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Vangelo secondo Giovanni 15,18-21

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: ‘Un servo non è più grande del suo padrone’. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato»

COME GESU’

Profezia perfetta! Le parole di Gesù hanno attraversato i secoli e i continenti, dappertutto dove coloro che appartengono al ‘mondo’ – singoli o gruppi – pretendono di vivere e operare senza Dio, e quindi tendono a disfarsi dei seguaci di Cristo. Insieme con la persecuzione violenta e tragica che imprigiona e uccide, c’è quella sottile fatta di emarginazione e irrisione, che taglia fuori persone e comunità. I cristiani della Palestina dicono: ‘Ci hanno sotterrato, ma non sapevano che eravamo semi’

Vangelo secondo Giovanni 14,6-14

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: ‘Mostraci il Padre’? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

LA GLORIA DI DIO

Questa è la straordinaria novità del cristianesimo: Dio, il Padre, si rende visibile, comunicabile, presente, nel Figlio Unigenito fatto uomo. Nella sua esistenza terrena il Figlio Gesù rimane unito al Padre, anzi continua a vivere nel Padre e il Padre in Lui, in modo che le sue parole e opere trasmettono la presenza e la potenza del Padre. Più sorprendente ancora è quanto segue: chi crede in Gesù compirà opere più grandi delle sue. La Gloria di Dio si manifesta nell’uomo.

 

Vangelo secondo Giovanni 15,9-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

LA SUA GIOIA

La Sua vita a noi. Il Suo amore, che Egli riceve dal Padre, donato a noi. Una comunicazione che non è solo un fremito di sentimento, ma una vita operosa nel comandamento dell’amore a Dio e al prossimo. Un travaso di gioia da Lui a noi. “La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”: che cosa ci può dare di più? Che cosa possiamo desiderare di più?

Vangelo secondo Matteo 13,54-58

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

UNA NOVITA’ PER TUTTI

Se pensiamo che un falegname fa da padre a Gesù, una donna di una sperduta contrada di Galilea gli è madre, un gruppo di familiari e parenti circonda la sua vita… restiamo stupiti come la gente di Nazaret: “Da dove gli vengono tutte queste cose?”. Gesù viene da Dio e dona nuovo valore alla nostra umanità, all’uomo e alla donna, all’anima e al corpo, al lavoro e alla fatica, alla vita e alla morte. Uno sguardo nuovo su tutto e un nuovo modo di vivere.

Vangelo secondo Giovanni 14,27-31

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: ‘Vado e tornerò da voi’. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

LA PACE: DONO CHE VIENE DAL PROFONDO

La pace che ci dona Gesù viene dall’ultima cena, dall’offerta del suo corpo e del suo sangue.  Gesù ci dona la pace che abita nel profondo del cuore e ci riconcilia con noi stessi, con le persone difficili, cattive, odiose, e si diffonde nel mondo con gli uomini che compiono le opere della pace. Come Gesù, possiamo sottrarci al dominio di satana ed entrare nell’orbita di Dio, che è Padre, principio e termine della nostra esistenza.

Vangelo secondo Matteo 11,25-30

In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

UNA SANTA DI VITA

La festa di Santa Caterina allarga il cuore. Una donna viva rimette in azione la Chiesa, nell'amore a Cristo, nell'unità attorno al Papa, nella libertà di presenza nel mondo, nella lotta contro menzogna e falsità. Caterina è donna vera, appassionata, aperta alla fede e alla costruzione di un mondo giusto e vero. Cerchiamo ogni giorno il volto dei Santi, il volto di Caterina per far risplendere un raggio di bellezza nel volto di ogni donna e di ogni uomo sulla terra.

Vangelo secondo Giovanni 15,1-8

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

UNA VITE VIVA

Cristo vive. Come una vite rigogliosa estende i suoi rami nel tempo e nello spazio. Si diventa cristiani perché Egli ci unisce a sé nel Battesimo e negli altri sacramenti. Partecipiamo alla vita della Chiesa con la famiglia, gli amici, la comunità. Qui scorre la linfa della Grazia, chiarita dalla Parola e alimentata dalla fede dei fratelli. Qui siamo uniti a Cristo come i tralci alla vite. Il cristianesimo è stare attaccati a Lui nella vita della Chiesa, come hanno fatto Paolo e tanti fratelli cristiani.

Vangelo secondo Giovanni 14,7-14

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: ‘Mostraci il Padre’? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

DOVE IL PADRE SI MANIFESTA ED OPERA

Con parole chiare ed esplicite Gesù mostra se stesso come immagine umana del Padre celeste. L’Onnipotente, l’Eterno, l’Invisibile diventa visibile e realizza la sua opera attraverso Gesù, il Figlio fatto uomo. Questa inimmaginabile ‘discesa’ di Dio in Gesù viene poi comunicata a ‘chi crede’ nel Figlio e lo segue, per fargli compiere opere ancora più grandi di quelle compiute da Gesù, che sta per lasciare la terra per tornare al Padre. Le parole di Gesù vincono ogni nostra paura e debolezza.

Vangelo secondo Giovanni 14,1-6

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: ‘Vado a prepararvi un posto’? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

UN POSTO CON LUI

Entriamo con Gesù nell’ultima cena e ascoltiamo oggi le sue prime parole. E’ chiara la prospettiva dell’imminente partenza dal mondo, anche se non viene detto come. Gesù rassicura i suoi: non solo non vuole perderli, ma garantisce loro un posto ancora ‘con me’. Quale delicatezza e quanta amicizia! Per quale via ci potranno arrivare? La via è Gesù: il rapporto con Lui, un’amicizia vissuta. Se noi ci smarriamo, Lui ritorna a camminarci accanto, come con i discepoli di Emmaus.