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DA CHI ANDREMO??

Arriviamo al momento della decisione. Non sono tanto le idee di Gesù, quanto la sua stessa persona da riconoscere e accogliere. Possiamo capire tutto e capire subito; possiamo non capire tutto e non subito. Ma Lui è davanti a noi e ci propone la vita piena, la vita eterna. Chi è capace di prometterci come Lui? Noi lo abbiamo già sperimentato risorto e vivo. Da chi altri possiamo andare, di chi altri possiamo fidarci? Come Pietro, al termine di questa settimana e di questo lungo racconto del Vangelo, diciamo: “Signore, da chi andremo?” ...continua a leggere "Sabato 16 aprile 2016 – Santa Bernadette Soubirous 1844-1879; San Benedetto Giuseppe Labre 1748-1783"

Abbiamo una Santa Barbara imponente. Un armamentario di migliaia di libri e di studi, di inchieste e di interviste. Centinaia di locali e di programmi. Ma spesso tutto appare morto o almeno appassito. Dov’è la miccia? La miccia per accendere il fuoco, per far scoppiare l'incendio, per iniziare il cammino. Tutti travolti dalla crisi e soffocati dagli impegni. Delusi e abbacchiati. Incerti e impacciati. Rincantucciati dentro i nostri timori e i nostri calcoli.
E’ possibile vivere la semplicità della fede? E’ possibile il riconoscimento diretto e esplicito di Cristo, il brillio della sua presenza nei nostri occhi e nelle nostre mosse? ...continua a leggere "LA MICCIA"

MI AMI TU?

Quel ‘Io vado a pescare’ di Pietro sembra una fuga. Eppure l’iniziativa di Gesù la trasforma in un abbraccio di misericordia che conferma e rilancia: la nuova pesca miracolosa, il riconoscimento del discepolo che Gesù amava, il nuovo pasto, e soprattutto il ritmo delle tre domande “Mi ami tu?” e il contrappunto delle risposte di Pietro, fino alla confessione disarmata: “Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene”. A quell’uomo Gesù riconsegna la sua missione: “Pasci le mie pecore”. A lui, e a noi, non resta che seguire il suo invito: “Seguimi”. ...continua a leggere "10 aprile 2016 – Domenica Terza di Pasqua"

 

Giorni fa stavo andando a caritativa, che dista più o meno venti minuti dall’università in cui studio. Ero in automobile. A un certo punto, mi ferma la polizia per i soliti controlli. Il poliziotto che viene a chiedermi i documenti era arrabbiatissimo, veramente infastidito anche solo dai due secondi che ci mettevo a prendere la carta d’identità. Mi mancava un foglio che dovevo avere, per cui chiamo mio papà tutta preoccupata per chiedergli cosa fare. Nel frattempo il poliziotto si allontana, allora esco dalla macchina, vado verso di lui e cerco di spiegargli la situazione. Mi dice: «Va bene signorina. Non mi faccia più perdere tempo, adesso compiliamo questo modulo». Quindi mi comincia a fare delle domande su dove abito eccetera. Ma a un certo punto, dopo avermi chiesto la residenza e il codice fiscale, mi dice: «Scusi, devo farle una domanda». «Faccia pure». «Ma lei è religiosa?» Io sono rimasta sconvolta da questa domanda e gli rispondo: «Sì». «Ma religiosa di cosa? Cattolica?». «Sì, sono cattolica». Si gira verso l’altro collega e gli dice: «Te l’avevo detto. Questa ragazza – vedi? – ha una faccia proprio bella, pulita, è troppo vera. Si vede che è religiosa». ...continua a leggere "Ma lei è cattolica?"

La vita nuova della risurrezione, come ci viene comunicata? Nicodemo va a trovare Gesù di notte: un dialogo che apre alla luce. A poco a poco Gesù svela al ‘maestro d’Israele’ un nuovo sentiero di vita. Non è solo una dottrina da conoscere, ma un passaggio di vita, che per primo è stato percorso da Gesù stesso: Egli, disceso dal cielo, sarà innalzato. Innalzato dove? Fino al cielo, dal quale viene; ma passando attraverso l’innalzamento della croce. Chi crede nel Figlio dell’uomo fa lo stesso percorso, e ottiene la pienezza della vita. ...continua a leggere "Martedì 5 aprile 2016 – San Vincenzo Ferrer 1350-1419 – “Gesù disse a Nicodèmo…”"

