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Vangelo secondo Matteo, 13,54-58

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

RITORNO A CASA

Non è più quello di prima, il giovane uomo che torna a casa, nella cittadina di Nazaret, dopo il giro di predicazione e di miracoli nei dintorni del lago di Tiberiade. La sua gente si accorge della sua sapienza e dei prodigi da lui compiuti. Tuttavia, lo stupore non diventa occasione di accoglienza, ma di scandalo e di rifiuto. Gesù è un avvenimento cosi grande che, o uno se ne lascia attrarre, o lo rifiuta come nemico. Cedendo all’attrattiva, se ne scopre la bellezza.

 

Vangelo secondo Matteo 13,36-43

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!»

LA PROSPETTIVA DELL’ETERNO

Sembrerebbe che la parabola della zizzania fosse già tutta chiara. Invece Gesù, da buon maestro, la spiega nel dettaglio, aprendo uno squarcio sul giudizio di Dio e sulla realtà dell’inferno e del paradiso. La nostra condizione umana si apre sulla prospettiva dell’eternità: ogni azione umana si sporge sull’infinito futuro, e ha un peso, positivo o negativo, sul nostro destino eterno. Dante ne ha tenuto conto e un santo come Sant’Alfonso vi ha intessuto l’insegnamento morale. Vale anche per noi.

Ti auguro la gioia della Maddalena nel primo incontro con Gesù!
Vangelo secondo Giovanni 20,1-2.11-18
 
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
 
MADDALENA, LA PRIMA
 
Celebriamo sempre con gioia la festa di Maria Maddalena, apostola degli apostoli. Primo, perché si tratta di una donna ardente e amante; secondo, perché questa donna ha trovato in Gesù l’amore che le ha corrisposto in pienezza; terzo, perché questo amore ha vinto tutti gli amori, incompiuti o distorti; quarto perché è la prima persona a constatare la risurrezione di Gesù e a testimoniarla davanti a tutti. Da lei ricomincia e prende vigore la fede di tutti i cristiani.

 

Vangelo secondo Giovanni, 24-29

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

IL DUBBIO E LA FEDE

Tommaso, uomo del dubbio o apostolo della fede? Tommaso non dà fiducia agli amici che gli raccontano di aver visto Gesù risorto. Eppure Gesù, per farsi riconoscere ha scelto proprio la strada della testimonianza dei discepoli che 'hanno visto e udito'. Gesù affida anche a Tommaso questa missione. Egli, dopo aver toccato le piaghe di Gesù, diventa anche per noi testimone della professione di fede più vera e compiuta di tutto il Vangelo: 'Mio Signore e mio Dio".

Vangelo secondo Giovanni 21,15-19

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

MI AMI TU?

Che cosa ci chiede prima di tutto il Signore Gesù? Qualità, abilità, competenze, prestazioni, bravure? Gesù chiede prima di tutto e soprattutto quello che ha chiesto a ‘Simone, figlio di Giovanni’: “Mi vuoi bene?”. Egli domanda la nostra stessa persona, il nostro cuore, la nostra mente, la nostra piena dedizione a Lui. Questa è la condizione perché Gesù possa operare nella nostra vita e quindi perché possa continuare la sua missione nel mondo. E’ il cristianesimo semplice e intero.

ALTRE PECORE

Un gregge di pecore conosciute per nome, e nello stesso tempo un gregge che si allarga ad accoglierne altre: il cuore di Cristo si dilata verso tutte le persone che il Padre gli dona da custodire e da guidare. Gesù ha in mente anche le pecore tradite dai mercenari, o lasciate incustodite e quindi che sono state rapite e disperse. Per noi Cristo dona la sua vita fino a perderla. E’ il modo per riguadagnarla, per sé e per tutti. ...continua a leggere "Lunedì 8 maggio 2017, Sa Vittore martire, sec IV-V; Madonna di Pompei"

UN NUOVO INCONTRO

È così vero l’episodio dei discepoli di Emmaus, da diventare parabola della vita. Delusione e fuga, tristezza e ripiegamento. Non si crede più nemmeno a chi viene a raccontarci la più grande novità della storia: i due pellegrini non credono alle donne che raccontano di avere visto Gesù vivo. È necessario allora che qualcosa riaccada personalmente a te: la misericordia di un nuovo incontro che riaccende il cuore, rivela il senso dei fatti accaduti e spalanca gli occhi. Allora si riparte per la missione della vita. ...continua a leggere "Mercoledì 19 aprile 2017 – San Leone IX papa, 1002-10054"

da www.vaticaninsider

L’ABBIAMO VISTO E UDITO E TOCCATO
Incredibile. Non solo dicono che è uscito dal sepolcro, ma che l’hanno incontrato vivo. A una cosa così possiamo credere solo se la vediamo con i nostri occhi e la tocchiamo con le nostre mani. Come dice l’apostolo più amato, Giovanni: «Quel che abbiamo visto e udito, quello che le nostre mani hanno toccato, lo annunciamo a voi». Che cosa dunque i discepoli di Gesù hanno visto e udito e toccato? Il sepolcro vuoto e il lenzuolo con le bende, ben composti nella tomba come se contenessero ancora il corpo. Hanno visto Lui, Gesù, lo hanno sentito parlare, ha mangiato con loro; è capitato nel chiuso del Cenacolo, sulla riva del lago, lungo la strada. Quanti l’hanno incontrato sono cambiati. L’hanno raccontato e testimoniato: un’ondata che ha raggiunto le spiagge del mondo, fino a lambire la riva del cuore di ciascuno.
Chi si lascia toccare da questo annuncio entra in una nuova corrente di vita. Riconosce i segni della sua presenza, ama in modo nuovo, gioisce e patisce con una nuova speranza. Partecipa alla sua opera di rinnovamento del cuore dell’uomo e di risanamento dei rapporti tra le persone e delle strutture della società. Gli occhi nuovamente lo vedono, e le mani ancora lo toccano. ...continua a leggere "Domenica 16 aprile 2017 – Pasqua di Risurrezione"

AMICI sotto la CROCE
Accanto alla croce di Gesù non ci sono solo soldati e gente nemica e.o curiosa. Ci sono la Madre, le donne, il discepolo amato. Alla fine spuntano due altri amici, Giuseppe di Arimatea e Nicodemo. Sulla stessa fila possiamo metterci anche noi. Oggi possiamo condividere la stessa vicinanza. Possiamo accogliere il gesto di amore di Gesù che consegna se stesso, affida sua Madre a noi, e noi a Lei. Possiamo accompagnare Gesù nel sepolcro, con la certezza rinnovata che Egli risorge. ...continua a leggere "14 aprile 2017 – Venerdì Santo"