata da varie motivazioni, come quella che l’inclinazione missionaria avesse preceduto l’ingresso nella Compagnia o che la prospettiva missionaria fosse stato l’elemento preponderante per entrarvi. Entrava in gioco la percezione della chiamata stessa di Dio, come suggerisce il titolo del libro. In molti casi i richiedenti dovevano superare anche l’opposizione dei genitori, che protestavano ‘con strepiti e lamenti’.

Da tutta questa vicenda, il volto della Compagnia di Gesù risulta esaltato per l’imponenza e l’efficacia della dimensione missionaria e ‘martiriale’. In filigrana scorrono gli avvenimenti più importanti della storia dell’intera Compagnia, il più notevole dei quali è costituito dalla sua soppressone negli anni dal 1773 al 1814. Vengono riferiti molti interessanti episodi e si viene alla scoperta di personaggi eccezionali, di cui si racconta una essenziale biografia, con molte citazioni riprese testualmente dalle lettere o da altri documenti, che fanno percepire il clima del tempo. Un grande lavoro, frutto di una consultazione metodica e puntuale degli archivi sparsi in varie località. Ne risulta uno spaccato in gran parte inedito di storia dei gesuiti, storia delle missioni, storia della Chiesa.

Emanuele Colombo, Quando Dio chiama. I gesuiti nelle Indie (1560-1960). Il Mulino, Saggi, Bologan 2023, pp 292, € 28,00

Angelo Busetto

Don Giussani, Alle radici di una storia

In questi ultimi tempi - dalla celebrazione del centenario della nascita di don Giussani nel 2022, fino allo scorso maggio con l’inizio del procedimento in diocesi di Milano per la sua beatificazione - si rimane sempre indietro nella registrazione delle pubblicazioni su don Luigi Giussani. Il suo pensiero e la sua opera pastorale ed educativa vengono riprese, approfondite, rilanciate, allargando l’orizzonte anche per chi credeva già di averne una conoscenza adeguata.

Una di queste pubblicazioni si riferisce all’anno del centenario, e vuole essere un omaggio della Rizzoli, accreditata come la casa editrice prevalente dei suoi scritti. Scrive la nota dell’Editore: “In questo volume antologico sono raccolte le pagine formidabili di molti dei suoi scritti pubblicati con Rizzoli, in una selezione che restituisce le tappe principali del suo pensiero”. Si intende quindi fornire ‘una sorta di breviario indispensabile’ di ‘un nostro importante autore’ presentato come ‘il più grande educatore del Novecento’. Le tappe di questo percorso sono segnate dall’indice del libro:

Il cammino umano verso la verità – Lo stupore di un incontro – Ragione, fede, sentimento – Il cuore del problema Chiesa – Riconoscere Cristo – La libertà alla radice dell’opera – Educare alla libertà – Far muovere il ghiaccio – Appendice: “Adesso taci” Ascoltare la vita vera attraverso l’esperienza della malattia. Segue una nota storica sulla vita e sulle pubblicazioni di don Giussani.

Crediamo che la consultazione e la lettura di queste pagine possano rappresentare una scoperta e una sorpresa specialmente per tutti coloro che di Giussani hanno sentito solo il nome e ne hanno percepito l’eco di lontano.

Don Giussani, Alle radici di una storia, Rizzoli 2022, pp 320 € 15,00

 

Pubblicata per la prima volta la tesi di laurea del 1954

ALLE RADICI DEL PENSIERO E DEL METODO DI DON GIUSSANI

Fin dove si allargano le radici da cui sorge una pianta che invade il terreno, produce straordinari frutti e fa crescere tutt’intorno un’abbondanza di altre piante? La vita di don Luigi Giussani germoglia dapprima nell’ambito della famiglia, con la fede semplice e profonda della madre e con il padre socialista amante della musica; cresce in sapienza e disciplina nel seminario della diocesi di Milano a Venegono, dove sbocciano i primi frutti del suo insegnamento e della sua scrittura teologica. Il 23 giugno del 1954 Giussani, con la discussione della sua tesi di teologia ottiene il voto massimo ‘magna cum laude’; nell’ottobre dello stesso anno comincia l’insegnamento della religione al Liceo Berchet di Milano. E’ interessante ricercare nella produzione teologica dei primi dieci anni di vita sacerdotale le tracce di quel pensiero e di quel metodo che Giussani svilupperà lungo tutta la sua esistenza, soprattutto dal 1957 quando scende definitivamente a valle per dedicarsi alla gioventù. Ben presto si trova attorniato da gruppi che danno nuova vita alla Gioventù dell’Azione Cattolica milanese e che, attraverso vari e laboriosi passaggi, confluiscono nel movimento di Comunione e Liberazione.

