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Vangelo secondo Marco 6,7-13

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

CHIAMATA ALLA MISSIONE

Chi di noi vive con la coscienza di un compito che ci è stato affidato, di una missione in cui siamo stati inviati? Quando vediamo giovani dispersi e situazioni difficili, diciamo: “Ci vorrebbero più sacerdoti”. Perché non domandare che i ‘semplici cristiani’ si rendano conto della bellezza e verità della fede e la propongano al mondo? Liberi da tutto e da tutti, avendo in cuore il Vangelo, camminiamo sulle strade del mondo in compagnia di tanti fratelli. Come il profeta Amos, mandriano e agricoltore, e gli apostoli pescatori e impiegati….

Vangelo secondo Matteo 10,24-33

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

COME GESU’

Gesù ha il desiderio di riportarci al suo stesso livello: il discepolo al livello del maestro, il servo come il padrone. Egli ci guarda come testimoni della sua persona e della sua opera, che in noi verrà estesa e moltiplicata. Garantisce la nostra vita, mettendoci sotto lo sguardo del Padre più che i passeri del cielo. Il fatto di riconoscere Lui davanti agli uomini, è garanzia che Egli ci riconoscerà davanti al Padre. Una certezza di salvezza.

Vangelo secondo Matteo 10,16-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

SOPRA OGNI UMANO POTERE

Quando venne fatta l’ultima stesura del Vangelo di Matteo, l’esperienza del martirio era già estesa. Il potere dell’Impero romano e poi di altri imperi, fino al ‘900 e ai tempi presenti, non permette di essere contradetto dal Potere più grande al quale apparteniamo e che ci fa liberi rispetto a chiunque. Anche la dittatura della piazza, per scelte di parte che non ammettono repliche, diventa severa fino all’offesa e alla emarginazione. C’è tuttavia una liberà del cuore che non può venire violata,

 

Vangelo secondo Matteo 10,1-7

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

CHIAMATA E MISSIONE

La novità non è solo che Gesù chiama a sé i dodici scegliendoli con un criterio misterioso, ma che subito li investe del suo potere. Non esiste una sequela senza un attivo coinvolgimento della persona. Non esister una teoria staccata dalla pratica. Non esiste un manuale su cui imparare le regole. Esiste la vita, esisti tu lanciato nel lavoro, in famiglia, nei rapporti: a partire dai più vicini, i più necessari. La novità è qui: Gesù vicino.

Vangelo secondo Matteo 9,32-38

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

CI VOGLIONO PASTORI

Anche a riguardo della contestazione dei farisei che accusano maldestramente Gesù di scacciare i demoni per opera del principe dei demoni, l’evangelista Matteo tira dritto. Disegna quindi rapidamente il percorso di Gesù, non solo tra città e villaggi, tra annunci in sinagoga e tante guarigioni, ma soprattutto nello sguardo verso il cuore delle folle stanche e disperse. C’è bisogno – tutti nel mondo, uomini e donne, ne abbiamo bisogno – di pastori che indicano la strada e sostengono nel cammino.

Vangelo secondo Matteo 9,18-26

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

LA FEDE SEMPLICE

L’evangelista Matteo stringe in poche righe i due episodi che Marco e Luca raccontano più in dettaglio. Qui risalta l’immediatezza del rapporto di Gesù con le persone, la decisione della fede di chi lo incontra e la rapidità del miracolo. In Matteo Gesù non ha bisogno di intermediari e supera ogni ostacolo. L’unica condizione richiesta è la fede in lui, totale e diretta. E’ la stessa fede-fiducia che vediamo in alcuni santi e nelle persone semplici.

Vangelo secondo Marco 6,1-6

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

GESU’: IL VANGELO VIVO

Nel Vangelo scopriamo ogni giorno Gesù, anche in paragone con chi lo accoglie e lo riconosce e con quanti lo respingono. Il Vangelo va conosciuto non solo come libro che narra la storia di Gesù. Solo quando Gesù diventa una ‘Presenza riconosciuta e amata’, ci fa vivere e sperare.  Scopriamo il Vangelo nella vita di tante persone, santi e cristiani di ieri e di oggi. Domandiamo la grazia di non rimanere vittime delle tante informazioni che appesantiscono il cuore e uccidono la speranza. Ricerchiamo il Vangelo vivo.

Vangelo secondo Matteo 9,14-17

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

PRESENZA O ASSENZA

Si è soliti legare la religione a dei gesti, come certe forme di preghiera e di digiuno. Gesù sposta l’attenzione sul rapporto che i suoi discepoli possono avere con lui. Non si tratta di fare i bravi mettendosi a posto la coscienza con determinate pratiche. La ‘religione’ di Gesù sta tutta nel rapporto con Lui. Egli è il senso della vita, presente personalmente davanti a noi in figura umana. Che sia presente o sia assente fisicamente fa ben differenza.

Vangelo secondo Matteo 9,9-13

In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: ‘Misericordia io voglio e non sacrifici’. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

TOCCATO NEL CUORE

E dunque non sono solo i buoni e beneducati quelli che Gesù chiama. Egli non si ferma alla crosta esterna della persona, ma raggiunge la profondità del cuore, da dove fa balzare quel desiderio di bene e di verità che possono cambiare la direttiva di una vita. Lasciamoci raggiungere e sconvolgere da una misericordia che ci supera e ci rinnova e, superando tutte le nostre brutture e incertezze, ci rilancia a un nuovo compito.