Categoria: Vangelo quotidiano
Sabato 14 ottobre 2017 San Callisto I, papa dal 217 al 222, martire
Domani, domenica, Gesù ti invita a una festa di nozze. Cosa rispondi?
Vangelo secondo Luca 11,27-28
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
VOCE DI DONNA
Splendida voce di donna. Da secoli fino al presente, risuona nella voce della Chiesa, dando lode a Maria, beata non solo perché ha portato Gesù e lo ha allattato, ma perché la sua maternità è fiorita in tutta la vita ascoltando e vivendo la Parola fatta carne. Questa beatitudine si estende a tutta la Chiesa e ogni cristiano è chiamato dal Signore a percorrerne la strada, domandando giorno per giorno la misericordia che risana e rilancia.
Venerdì 13 ottobre 2017 San Romolo di Genova, vescovo, sec V
Vangelo secondo Luca 11,15-26
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».
QUALE POTENZA
Bastano i miracoli a convincere? Gesù non convince con i miracoli, che i suoi oppositori tentano di attribuire all'opera di satana, come racconta il Vangelo. Gesù rivendica la sua unione con Dio Padre, principio di vita e di salvezza. Questa unità con il Padre gli dona la potenza di scacciare i demoni. Come è unito al Padre, così Gesù chiama noi ad essere uniti a lui, per non disperdere la nostra vita e non lasciarci nuovamente catturare dallo spirito di satana.
Giovedì 12 ottobre 2017 San Serafino da Montegranaro, 1540-1604
Vangelo secondo Luca 11,5-13
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
UN AMICO A MEZZANOTTE
Andresti a importunare un amico nel fondo della notte? Dipende dall’urgenza che ti spinge, e anche dalla confidenza che hai con l’amico. Gesù paragona il Padre celeste a un amico e a un padre.
Egli non imposta una ‘religione’ di pratiche devote e di atti formali, ma apre un rapporto di amicizia e di figliolanza con il Padre suo, con il Figlio che è lui stesso, con lo Spirito Santo. Domandando lo Spirito Santo si impostano i rapporti e si corrisponde ai bisogni della vita
Mercoledì 11 ottobre 2017, San Giovanni XXIII, papa, 1881-1963
Vangelo secondo Luca 11,1-4
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
QUANDO PREGATE
Quante volte gli apostoli hanno visto Gesù pregare, e quante volte Gesù ha insegnato agli apostoli a pregare? La preghiera insegnata da Gesù rimane impressa nella memoria, con diverse espressioni, e viene ripetuta da soli o insieme.Infine l'uso liturgico fissa una formula che diventa la preghiera di tutti i cristiani. Insegnandoci a pregare in questo modo, Gesù dichiara la nostra identità di figli e fratelli. Ne è grande testimone Papa Giovanni.
Martedì 10 ottobre 2017 San Daniele Comboni, missionario e vescovo 1831-1881
Vangelo secondo Luca 10,38-42
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
NALLA CASA DI BETANIA
Bello incontrare Marta e Maria, le sorelle care a Gesù e attente a lui nel servizio e nell’ascolto. Vorremmo essere come loro, dèdite a Lui e a Lui protese; come loro scoprire e vivere l’amicizia e la familiarità di Gesù. Il cristianesimo è nato nella casa di Betania, nella casa di Pietro e in quella di Zacchèo, sulla riva del lago con il pesce arrostito e con la domanda a Simon Pietro: “Mi ami tu?”. Il cristianesimo nasce e vive come amicizia con Gesù.
Lunedì 9 ottobre, San Dionigi e compagni martiri nel 270, San Giovanni Leonardi 1541 – 1609.
Vangelo secondo Luca 10,25-37
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
BUONI SAMARITANI
Abbiamo mai avuto bisogno di un buon samaritano? Quale grazia venire soccorsi dopo un incidente, o essere aiutati in una situazione di difficoltà economica, o venire guardati con affetto in un tempo di prostrazione. Sperimentiamo la carità evangelica. Allo stesso modo, possiamo avere compiuto un’opera da buon samaritano, fermando la nostra corsa per soccorrere qualcuno e indugiando presso una persona che aveva bisogno. Il mondo cambia con i grandi buoni samaritani, e con i piccoli: guardando e imitando il Buon Samaritano che è Gesù.
Omelia Domenica XXVII – 8 ottobre 2017
8 ottobre 2017 Domenica XXVII anno A Vangelo secondo Matteo 21,33-43
Oggi con gioia davanti a Maria Assunta!!!
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
QUESTA VIGNA DONATA
Il campo, la vigna, la vite, i contadini: Gesù evoca immagini bellissime che evidentemente lui stesso ha sotto gli occhi. Con riferimento immediato, Egli vuole descrivere la grande opera che Dio sta svolgendo nel mondo; una splendida vigna è stata consegnata all’antico popolo d’Israele. Gesù ne percorre la storia di rifiuto, fino all’ultimo atto che coinvolge lui stesso.
Adesso la cosa rimbalza su di noi: che ne facciamo della vigna che il Signore ci ha consegnato? La vigna corrisponde alla vita possediamo e al dono di grazia che ci ha raggiunti: esistenza personale, famiglia, lavoro, società, relazioni umane, responsabilità; e insieme, fede, comunità cristiana, Chiesa intera. I profeti, come Isaia nella prima lettura di questa domenica, descrivono la bellezza di questa vigna, e la cura amorevole del Signore verso di essa, quasi fosse una sposa, o una figlia. Dio osa persino mandare il suo stesso figlio a guardarci e a custodirci. Che ne faremo dunque? Che ne facciamo?
Sabato 7 ottobre 2017 Beata Vergine Maria del Rosario
Domani festeggiamo la Madonna del Rosario contemplando il quarto mistero glorioso: MARIA ASSUNTA IN CIELO.
Inizieremo le Messe festive all'altare laterale dell'Assunta e le concluderemo davanti all'immagine dell'Assunta sopra l'altare centrale.
Vangelo secondo Luca 10,17-24
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
LA CHIESA DEL ROSARIO
Occorre baciare piedi e mani a chi ha inventato il Rosario, preghiera maturata in una lunga evoluzione, fino all’aggiunta dei misteri della luce. Il Rosario mette nel cuore e nelle labbra i fatti della vita di Gesù, pregati e contemplati sotto lo sguardo della Madre, che li ha vissuti e partecipati in prima persona. Preghiera semplice per i semplici e per chi desidera diventarlo, come dice il Vangelo. Indicando l’apparecchio tv dal quale segue Messa e Rosario, un’anziana signora dice: qui è la mia chiesa.