Perché Giussani sceglie di lavorare sul pensiero di Niebuhr, pastore e teologo protestante luterano nato nel 1892 a Wright City, nel Missouri? L’ecumenismo aveva appassionato Giussani seminarista che nel corso degli studi teologici era stato scelto a presiedere il gruppo ‘S.Giosafat pro unità delle Chiese’; giovane insegnante aveva pubblicato in riviste teologiche articoli sulla Madonna e sull’Eucaristia nella dottrina dei protestanti e degli ortodossi. Il lavoro ampio e impegnativo della tesi si colloca nel contesto degli studi riguardanti il protestantesimo e l’ortodossia. Giussani viene attratto dagli scritti di Niebuhr che negli anni seguenti alla prima guerra mondiale, in contraddizione con l’ottimismo del mito americano, reagiva alla condizione drammatica degli operai delle grandi fabbriche di Detroit. Con robustezza di pensiero, soprattutto nell’opera La natura e il destino dell’uomo, Niebuhr analizza il grave contrasto tra una visione teologica ideale e la condizione esistenziale del vivere, sia a livello individuale che sociale; da qui prende le mosse il suo percorso sulla storia della salvezza, dalla Genesi fino all’opera salvifica di Gesù, analizzando il problema umano nella sua origine, nella condizione storica e nel destino finale; l’uomo scopre una affinità con il divino, in quanto ‘imago Dei’, ma nello stesso tempo sperimenta la ‘inevitabilità del male e del peccato’. Secondo la visione di Niebuhr la salvezza non arriva a toccare la radice dell’umano e non ne trasforma la struttura; potrà realizzarsi solo dopo, in ambito escatologico.

E’ a questo livello che Giussani scopre il ‘fondo luterano’ del suo interlocutore, per il quale la salvezza portata da Cristo si riduce a semplice annuncio, che non incide nella struttura della condizione umana. Nell’analisi critica che conclude la sua indagine, Giussani è severo e preciso nel denunciare il limite della concezione teologica di Niebuhr. Purtuttavia, il sacerdote ambrosiano mostra grande apprezzamento per ‘il suo autore’, e molti elementi del pensiero del teologo americano rimangono impressi nella sua forma mentis e lo accompagneranno nel cammino di annuncio cristiano e di metodo educativo. Prima di tutto, il richiamo a riconoscere l’apertura del cuore umano all’infinito, cioè il ‘senso religioso’; modificando il dettato del teologo americano, Giussani precisa che il Verbo non solo ‘si è manifestato nella Carne’, ma ‘si è fatto Carne’: non è solo annuncio, ma fatto reale; il mistero infinito di Dio non viene determinato dalle leggi della storia, ma si comunica ‘dall’intimo di un avvenimento particolare’ che ha Dio stesso per protagonista; l’incarnazione di Cristo è il fondamento di quella tensione all’unità della Chiesa che freme nel cuore di Giussani.

Come dichiarava il Cardinal Parolin nella presentazione di questo testo all’Università Gregoriana di Roma, lo sguardo sul mistero e sul senso cristiano della vita, acquisito da più fonti negli studi teologici e personalmente sperimentato, continuano a fiorire nel carisma di don Luigi Giussani.

Luigi Giussani, Il senso cristiano dell’uomo secondo Reinhold Niebuhr, a cura di Monica Scholz-Zappa. Prefazione di S.E.Mons. Mario Delpini, San Paolo 2024, pp 244 € 20,00

Angelo Busetto

L’ISOLA RINASCE DALLA FEDE

Il cammino di Cristo nella missione della Chiesa

L’isola di San Giulio appare come un gioiello nella cornice del lago d’Orta; vi domina la torre campanaria circondata da un saliscendi di edifici piccoli e grandi. Qui, oltre le rive percorse dai turisti tra lussureggianti bancherelle più o meno consuete, si distendono i caseggiati di un grande monastero. Non era così, cinquant’anni fa. Nello scoglio selvatico che nel IV secolo era stato reso abitabile da San Giulio primo evangelizzatore di tutto il circondario, dopo varie vicende storiche, a metà del 1800 venne costruito un seminario che fu abitato fino al 1947, sottoposto poi a una decadenza inesorabile. La ripresa iniziò nel 1973, quando il vescovo di Novara Aldo Dal Monte ebbe l’idea di richiedere all’abbazia di Viboldone che un gruppetto di monache andassero ad abitare nell’isola. Tra esse, Anna Maria Cànopi. I primi tempi furono segnati dalla più stretta povertà, ma a poco a poco la costanza delle monache e la vivacità della Provvidenza favorirono sotto ogni aspetto la ripresa del monastero, che oggi è abitato da una settantina di monache, con sempre nuovi arrivi. L’isola ha ripreso vita anche a livello turistico. Madre Cànopi veniva richiesta da varie parti d’Italia per ritiri e incontri, e si trovò a collaborare con i vescovi italiani per la elaborazione dei nuovi testi liturgici e della nuova edizione della Bibbia. Il suo cammino terreno si compì nel 2021, ma i suoi scritti e discorsi già pubblicati continuano ad essere richiesti, e ancora le sue monache ne riprendono e trascrivono di nuovi. E’ stata ristampata nel 2019 la sua breve autobiografia già pubblicata nel 2012, deliziosa nel racconto dei primi anni di vita e appassionata nella descrizione della vocazione e della vita monastica. Vari fascicoli riproducono lezioni e incontri con seminaristi e sacerdoti. Alcuni libri ripercorrono le letture delle feste degli anni liturgici, altri insegnano a pregare o descrivono vari aspetti della vita cristiana.

