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Vangelo secondo Matteo 5,1-12

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

LA VIA DELLA SANTITA’

La festa di tutti Santi apre lo sguardo sulla grande famiglia della Chiesa, bella e lieta, dove ogni male e ogni dolore viene riscattato e ogni bene viene portato a compimento. Viviamo accompagnati dalla comunione dei santi del cielo e della terra. Impariamo a conoscere i grandi santi della storia della Chiesa e i santi del nostro tempo; domandiamo la compagnia e l’intercessione dei santi. Santità significa vita buona, vera, giusta, che realizza la nostra umanità a immagine di Gesù e porta a compimento la vocazione che Dio ci ha dato.

Lunedì 1 Novembre 2021, Tutti i Santi, Solennità

Introduzione del celebrante
La santità realizza la vera umanità e l’unità tra persone e popoli. Domandiamo di camminare nella via della santità e affidiamoci a tutti santi del cielo.

1. Signore Gesù, tu proclami le beatitudini come strada di felicità; donaci la libertà del cuore per sperimentare che la promessa di beatitudine si realizza nella pratica della vita,
Preghiamo: PER L’INTECESSIONE DEI SANTI ASCOLTACI, SIGNORE

2. Signore Gesù, donaci di riconoscere la santità nella vita di tante persone vicine e lontane; rinnova la nostra speranza e sostieni il nostro cammino di vita cristiana,
Preghiamo. PER L’INTECESSIONE DEI SANTI ASCOLTACI, SIGNORE

3. Signore Gesù, donaci persone sante nella vita pubblica e nel lavoro, in famiglia e nella Chiesa, per un mondo nuovo di verità e di pace,
Preghiamo: PER L’INTECESSIONE DEI SANTI ASCOLTACI, SIGNORE

4. Signore Gesù, ti ringraziamo per la nostra comunità e per tutta la Chiesa, che ci apre la via della santità con la parola, i sacramenti, la testimonianza delle persone. Rendici attenti e partecipi,
Preghiamo: PER L’INTECESSIONE DEI SANTI ASCOLTACI, SIGNORE

Conclusione del celebrante
Dio di santità, Padre, Figlio, Spirito santo, a te affidiamo la nostra preghiera, nella compagnia dei santi del cielo e della terra. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli

LA VIA DELLA SANTITA’
La festa di tutti Santi ci fa vedere la grande famiglia della Chiesa, bella e lieta, dove ogni male e ogni dolore viene riscattato e ogni bene viene portato a compimento. Viviamo accompagnati dalla comunione dei santi del cielo e della terra. Impariamo a conoscere i grandi santi della storia della Chiesa e i santi del nostro tempo; domandiamo la compagnia e l’intercessione dei santi. Santità significa vita buona, vera, giusta, che realizza la nostra umanità, portando a compimento la fisionomia e la vocazione che Dio ci ha dato.

 

Martedì 2 Novembre 2021, Commemorazione di tutti i fedeli defunti

Introduzione del celebrante
Tanti fratelli e sorelle hanno lasciato questo mondo. Desideriamo che tutti siano resi partecipi della gloria di Dio in Paradiso. Li affidiamo all’abbraccio del Padre, attraverso il Signore Gesù Risorto.

1. Dio onnipotente, Creatore e Signore della vita, ti affidiamo tutti coloro che hanno lasciato questo mondo, perché vivano in te e possano godere della felicità di figli,
preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Signore Gesù, morto e risorto per noi, ti affidiamo i nostri familiari, e tutti coloro che ci hanno accompagnato e ci hanno voluto bene nella vita terrena; vengano accolti dalla tua bontà e misericordia,
preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

3. Spirito Santo, che sei Signore e doni la vita per l’eternità, concedici di vivere fin da quaggiù un anticipo di paradiso, nell’amore verso te e verso il prossimo, nell’attesa della patria celeste,
preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Santissima Trinità, sostieni la speranza del mondo, per vivere ogni giornata nell’orizzonte delle cose future, desiderando l’incontro con te e con i nostri cari,
preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Dio della vita, accogli la preghiera per tutti i defunti, consola il cuore di chi soffre per la perdita dei propri cari, apri il nostro cuore alla speranza cristiana. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli

 

Vangelo secondo Luca 12,35-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

PRONTI…

Pronti a che? Siamo presi dalle nostre cose: scadenze, impegni, lavori. E anche disagi, paure, sospetti. Chiusi in una prigione di cose da fare e di progetti da immaginare. Invece, Gesù ci domanda di essere pronti a riconoscerlo. Quando? Egli viene nell’istante che viviamo, nell’amore che cerchiamo, nella fatica che sosteniamo, nel pericolo che evitiamo. Gesù è la presenza buona che ci accompagna in ogni momento della giornata. Sorprenderci di Lui, e gioirne, dona uno slancio nuovo ad ogni iniziativa.

