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Chioggia, Cattedrale, Cappella dell’Eucaristia   Miracolo della cananèa,                       di Michele Schiavone. E' da osservare come la donna cananea ai piedi di Gesù è tutta protesa verso di lui: il volto, gli occhi, le mani e l'intero corpo. Domanda con tutta se stessa. Ai suoi piedi il cagnolino che cerca le briciole...                                                             A sua volta, Gesù si apre verso la donna e alza la mano del miracolo.

 

 

Vangelo secondo Matteo 19,13-15

In quel tempo furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

I PICCOLI DEL VANGELO

C'è un punto in cui il Vangelo diventa visibile e immediatamente comprensibile. È il rapporto di Gesù con i piccoli: bambini, poveri, peccatori. Cioè tutti coloro che sanno di non bastare a se stessi ma riconoscono di aver bisogno di misericordia e di accoglienza. È una strada che Gesù apre a tutti, perché la salvezza che Egli vuole per tutti può venire riconosciuta e accolta solo da chi si riconosce ‘piccolo’ e bisognoso e comincia a domandare.

Vangelo di Matteo 19,3-13

In quel tempo si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

UNA VITA AL FUTURO

Il Vangelo ci catapulta dentro la vita: matrimonio, divorzio, fedeltà e infedeltà; creazione, volontà di Dio, legge di Mosè e legge del Vangelo. Ce n'è abbastanza per riempire biblioteche e navigare fiumi di cronache. Eppure quello che Gesù indica è sommamente semplice: uomo e donna uniti per tutta la vita, e aperti al futuro. Tutti dipendiamo da Dio, e questa appartenenza diventa un segno attraverso la testimonianza di chi la esprime anche attraverso la forma verginale della vita.

 

Vangelo di Matteo 18,21-19,1

In quel tempo Pietro si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.

STRADA DI MISERICORDIA

Gesù ci chiama a vivere da fratelli nella Chiesa. Come avviene questo nella pratica della vita, pur nei contrasti e nelle contese che sorgono tra gli uomini? Pietro domanda, Gesù risponde esemplificando con uno dei tanti fatti che accadono. Gesù amplifica volutamente la differenza quantitativa dei debiti tra le due persone insolventi, per fare emergere la misericordia di Dio e per sospingere a imitarla. La Chiesa è il primo luogo scelto da Dio per insegnare e addestrare alla misericordia.

Vangelo secondo Matteo 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

TERRA E CIELO

Pagina preziosa. L'evangelista Matteo delinea i tratti della comunità costituita dai discepoli di Gesù. Costoro non sono uniti appena dal vincolo di un rapporto reciproco di accoglienza, correzione e perdono. Essi appartengono a una comunità più grande, che a sua volta non è ristretta nel perimetro umano, ma viene riconosciuta 'in cielo'. L'orizzonte del mondo si spalanca: la terra si apre al cielo e il Figlio di Dio viene a specchiarsi nei due o tre riuniti in terra nel suo nome: è la prima immagine della Chiesa.

 

Un abbraccio da MARIA,Madre di GESU', ASSUNTA in cielo!
Vangelo secondo Luca 1,39-56
 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
 
PUNTO DI ARRIVO
 
Nessuno ha potuto raccontare il momento dell'assunzione di Maria al cielo, come nessuno ha raccontato il preciso istante della risurrezione di Gesù. Tuttavia due pagine del Nuovo Testamento evocano l'assunzione di Maria con il linguaggio del simbolo. L'Apocalisse dell'apostolo Giovanni dipinge il disegno di una donna vestita di sole che in cielo partorisce un figlio; il drago tenta di rapire il bambino appena nato, ma la donna fugge nel deserto. La seconda pagina ha il nitido splendore dell'incontro di Maria con la cugina Elisabetta. Il caloroso saluto di Elisabetta e il Magnificat di Maria possono ben rappresentare la gioia della terra e il giubilo del cielo per Maria, la prima creatura nella quale risplende in pienezza la risurrezione di Gesù. Maria Assunta in cielo indica il punto di compimento verso il quale si protende la storia del mondo.

Vangelo secondo Matteo 17,22-27

In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».

COME GESU’

Possiamo leggere questo Vangelo sullo sfondo della vicenda di Padre Kolbe. Anch'egli è stato consegnato nelle mani degli aguzzini, nell'orrore del lager di Auschwitz. Anch'egli, come Gesù ha pagato una 'tassa' ingiusta e crudele alla violenza dello stato nazista, fino a dare la sua stessa vita. Tuttavia, come Gesù, non è stato semplicemente vittima del potere. Egli è diventato sacrificio liberamente offerto al Padre per il bene dei fratelli.