Fra i testi più notevoli, una ‘rilettura’ degli Atti degli Apostoli, che le monache sue ‘figlie’ hanno messo insieme dopo la sua morte raccogliendo la registrazione di tanti incontri. Madre Canopi legge le vicende narrate negli Atti non con piglio storico ed esegetico, ma con la semplicità dello sguardo di fede. Nel secondo libro dell’evangelista Luca riscontriamo che la storia di Cristo viene ripresa e rinnovata nel cammino della Chiesa con l’azione dello Spirito Santo. Il commento che accompagna passo passo i testi degli Atti si muove in due prospettive. Da una parte la vita di Gesù, riflessa nella vita degli Apostoli Pietro e Paolo. Quello che Cristo ha vissuto - vicende, parole, miracoli, persecuzioni – non solo viene rievocato nei discorsi dei nuovi protagonisti, ma viene ripreso con la loro vita; Cristo risorto è vivo nella Chiesa. In una seconda prospettiva gli Atti degli Apostoli offrono un paragone e uno stimolo per la vita cristiana del presente. L’energia di Stefano e di Pietro nell’annuncio cristiano, l’apertura ai popoli pagani, la fortezza nelle persecuzioni diventano paradigma per i seguaci di Gesù in ogni tempo. L’energia indomabile di Paolo, che rinasce come avesse ‘mille vite’, il suo appassionato amore a Cristo, la dedizione alle nuove comunità e alle persone, segnano il cammino missionario della Chiesa per il futuro. Sulla semente degli antichi padri e madri la Chiesa si rigenera e diventa strumento di salvezza per tutti i popoli. Madre Cànopi ci accompagna a ripercorrere il mistero di Cristo, intensamente amato e interamente seguito fin nella forma della vita, in un cammino di verità e di felicità aperto a tutte le vocazioni, quella della consacrazione monastica, quella sacerdotale e quella di ogni cristiano, in qualsiasi modalità ci si trovi a compiere la missione. Anche oggi, anche noi possiamo continuare a vivere e a scrivere gli Atti degli Apostoli.

Canopi, Una vita per amare. Ricordi di una monaca di clausura. Nuova edizione con poesie. Interlinea 2019  pp 110 € 12,00

Anna Maria Cànopi, La loro voce percorre la terra, Lectio divina sugli Atti degli Apostoli, San Paolo 2022, pp 348 € 22,00

Angelo Busetto

LE PENNE DI DIO

Version 1.0.0

Avevano cominciato gli incontri in una parrocchia di periferia, ma il vescovo della diocesi e segretario generale della Cei, Giuseppe Baturi, ha suggerito di spostarli al centro di Cagliari, per allargare gli spazi e la possibilità di partecipazione. Di che cosa si tratta? Si tratta di andare alla scoperta di ‘cammini religiosi’ nella letteratura. Non attraverso le opere dei santi o dei padri della Chiesa, ma attraverso grandi autori, cristiani o estranei alla fede o addirittura atei, nei quali si riscontrano percorsi di domanda e attesa, e immagini e parabole di fede. Tutti gli interventi proposti fra ottobre 2022 e giugno 2023, vengono ora raccolti in un’unica pubblicazione. Ecco la carrellata degli autori, distinti in tre parti. Nella prima, che ha per titolo ‘Il grido dell’uomo’, intercettiamo i Canti di Leopardi, gli Ossi di seppia di Montale, l’Edipo di Sofocle, l’attesa di Buzzati, la Butterflay di Puccini, il folle volo dell’Ulisse dantesco. La seconda parte ha per titolo ‘L’incontro con Cristo’ e si apre con un intervento su ‘Senso religioso e incarnazione in Luigi Giussani’; procede con la conversione dell’Innominato dei Promessi Sposi, Miguel Manara di V.Milosz, Jean Valjean de I Miserabili, Quo vadis di Sienkiewicz, gli incontri di Galilea e un monologo teatrale su Pietro. La terza parte ha per titolo ‘Dalla morte alla vita’. Racconta la ‘kénosis o la credibilità dell’amore’, il Mysterium paschale con i canti gregoriani e corali, la teologia di Harry Potter, Le cronache di Narnia, Delitto e castigo di Dostoevsskij, l’Annuncio a Maria di Claudel, il pellegrino Charles Péguy e perfino il cristianesimo di un parroco dell’ottocento, Antonio Mura, per concludere con il Paradiso di Dante. Una postfazione del vescovo Baturi presenta I Malavoglia di Verga.  Le trattazioni, pur accurate, sono svolte con linguaggio scorrevole e si documentano con la citazione dei testi; si rivelano come una lieta sorpresa proprio perché nelle fessure dell’umano fanno intravvedere il bisogno di Dio e fanno percepire il raggio della sua presenza. Dio non è lontano dal cuore dell’uomo e continua ad accadere lì dove si agita il dramma umano e dove si spalanca la bellezza.

Matteo Vinti (a cura), Le penne di Dio, Un cammino di fede attraverso la letteratura, Metic Academic Press, Quartu S.Elena 2023, pp 430, € 28,50

Angelo Busetto