FIDARSI

Questa pagina di Vangelo dà il botto conclusivo ai racconti delle apparizioni di Gesù in questa settimana pasquale. C’è chi ha visto personalmente il Signore, e chi l’ha visto per mezzo dei testimoni: questo sguardo percorre la storia e vive della luce dello Spirito Santo. Anche la misericordia di Gesù Risorto si comunica attraverso i testimoni e ci tocca per mezzo del suo Spirito. Dal primo giorno di Pasqua Gesù è in mezzo a noi, e noi possiamo ‘avere la vita nel suo nome’: Cristo risorto è vita e speranza, è misericordia e salvezza, è presente e futuro, per noi e per il mondo. ...continua a leggere "3 Aprile 2016 – Domenica seconda di Pasqua. Festa della Divina Misericordia"

Crocifisso Giubileo

Gesù risorge ferito: mani e piedi e costato. Il crocifisso trecentesco che domina il presbiterio del Duomo di Chioggia nell’anno del Giubileo, risalta con un incarnato pulito da ogni macchia di sangue, mentre si intravvedono appena le ferite dei chiodi. Solo dal petto sgorga un getto di sangue che scende in una breve arcata. E’ facile rilevare, soprattutto nelle riproduzioni a stampa, che la figura tende al verde, come verde è lo sfondo sul quale è disegnata la croce. E’ il ‘legno verde’ di cui parla Gesù nel Vangelo della passione. E’ il verde degli alberi dai quali rinasce la vita in questa nuova primavera. Colui che risorge a Pasqua è il Crocifisso e porta impresse le sue vive ferite, che egli mostra agli apostoli e nelle quali introduce il dito di Tommaso.

La Pasqua non cancella le ferite, ma le esalta come feritoie dalle quali promana la luce, e come germogli fioriti di vita nuova. In Cristo la morte è vinta, e i facitori di morte sono sbaragliati; Egli diventa l’inizio anche della nostra vittoria sulla morte e su ogni male che la produce; la risposta agli attentati e alle guerre, ai disastri e alle tragedie che insanguinano città e strade. Tutte le nostre difese e protezioni sono provvisorie e precarie: una breve cortina che facilmente viene sconvolta. La bellezza della vita alla quale ci spalanca Gesù – il Crocifisso e il Risorto – è una realtà che non si perde più. La commozione che esplode di gioia amorosa in coloro che per primi l’hanno visto risorto, è il primo germoglio di vita che si comunica al mondo. Stralunati anche noi, come gli apostoli, corriamo al sepolcro, dando credito alla Maddalena peccatrice convertita, e facendo noi stessi esperienza dell’incontro con il risorto. Come la Maddalena nel giardino fiorito, come l’hanno visto gli undici rimasti nel Cenacolo, come Pietro dopo la pesca miracolosa sulle rive del lago, così anche noi oggi possiamo incontrare Cristo.

Nel nostro mondo ferito, Lui è la guarigione e la risurrezione; dentro il nostro male di vivere e dentro i maldestri tentativi di scavare una tunnel di felicità nel baratro dell’esistenza quotidiana, nei problemi della corruzione e dei malgoverni. “Per quanto appaia strano, Gesù è più reale di tutto il resto”, scrive una persona in mezzo agli stravolgimenti della sua esistenza. Non potremo togliere il Crocifisso dalla nostra vita, come nelle chiese cattoliche della Germania, ristrutturate senza più le croci perché queste ‘danno tristezza’. Non possiamo togliere il Crocifisso che è Risorto e che vive Risorto: perché nell’albero della Croce rifioriscono i rami della speranza, della vita, della felicità, per gli uomini che se ne lasciano abbracciare.

 

Pasqua Appar.GiottoVangelo secondo Giovanni 20,1-9

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

L’ONDA DELLA RISURREZIONE

La fede delle donne e dei discepoli ha un balzo inaudito. Vogliono bene a Gesù, uomo vero e maestro sapiente, ma non arrivano a immaginare la densità e profondità della sua Persona: cosa potrebbe significare quella ‘risurrezione dai morti’ di cui Egli parlava? Oggi lo vedono con i propri occhi. Dapprima il sepolcro vuoto, con i teli che avvolgono il corpo di Gesù ben posizionati e ordinati. Quindi l’incontro personale e diretto: un’esplosione. L’onda della risurrezione ha mosso e muove la storia. Ha raggiunto noi, e ci ha conquistati a Cristo.