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Vangelo secondo Marco 9,38-40

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».

IL BENE DIFFUSO

Possiamo certamente accogliere il bene da qualunque parte venga. Possiamo accogliere chi riconosce Gesù in maniera diversa dalla nostra: è il principio dell’ecumenismo. Un’unità profonda avviene tra coloro che cercano e amano Gesù. Ci sentiamo reciprocamente confortati dalla testimonianza dell’altro e insieme concorriamo a far conoscere e amare Cristo. La misura del Cuore di Dio manifestato nel cuore di Cristo, si manifesta al mondo attraverso i discepoli del Signore.

Vangelo secondo Marco 9,30-37

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

LA VIA DI GESU’

Ai suoi discepoli, in confidenza segreta, Gesù rivela che la sua vita troverà compimento nel venire ‘consegnato’ e ucciso e nella conseguente risurrezione. Ma quelli marciano in a direzione opposta, inseguendo un’immagine umana di messia e di potere. Gesù ha pazienza e continua ad educarli attraverso fatti, mostrando un bambino da accogliere. Qui inizia la scala che conduce a Gesù e arriva al Padre. Una via semplice e umana, possibile a tutti. Occorre solo decidere di percorrerla.

Vangelo secondo Marco 9,14-29

In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

FEDE E PREGHIERA

Fede e preghiera: a questo ci richiama Gesù affinché possiamo sostenere e vincere i drammi della vita. Malattie fisiche o mentali, depressioni psicologiche o possessioni diaboliche, dove sta la guarigione? Usiamo pure tutti gli strumenti suggeriti dal buon senso e dalla scienza. Gesù sospinge oltre dicendo: “Tutto è possibile per chi crede”. E suggerisce la preghiera per poter schiacciare quei demoni che offendono e rovinano persone e società. In quale misura noi, discepoli del Signore, accogliamo il suo suggerimento?

Vangelo secondo Luca 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

UNA MISURA PIU’ UMANA

Gesù ci ribalta testa e cuore. Cambia i pesi della bilancia e rovescia i recipienti dell’odio, della vendetta, della rappresaglia, riempiendoli di amore, di misericordia, di benedizione. Le sue non sono le parole ostentate da un predicatore, ma la descrizione esatta della sua stessa fisionomia, che vediamo realizzarsi concretamente nella sua storia personale. Egli dona senza ricevere contraccambio, perdona senza essere ringraziato, salva senza ottenere ricompensa. Accoglie come amico Giuda che lo tradisce, perdona Pietro che lo rinnega, scusa i soldati che lo uccidono.
La potenza della sua parola e la decisione della sua testimonianza entrano nel mondo e vi suscitano oasi di carità e torrenti di misericordia, risanano cuori spezzati e violentati, ricostruiscono comunità divise e dilaniate.
Come è possibile che questo avvenga nelle famiglie divise, nelle persone che si odiano, nei gruppi che si contrappongono, nelle nazioni che si combattono? La desolazione provocata dal male può diventare il punto di partenza di una domanda e di una preghiera: “Donaci Signore un cuore nuovo. Manda il tuo Spirito e rinnova la faccia della terra”.

Vangelo secondo Marco 9,2-13

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».

CON GESU’ SUL MONTE

Il Paradiso è Gesù: guardare Lui e stare con Lui. Gesù dona un anticipo ai tre amici prediletti, come albore di risurrezione, facendoli partecipare alla sua compiuta bellezza. Egli chiamerà tuttavia gli stessi tre amici a partecipare all’angoscia della passione nell’Orto degli Ulivi, ed essi non reggeranno. Il cammino del Signore, fatto del dolore della croce e della gloria delle risurrezione, continua nella vita dei discepoli, in particolare nei martiri e nei perseguitati di tutte le forme di ingiustizia.

Vangelo secondo Marco 8,27-33

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

RICONOSCERE CRISTO

Quella di Gesù non è un’indagine di opinione sul suo conto. E’ invece una domanda drammatica. Gesù viene, incontra, parla, perdona, salva, con immensa passione e dedizione. Attraverso di lui, Dio si comunica agli uomini, svelandosi con viscere di Padre, volto di Figlio, cuore di Spirito Santo. Egli è il Salvatore promesso, il Messia annunciato. Nello stesso tempo, Egli è infinitamente di più. L’ultimo atto dello svelamento percorrerà la via impensabile della morte e risurrezione. Solo un cuore semplice e una mente docile potranno riconoscerlo.

Vangelo di Marco 8,22-26

Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

MIRACOLO IN PROGRESSIONE

Bello questo ‘miracolo in progressione’: il cieco guarito, prima vede la sagoma delle persone, poi vede distintamente ogni cosa. Nel contatto con Gesù, i nostri occhi si aprono progressivamente a vedere la realtà, a riconoscere e amare le persone, a valutare il bene e il male. Non solo la grazia della vista, ma anche la chiarezza del cuore e la limpidezza della volontà. L’incontro con Cristo ci avvicina alla realtà e ci permette di scoprire il mondo e il senso di tutto ciò che esiste.

Vangelo di Marco 8,14-21

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

IN CERCA DEL PANE

Preoccupàti per la mancanza di pane, smemorati rispetto ai miracoli già visti, i discepoli sono incapaci di capire i discorsi di Gesù. Si vede e si capisce non solo con gli occhi, ma con il cuore. Gesù insiste a metterli di fronte all’evidenza dei fatti: ma anche i fatti non si vedono se il cuore non si apre. Ricchi dei doni del Signore, domandiamo di riconoscerli, per arrivare ad accorgerci che il vero Pane che sazia la vita è Cristo stesso presente oggi.

Vangelo di Marco 8,11-13

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

ALL’ALTRA RIVA

Sbrigativo, fino ad apparire scontroso. Gesù si sottrae alla pretesa dei farisei, e sguscia via scivolando con la barca sull’acqua. All’altra riva c’è silenzio e il Padre che lo attende. Forse c’è anche la folla che lo desidera e lo attende, con fiducia ma senza pretesa. Gesù non accetta di essere sfidato. Egli è venuto a compiere la volontà del Padre, e il Padre gli chiede di dare la vita per coloro che gli vengono affidati.