Vangelo secondo Luca 11,15-26

In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

ROVESCIAMENTO

Il bene che Gesù opera, agli occhi degli oppositori diventa male. E’ il rovesciamento della verità e della realtà, lo stesso procedimento che oggi viene praticato all’inverso, quando il male diventa bene, il delitto diventa diritto: è il caso dell’aborto e dell’eutanasia, delle guerre ‘preventive’ o per ‘esportare la democrazia’. Le leggi che le propongono e le piazze che le acclamano, diventano forme di usurpazione della libertà e della vita. Richiamano le leggi e le piazze che acclamavano il nazismo e simili.

Vangelo secondo Luca 11,5-13

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

PIENEZZA DEL ROSARIO

Qual è il contenuto del Rosario? I misteri della vita di Gesù: i fatti accaduti a Maria e a Giuseppe nell’accoglierlo e vivere con Lui bambino; Il racconto della sua missione pubblica, e poi la dolorosissima passione e morte e quindi la resurrezione, ascensione e missione dello Spirito Santo e infine la gloria di Maria. Il ritmo dell’Ave Maria è il binario sul quale scorre il lungo treno dell’invocazione che affida tutta la nostra vita: un abbraccio, una compagnia.

Vangelo secondo Luca 8,16-18

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

LA GRAZIA DELLA LUCE

Una luce che c’è, fa chiaro a tutti. Una vita cristiana che c’è, si vede. Diventa testimonianza e annuncio. Il cristianesimo non è dottrina segreta, ma presenza che conforma la vita. Questo può avere due effetti. Il primo è la conversione di altre persone. Il secondo effetto, parallelo a questo, è l’opposizione e l’odio, che possono trasformarsi in persecuzione. E’ accaduto ai martiri coreani che ricordiamo oggi, e continua ad accadere oggi. Perseverare nella testimonianza, è grande grazia.

Vangelo secondo Matteo 9,9-13

 

In quel tempo Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

 

UN UOMO LIBERO

 

Gesù è un uomo libero. A chi di noi sarebbe venuto in mente di aggregare alla nostra compagnia, lanciata in missione, un uomo come Matteo, intrigato in soldi e affari?

Chi di noi, trovandosi nella condizione di Matteo, avrebbe la libertà di spirito di seguire subito colui che ci chiama? E’ uno straordinario gioco di libertà, capace di raggiungere ogni persona e di entrare nel cuore del mondo. Gesù, è Lui il Salvatore. Chiama chi vuole e come vuole. E’ bello dirgli sì.

 

Vangelo secondo Matteo 9,1-8

In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

LIBERI DAL MALE

Ancora una barca, una riva, una città. Un uomo malato e un incontro di salvezza. Non solo la guarigione, ma la liberazione dal male profondo della vita. Il peccato – qualunque esso sia - toglie libertà e mobilità. Il perdono è lo sguardo di Dio che dice: ti voglio bene, abbandona la barella, la prigione che ti condiziona, torna alla tua vera casa. Noi tutti – paralitici almeno un po’ – saltiamo di gioia e ringraziamo chi ci ha condotto davanti al Signore liberatore.

Vangelo secondo Giovanni 15,12-17

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

AMORE E AMICIZIA

Solo una esperienza autenticamente umana può suggerire a Gesù queste parole. Egli ci mostra in che cosa consiste l’amore: non solo un sentimento e un’attrattiva. Piuttosto, il dono della propria persona, fino a dare la vita per gli amici. E l’amicizia, che cos’è? E’ la strada per consegnare all’altro il ‘segreto’ della propria vita, come Gesù, che fa conoscere agli amici ‘tutto ciò che ha udito dal Padre suo’. Gesù realizza queste parole nella sua esperienza umana. Guardando Lui, impariamo a vivere l’amore e l’amicizia.

 

Vangelo secondo Giovanni 6,22-29

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

PERCHE’ CERCARE GESU’

Cerchiamo Dio perché può fare miracoli, dandoci il pane da mangiare a la salute da recuperare. Poi abbiamo fame ancora, e ancora la salute decade. Di che abbiamo bisogno per vivere? In questo momento e nel nostro futuro immediato e lontano abbiamo bisogno della sua presenza e della sua compagnia, per vivere con dignità e pace in tempo di fame e di sazietà, di malattia e di salute. Occorre ricercare i segni che Lo fanno riconoscere presente e ci salva oggi.